Capitolo 10

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-Adesso parliamo di affari.- aveva detto il Leader Supremo.

Quelle parole fecero accaponare la pelle a Padme.

"Forse non è stata una buona idea" pensò la giovane Jedi.

Già il fatto di essere in una stanza da sola con lui non le piaceva.
Stava iniziando a sudare freddo.
Fortunatamente arrivò Zane.

-Leader Supremo, aveva chiesto di vedermi?- chiese lui.

Malakus gli fece cenno di entrare e Zane si mise al fianco di Padme.

-Allora, come sapete, il Primo Ordine ha dei nemici che vorrebbero far scoppiare un altra guerra intergalattica.
Il vostro dovere è quello di trovare questi nemici ed eliminarli.-

-Momento, momento, momento, io sono una Jedi e non posso uccidere nessuno a meno che non sia auto-difesa.- lo aggiornò Padme.
Malakus le rivolse un sorriso inquietante.
-Infatti, mia cara, non dovrete combattere, dovrete difendervi. Quei, come posso definirli, traditori della pace, non guarderanno in faccia a nessuno, neanche a una Jedi, pur di riportare il caos.-

-La violenza non è sempre la soluzione.- disse Padme guardandolo negli occhi.

Il leader supremo si mise a ridere. -Detto dalla figlia di un ex-leader supremo che ha portato più di dieci anni di guerra e orrori, è ridicolo.-

Padme si trattenne da non spaccargli la faccia.

Zane la trattenne mettendole una mano sulla spalla.

Malakus rise un altra volta.

-Partirete per la vostra missione domani.-
-Quale missione?- chiese Padme.
-Ora andate.- disse facendo cenno alle guardie di portarli fuori.
-Cosa dobbiamo fare??- urlo Padme mentre una guardia la tirava per un braccio.
-Testeremo le vostre capacità di sopravvivenza.- disse con un ghigno.

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