Todoroki Shouto

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<<Ho già chiesto a mia madre, ha detto che per lei va bene che tu resti questa notte.>>

Midoriya chiude la porta della propria camera, invitando Todoroki a sedersi sul proprio letto.

Quest'ultimo insiste col rifiutar più volte l'invito del verdastro, volendo rimanere in piedi dinanzi a lui.

<<Todoroki...smettila e siediti.>>

Izuku si siede sul letto, aspettando che lo faccia anche l'altro ragazzo.

<<Non posso...si sporcherebbe->>

<<Ma di cosa vai blaterando? Siediti e basta ho detto.>>

Il rosso sospira sedendosi sul letto, di fronte a Midoriya.

<<Allora? Cos'hai da dirmi di così importante da venire fin qui?>>

<<È giusto che tu sappia tutto su di me...>>

<<Stai cominciando a preoccuparmi...>> afferma Izuku notando lo sguardo perso e vuoto del suo amico di internet.

<<Ti prego, ascoltami.>>

Sia che Izuku che Todoroki si posizionano sul letto incrociando le proprie gambe, pronti al momento culmine della giornata.

Purtroppo non posso dire di aver avuto un'infanzia triste...forse quella mi avrebbe giustificato meglio.

Credevo fosse così facile ottenere ciò che si desiderava.

Bastavano solo due parole: "Mi Piaci".

È vero che i bambini e i ragazzini in fase preadolescenziale si lasciano facilmente influenzare, ed io ne ero l'esempio.
Avevo appena cominciato la prima media...

<<Todoroki, dove vai?>>

<<Torno subito! Ho dimenticato il quaderno in classe! Voi andate pure!>>

"Accidenti, dove sarà..."

<<Certo, ci sentiamo quando torno.>>

Mi nascosi dietro un armadietto notando un mio professore entrare dentro la medesima classe.

Era considerato come il più bello della scuola, a dir poco.
Era giovane, biondo, con un paio di occhi violacei.
Molto spesso mi capitava di sentire commenti anche di ragazze più grandi della mia età, anche spinti, sul medesimo soggetto.

Non volli farmi scoprire, così cercai di restare in silenzio, scorgendo la testa per osservarlo.
Era davvero bello.

Lo vidi privarsi della cravatta appoggiandosi in seguito al davanzale della finestra, aperta abbastanza da permettere ad alcuni soffi di vento di scompigliargli quell'aurea chioma che aveva.

<<Oh, professore, sono felice di avervi trovato qui.>>

<<Ma guarda un po'...il mio studente preferito.>>

La curiosità stava cominciando ad aumentare sempre di più, tanto che non potei far a meno di tenere per un po' l'attenzione sui due.

"Ma cosa-"

<<Hey, ragazzino, sai che non potresti fare queste cose al tuo professore?~>>

<<Forse...però, tu mi piaci, professore.>>

<<Sei addirittura arrivato a darmi del "tu"? Ah i giovani d'oggi.>>

<<Non abbiamo bisogno di queste formalità, lo sa bene. Ormai non c'è nessuno nell'istituto.>>

<<Forse hai ragione, e dimmi->> cominciò a dire il biondo, leccando leggermente il collo dell'altro.

<<-cosa hai intenzione di fare?>>

<<Posso fare tutto quel che preferisci, però dovrai aiutarmi con il prossimo esame scritto~>>

<<Oh, dovrò? Ma guarda, non ti tiri mai indietro.>>

I miei occhi erano fissi sui due che, tanto che erano presi da quel loro momento, non si accorsero minimamente della mia presenza.

Il professore si privò della sua camicia, mostrando quello che era il suo fisico a dir poco asciutto e davvero apprezzabile.

Il violaceo iniziò ad appoggiare le proprie mani sul suo petto, mentre con la lingua parve stuzzicare quello che era un suo capezzolo.

Io...ero a dir poco confuso.

"Quindi...è così che funziona?" pensai stranamente felice, come soddisfatto.

L'idea di vederli fino al termine del loro intimo momento non mi dispiaceva affatto.

Purtroppo non capivo ancora un po' di cose.
Non sapevo cosa fosse nemmeno il vero piacere, però iniziai a provare una strana sensazione.

"Cosa..."

<<Uh- p-professore...>>

Quest'ultimo fece voltare il ragazzo, facendo scontrare la sua schiena con il proprio petto tenendolo fermo per un braccio, mentre con una mano si addentrò nei pantaloni della divisa del minore.

Sgranai gli occhi, incredulo.
Così, di nuovo...

"È così che funziona?"

Provai a fare lo stesso, sentendo una strana sensazione dentro di me.
Avevo paura...non avevo idea del fatto che mi avrebbe permesso di sentirmi così bene.

Riuscii ad assistere fino alla fine, così una volta liberata l'aula potei andarmene, ancora sorpreso.

Però...non potevo di certo dirlo a qualcuno.

Tornai a casa, giustificandomi per il ritardo con i miei genitori.

Il secondo e il terzo anno passarono velocemente, ed io riuscii a scoprire ancora più cose sull'atto avvenuto fra i due uomini.

Non riuscivo a non pensarci: era più forte di me.

Spesso prima di addormentarmi, non appena chiudevo gli occhi, sentivo di dovermi toccare non appena la scena trapassava la mia mente.
Però non sapevo se fosse giusto o meno quel che stavo facendo, ma conoscevo solo la sensazione che ne derivava.

A partire dalla metà del quarto anno, una volta grande abbastanza, potei capire ancora di più.
Capii di non essere interessato alle ragazze, così come capii quanto potessero essere diverse le relazioni fra generi diversi e uguali.

Ho conosciuto Bakugou verso la metà del secondo anno in seguito ad un trasferimento.
Il biondo era un ragazzo solare, quasi non sembrava quello di ora.
Giocavamo sempre insieme.

Ero arrivato così a considerarlo il mio migliore amico.

Però, un giorno cambiò tutto...

To be continued...

»ιnтerneт ғrιend | {Tododeĸυ}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora