Sixth

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È lunedì mattina.

Il bancone d'esposizione del Curry Freeze è riempito per la metà di paste dolci e il flusso di clienti non è sostanzioso, ma si mantiene costante fino a pranzo.

Ashton beve il suo Espresso Americano da una grande tazza gialla a righe bianche, la posa sul bancone e aggiunge un cucchiaino di zucchero tra un sorso e l'altro.

"Lo fate bello forte il caffè!".

Mentre parla piega le labbra in una smorfia e stacca un morso da un muffin al cioccolato.


Impiega altri cinque minuti circa a svuotare il bicchiere.

Non appena lo abbandona sul bancone lo afferro e lo aggiungo alla pila di stoviglie da lavare, nel lavabo.

"Però i muffin sono buoni" commenta con la bocca piena. 

Si sposta i ricci dagli occhi e mi guarda attraverso le ciglia folte. Un mezzo sorriso gli tende le labbra.

"Dammene uno alla vaniglia. Se sono altrettanto gustosi potrei portare Jodie un giorno di questi".


Non appena il suo nome gli scivola giù dalla lingua mi si bloccano le mani.

Ashton alza di colpo lo sguardo dal bancone, dove poggiano le sue dita, strette attorno alla Moleskine nera e mi guarda intensamente.

Gli tremano le labbra per qualche secondo, poi le schiude e prende una boccata d'aria.

"Non volevo. Io ... Scusami, non avrei dovuto menzionarla. So che ci stai ancora male".

"Lascia perdere" lo interrompo.

Mentre gli piazzo davanti il tortino dolce, si scrocchia nervosamente le dita e mi lancia un altro dei suoi sguardi.

"Calum, mi dispiace sul serio. Non volevo portarla qui durante il tuo turno. So che vedere Jodie sarebbe un colpo troppo duro per te"

Questa volta è lui a sentirsi in colpa, ma non faccio nulla per rassicurarlo.

"Avevi ragione. Non avresti dovuto menzionarla, quindi smettila di farlo."


Quando l'orologio  appeso accanto allo scaffale delle confezioni take-away segna le 13:15 di pomeriggio, una fiumana di ragazzini del primo anno si riversa all'interno della piccola sala del bar.

Indossano tutti la stessa divisa che costringevano noi a metterci ogni mattina.

Quella del Norwest Christian College è di un color celeste slavato, con gli orli dei pantaloni e della camicia dello stesso bianco pallido di cui è cucito lo stemma, sul taschino in alto a destra.

Ashton ne saluta un paio con un cenno del capo e poi torna a studiare attentamente i testi incompleti delle canzoni sull'agendina.

Sbuffa pesantemente tra un'ordinazione e l'altra. Lo sento scrocchiarsi le dita e arrotare i denti ogni volta che batto uno scontrino.


Alla fine della pausa pranzo sono leggermente sudato sulla fronte e la polo blu elettrico della divisa mi si è appiccicata alla schiena.

Mi stiro con un grugnito di disapprovazione e poggio i gomiti sul bancone, chinandomi in avanti.

"Hai trovato qualcosa di nuovo?".

"Niente".

Ashton chiude il libretto e me lo passa, facendolo scivolare sulla superficie di legno con inaspettata aggressività.

Non commento il suo gesto rude e mi limito ad aprire la moleskine su una pagina a caso, serrando la mandibola per trattenere l'irritazione.

"Smettila di frignare come una ragazzina delle scuole medie" borbotto infine.

Ashton mi ignora in risposta e volta il capo verso la vetrina, esaminando l'incrocio tra la Lansing e la High Street con noia.


"Cos'è questa? L'hai scritta tu?".

Una piccola lettera, scritta in un chiaro stampatello, compare sull'angolo inferiore della prima pagina dell'agenda.

Ashton la osserva prima con indifferenza, poi con crescente interesse ed infine con sgomento.

"No" non indugia e scuote velocemente la testa. "Non l'avevo neanche mai vista prima d'adesso".

Me l'avvicino al viso e la osservo attentamente, riconoscendo la calligrafia a zampe di gallina. Le linee sono spezzate e pasticciate.

"L'ha scritta Luke allora".


Quando pronuncio il tuo nome mi costringo a mantenere il tono basso e fermo, ma è più difficile del previsto.

Se Ashton ha notato il tremolio della mia voce verso la fine della frase, non lo da a vedere. Gliene sono grato.

"Ma che significa?".

C'è silenzio fin quando non ricomincio a parlare.

"A per Ashton".


Lui si immobilizza e alza lentamente il capo dalla pagina bianca, fissandomi con gli occhi spalancati.

Prende a scuotere la testa, questa volta con molta più ferocia.

"E allora cosa potrebbe stare a significare? L'ha scritto quasi tre anni fa, chi altro potrebbe essere A?".

Ashton mi squadra con la bocca leggermente aperta e poi mormora "Annie?".

Ha la voce ridotta ad un sussurro come se avesse paura di farmi ascoltare ciò che ha da dire.

Grugnisco e gli rifilo uno scappellotto su un lato della testa, facendolo piegare in due sullo sgabello.

"Ma ti senti quando parli? Annie? La ex di Michael? Ma se Luke non la sopportava nemmeno!".

"Okay! Hai ragione, forse sono davvero io".


Resta in silenzio per qualche istante, poi si gratta la fronte con le unghie corte e mi guarda intensamente.

"Chissà perché non gli è mai andata a genio".

Alzo gli occhi al cielo e lo colpisco di nuovo. Quando si lamenta nuovamente mi scappa quasi una risata, ma serro le labbra e mi mordo l'interno guancia più forte che posso.

"Quanto inconsapevole puoi essere? Lui non l'ha mai detto a nessuno, ma era chiaro che provasse qualcosa per Mike".

Ashton spalanca gli occhi. "Era chiaro" borbotta tra sè.

"A quanto pare non abbastanza" ribatto, concedendomi un sorriso tirato.


Impieghiamo circa mezz'ora a capire cosa potrebbe significare.

Durante quel tempo gli chiedo di ripensare attentamente ad ogni interazione strana o sospetta tra te e lui. Alla fine sospira pesantemente e si lascia andare sul bancone.

"Non ricordo niente del genere" confessa.


Verso la fine del mio turno lascio il suo fianco per pulire la cucina sul retro, strofinando assiduamente il piano cottura e il forno.

È da tanto tempo che non ti ricordo con nostalgia e non ho intenzione di iniziare adesso.

Sciacquo lo strofinaccio sotto un getto d'acqua bollente e immagino che tu scivoli via con il detergente per superfici.

Il cielo è arancione quando usciamo dal Curry Freeze, entrambi alziamo il capo per vedere il tramonto tingere le nuvole.

-Sempre tuo, Calum


My space:

Mi dispiace non aver aggiornato lunedì, ma ho avuto qualche problema con l'Università.

Tutto risolto adesso!

Quindi il prossimo aggiornamento sarà venerdì!

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto abbastanza da votarlo.

Da qui in poi le cose si faranno interessanti!

-Sara

Always Yours, Calum // 5sos (4)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora