28 settembre 2038
"Segreteria di Hank Anderson. Lasciate un messaggio, se proprio non ne potete fare a meno."
"Buongiorno, Tenente. Alla centrale mi hanno dato questo numero, spero che non sia un problema, per lei. Mi chiedevo se... Se le andrebbe di incontrarci. Per un caffé, un pranzo o... Come preferisce, insomma. So che può sembrarle strano, ma... Negli ultimi anni non ho avuto molte occasioni per stringere amicizie. Tutte le persone che conosco erano amici di mio marito e vorrei... Cambiare un po' l'aria, non so se capisce cosa intendo. Credo che lei sia l'unica persona vera che incontro da moltissimo tempo. E trovo molto piacevole la sua compagnia. Allora... Beh, mi faccia sapere. Arrivederci. Ah, sono Kristina! Kristina Kaufman! A presto."
30 settembre 2038
-Sembra quasi che ti abbia fatta venire solo per il tuo delizioso caffé. Mi dispiace, ma sai... Di questi tempi l'emergenza è sempre dietro l'angolo e non posso allontanarmi in servizio... Per non parlare dell'Androide che mi fa praticamente da cane da guardia!
Kristina scuote il capo, ridendo.
I due sono seduti nell'aria ristoro della centrale di polizia, l'uno di fronte all'altra. Le tazzine fumanti sono appena state riempite generosamente dalla donna.
-Lo capisco perfettamente.-gli assicura, serena.-E per me non è un problema prepararti di nuovo un buon caffé!
-Queste parole potrebbero essere la tua condanna.-la avverte, scherzoso.
-Non sarebbe un problema.-ribadisce, in un'alzata di spalle.-Mi piace stare in cucina.
-Sei una donna vecchio stampo...
-Immagino che si possa dire così, sì.
-Mia moglie era uguale.
Le parole escono dalla bocca di Hank con una tale naturalezza che nemmeno lui se ne accorge.
-Adorava stare tra i fornelli e si inventava sempre nuovi manicaretti. Sapeva che il mio ritorno a casa per cena era incerto, ma non si risparmiava mai.
Gli occhi dell'uomo si allontanano per qualche istante, per andare a far visita al passato, ai suoi spettri, ai suoi ricordi. Gli si disegna un sorriso dolce, macchiato di malinconia.
Un sorriso che contagia anche la donna.
-Devi averla amata molto...-ammette, in un soffio.
-Più di qualunque altra cosa.-confessa, annuendo, straordinariamente aperto.-Ma lo sai meglio di me...
-Già.
Il sorriso di Kristina si incrina appena, non appena la assale la consapevolezza che lei non è in grado di ricordare Michael con i medesimi sentimenti, conservando quello stesso sorriso.
Scuote appena il capo, per scacciare quella sensazione, quel disagio, quella colpa.
-Allora, com'è il caffé?
-Forse persino migliore dell'altra volta!
9 ottobre 2038
La porta della tavola calda si apre e si richiude alle spalle di una donna.
Si guarda attorno e non appena riceve un cenno da un uomo, seduto ad un tavolo da solo, si apre in un sorriso e lo raggiunge.
-Hai fatto qualcosa ai capelli...-nota Hank, osservandola sorpreso.
-Te ne sei accorto... Che imbarazzo!-ride pudicamente Kristina, scuotendo il capo.
-E perchè mai? Stai benissimo!
-Grazie.-arrossisce appena, sfilandosi la giacchetta di pelle bianca. Indossa una camicetta morbida che le scopre in parte una spalla, con dei disegni astratti arancioni e marroni.-È che... Sentivo il bisogno di cambiare.
-È comprensibile.-le assicura, annuendo serio.
-È anche il primo giorno che non... Non indosso il lutto.-ammette, come se fosse una confessione di colpevolezza di fronte ad una giuria.-La vita va avanti, giusto?-sospira. Sembra quasi tentare di autoconvincersi.
-Giusto.
-Devo solo... Abituarmi all'idea.
-Non è facile.-garantisce l'uomo, scuotendo appena il capo.-È terribile. Ma alla fine lo si accetta.
14 ottobre 2038
-Si chiamava Cole...
-È un bel nome.
-Era un ragazzo fantastico.Stessa tavola calda, stesso tavolo, stesse persone.
Abiti diversi, serata diversa, clima più intimo.
-Non oso immaginare quale dolore si provi a perdere un figlio...-ammette la donna, in un sospiro. Il solo pensiero le fa venire i brividi.
-E tu e Michael? Non avete mai pensato di mettere su famiglia?
-Ne abbiamo parlato tante volte, ma... Per lui non era mai il momento giusto.-mormora, con un sorriso amaro, malinconico.-Mi chiedo se ne volesse davvero...
-Noi uomini siamo così.-minimizza Hank, in un'alzata di spalle.-Lasciamo sempre il lavoro sporco a voi...-scherza poi, per sdrammatizzare.
E riesce nell'intento: le strappa un sorriso. Poi le ruba un bacio a fior di labbra.
17 ottobre 2038
Sumo se ne sta sdraiato sul pavimento, a fissare lo schermo del televisore.
La casa non è mai stata più ordinata e pulita di così.
-Sai? Non mi hai mai parlato delle tue sorelle.
-Sorelle?
Kristina solleva appena il capo dalla spalla di Hank, su cui stava dolcemente poggiata. Entrambi sono seduti sul divano del Tenente. Il film è terminato da poco.-Avrai notato che non è il forte di Connor farsi gli affari suoi. Me ne ha parlato lui.-le spiega, tranquillo.
-Non vedo come sia possibile, dato che sono figlia unica.-gli fa notare però Kristina, perplessa.
-Figlia unica? Davvero?
-Beh, immagino che me ne sarei accorta, altrimenti!
-Anche perché quattro sorelle non si nascondono con facilità sotto a un letto...-valuta lui, ironico.
-Quattro, addirittura?-ride.
-Deve essersi sbagliato. È un conforto sapere che anche quegli aggeggi sono in grado di commettere errori!
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White Lies | Detroit: Become Human
FanfictionIl fenomeno della Devianza si espande a macchia d'olio a Detroit. Connor e Hank si ritrovano con un nuovo caso per le mani. Ma l'RK800 dovrà fare i conti con una verità con cui gli è difficile scendere a patti: il suo partner è un essere umano. E g...