Io mi chiamo Danbi Lee e avevo 14 anni quando tutto cominciò.
Mia sorella ne aveva 16.
Si era da poco appassionata, qualche giorno dopo il loro debutto, a questo nuovo gruppo di 7 affascinanti ragazzi: i BTS.
Da quando aveva iniziato ad ascoltarli sentivo che qualcosa in lei era cambiato, qualsiasi cosa fosse mi rendeva molto felice.
Era come se d'un tratto la sua vita fosse, in qualche modo, migliorata...?
Prima era molto più chiusa e non parlava mai né con me né con i suoi coetanei.
Ma da quando quei cantanti erano entrati nella sua vita, lei era molto più estroversa e mi dava più attenzioni. Ogni tanto veniva da me e mi diceva: "Ho appena ascoltato la nuova canzone dei BTS, ed è stupenda! Tu che ne pensi?" e mentre parlava mi passava il telefono che emanava una melodia celestiale dalle cuffiette.
Iniziavano ad interessare molto anche a me.
E più passava il tempo...
Più lei non aveva occhi se non che per loro.
Diciamo che non parlava con NESSUNO che non trovasse la loro musica la migliore ed era pronta a far ascoltare le loro canzoni a chiunque incontrasse.
Io lo trovavo buffo, più che strano.
Anzi, non lo trovavo per nulla strano, d'altronde era la prima volta che si affezionava tanto a degli sconosciuti e se lei era felice lo ero anch' io.Solite "ossessioni" da adolescente! pensavo.
Fin quando, un bel giorno d'estate mi chiese: "Danbi, saresti disposta a tutto per rendermi felice?"
La sua faccia aveva un non so che di insolito e mai visto, aveva gli occhi spalancati e fissi sulla lampada da tavolo posizionata sul mobile del salotto.
Le sue sopracciglia erano alzate e aveva un sorriso inquietante sul volto.
A dire la verità era già da un'ora che era ferma in quella posizione, era già da un'ora che non parlava dei BTS ed era già da un'ora che i nostri genitori ci avevano lasciate sole in casa per via del lavoro.
Lentamente alzai la testa per guardarla meglio dritta negli occhi, perché era già da un po' che le lanciavo occhiate per capire cosa non andasse in lei.
Il suo sguardo mi stava congelando, era privo di qualsiasi sentimento. Lo stesso per il tono di voce usato da lei poco prima.
"Sì, certo, sorellona...!" Esitai, ma alla fine la mia affermazione era vera.
"Bene." Mormorò lei, con un tono di voce così basso che a stento riuscii a sentirla.
Un nuovo silenzio cadde in quella stanza luminosa.
Aspettai che lei lo rompesse, ma non successe niente, così mi rigirai verso il libro che stavo leggendo pochi minuti prima.
Le davo le spalle, mentre lei continuava a guardare la lampada.
Non ricordo quanto tempo passò.
Forse attimi.
Forse secondi.
Forse minuti.
So solo che quando finii di leggere l'ultima pagina, sentii un movimento rapido dietro di me, che si spostò dal punto in cui era la mia amata sorellona al mobile su cui troneggiava la lampada poi un dolore lancinante colpì la parte centrale del mio collo.
Da lì, tutto divenne buio.
Svenni subito, ma nei pochi attimi di coscienza che mi rimanevano sentii la voce di mia sorella sussurrarmi "Perfetto, allora se mi vuoi aiutare, questo è il minimo..."⊰᯽⊱┈──╌❊╌──┈⊰᯽⊱
Il mio corpo era a pezzi, molto probabilmente ero stata strattonata più volte dalla mia amata sorellona prima di finire di fronte a quel portone gigantesco davanti al quale mi ero svegliata.
Lei aveva la macchina (da quel che mi ricordo) quindi non aveva neanche avuto il disturbo di trascinarmi fin dove ero arrivata completamente incosciente.
Non avevo la minima idea di dove fossi, ero completamente spaesata.
Non riuscivo a ragionare, sia per il forte colpo che mi duoleva ancora alla nuca sia per la rabbia mista a delusione mista al rimorso che mi ribolliva dentro.
Mia sorella, con cui ero cresciuta e a cui volevo un bene infinito mi aveva abbandonato davanti ad un portone completamente sconosciuto senza un minimo di rimorso.
Mi aveva stordito con una lampada e se ne era andata.
Ero sul punto di piangere, ma dentro di me c'era ancora un po' di speranza... Magari mi stava facendo uno scherzo ed era dietro l'angolo del cassonetto pronta a sbucare fuori dicendo "Fregata! E adesso torniamo a casa!".
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↡↡ sᴡᴇᴇᴛ ʀᴀɪɴ ↡↡ || jєση jυηgkσσk
Fanfiction•*¨*•.¸¸☆*・゚✿*:・゚゚・*:.。*:゚・♡•*¨*•.¸¸☆*・゚✿*:・゚゚・*:.。 "Tu ora lavori per noi..." "Io cosa, scusa?!" "Se non lo farà tua sorella, lo farai tu, tanto per me non c'è alcuna differenza..." "No, non mi farò quasi arrestare per accontentare un gruppo di lad...