Capitolo 4

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Così ti voglio, principessa!

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Jungkook era stato così gentile da mostrarmi il bagno e la mia nuova stanza, dovrei avrei dormito finché sarei rimasta con loro.

Dovevo ammettere che quel ragazzo era veramente bipolare, prima quasi voleva uccidermi mentre l'attimo dopo continuava a chiamarmi principessa nel modo più dolce possibile.

Era ovvio che faceva così solo perché ero come un oggetto: io non ero Danbi, ma "l'esca".

Finché mi trattavano gentilmente a me stava bene.

Non avevo ancora visto gli altri componenti del gruppo, ma sicuramente ne avrei avuto l'occasione.

La mia stanza non era poi così grande, in compenso si trovava in fondo al lungo corridoio che ospitava le camere degli altri sette, così avrei avuto un po' di pace e tranquillità.

Mi ero fatta una doccia e, ancora tutta gocciolante, mi diressi verso quello che sarebbe stato il mio nuovo "rifugio".

Entrai e mi chiusi la porta alle spalle.

Le pareti erano altissime e ricoperte di una carta da parati blu notte con qualche fiore bianco.

C'era un enorme porta-finestra (in quel momento con la persiana chiusa dato che era arrivata la sera) che molto probabilmente portava ad un piccolo balcone.

Accanto alle tende si trovava un armadio pieno di vestiti tutt'altro che femminili.

Era zeppo di: T-shirt grandissime quasi tutte sui toni del grigio, felpe enormi dove sarei potuta cadere dentro se solo le avessi provate, jeans strappati e giacche leggermente più pesanti per l'inverno.

Aprii il cassettino interno, alla ricerca di qualche tipo di biancheria...

E la trovai...

Ma quando ti trovi in una villa abitata da soli ragazzi, in un armadio che contiene per lo più vestiti maschili, come potevo non aspettarmi di trovar-

Scrollai la testa e richiusi il cassetto di scatto: per quella sera avrei dovuto rimettermi ciò che già indossavo.

Magari l'indomani avrei potuto chiedere loro di uscire, GIUSTO PER FARE UN SALTINO AL NEGOZIO DI BIANCHERIA.

Non c'erano pigiami, ma mi accontentai di una canotta bianca e un paio di pantaloncini rossi.

Mi infilai sotto le coperte ed attesi pazientemente l'arrivo del sonno.

Aspettai e aspettai, ma purtroppo il mio corpo non voleva saperne di riposare.

Non addormentarmi mi infastidiva.

Mi portai le mani in viso e ciò che sentii mi fece venire i brividi.

Il mio viso era bagnato?

Non stavo sudando, avevo anche freddo.

Nonostante avessi fatto la doccia mi ero asciugata con un asciugamano, ruvido, ma passabile.

Solo in un secondo momento mi accorsi di star piangendo.

E anche singhiozzando.

Implorai a me stessa di smetterla, altrimenti avrei svegliato i Bangtan.

Jungkook mi aveva raccomandato di non infastidirli, o l'avrei pagata cara.

Mi aveva anche detto che, tuttavia, la regola non valeva per lui.

Solo il moro sapeva la mia vera identità e mi capiva, io mi ero ritrovata lì per semplice vigliaccheria di mia sorella.

↡↡ sᴡᴇᴇᴛ ʀᴀɪɴ ↡↡ || jєση jυηgkσσk Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora