0- Prologo

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Poteva farcela, doveva farcela.

Si sentiva ripetere in continuazione che era l'ultima speranza, eppure in quel momento pensava solo che l'ultima Jedi, come si divertivano a chiamarla, non sarebbe uscita viva da quell'inferno di fuoco. La scintilla che doveva incendiare il primo Ordine era destinata a spegnersi come fosse una qualsiasi candela in balia del vento. Rey voleva davvero soddisfare ogni aspettativa ma le speranze di distruggere il Primo Ordine calavano drasticamente ad ogni nave della Resistenza abbattuta.

In quel momento non poteva fare a meno di pensare a quante vite quella guerra stesse portando via, a quelle persone che magari aveva visto nei corridoi del Millennium Falcon e che probabilmente non avrebbe visto mai più e desiderò di tornare indietro, conoscerle una per una, scambiare qualche parola con ognuna di loro. Eppure, ora era troppo tardi. All'ennesima nave caduta, Rey pregò che non ci fossero i suoi amici, non sarebbe riuscita a sopportare anche la loro perdita, sarebbe stato troppo.

Si pentì subito dopo di quei pensieri egoisti, pensando che Luke, se fosse stato ancora lì, l'avrebbe sgridata, ricordandole che altre persone stavano perdendo le loro persone importanti e quello non era un comportamento da Jedi. Eppure, Rey non poteva farci molto, lei non era una Jedi e probabilmente non lo sarebbe mai diventata: se ne sarebbe andata via prima.

-Respira, maledizione- si disse ad alta voce, cercando di infondersi coraggio per non perdere il senno con quei pensieri -mantieni il controllo e andrà tutto bene-. Non ci credeva troppo neanche lei, eppure continuò a ripeterselo, sperando che prima o poi funzionasse.

Un Laser la mancò per un soffio, facendola tornare concentrata sulla battaglia. Virò il Falcon e mandò il segnale per sparare, centrando in pieno la nave del Primo Ordine, creando una piccola esplosione. Era sempre insicura quando era costretta a sparare, in fondo lei non voleva uccidere nessuno, ma in quei momenti era costretta. Per un istante rimpianse la solitaria e tranquilla Jakku, certo non era la più prospera delle terre e neanche lontanamente vivibile nelle condizioni in cui si trovava la ragazza, ma almeno non era costretta ad uccidere nessuno. Poi le vennero in mente i momenti passati con la Resistenza, durante i festeggiamenti per una vittoria o una semplice serata passata con i suoi amici, che ormai erano diventati la sua famiglia, e cambiò idea. Meglio una guerra che non essere liberi.

Prese un profondo respiro e sparò nuovamente contro una nave nemica, prendendola di striscio ma facendola precipitare nel vuoto. Probabilmente gli Stormtrooper all'interno erano nel panico tanto quanto lei, stavano combattendo una guerra non loro, costretti degli ufficiali del Primo ordine, esattamente come Finn, qualche tempo prima. Dovette sforzarsi per sopprimere l'inizio di un pianto che le si era fermato in gola.

-Respira, Rey, respira- iniziò a ripetere come un mantra, allontanando ogni preoccupazione, ogni pensiero. Ogni briciolo di concentrazione andò a farsi benedire quando sentì qualcosa cambiare. Una variazione nella Forza le fece capire che Lui era lì. L'aria si fece più pesante, o almeno così avvenne nella sua testa, carica di tensione, odio e qualcosa che non riusciva a comprendere a pieno. Tristezza, forse, oppure risentimento. Tra le file del Primo Ordine si fece strada una nave diversa dalle altre: più imponente, più spaventosa.

Rey poteva quasi vedere il suo volto, quello che non avrebbe mai più voluto incontrare dopo il loro ultimo scontro. Sul momento si era quasi illusa che qualcosa in lui stesse cambiando, che stesse tornando al lato chiaro della Forza e che il primato del Primo Ordine stava finalmente cadendo. Poi le aveva fatto quella proposta, una galassia da governare non era mai rientrata nei suoi piani e non avrebbe mai imposto a nessuno il suo comando. Lo aveva lasciato a terra, svenuto, e per un secondo le are venuta la malsana idea di ucciderlo, porre fine a tutta quella follia: con Snoke morto e Kylo Ren fuori dai giochi, il Primo Ordine sarebbe crollato in un battibaleno. L'istante dopo si sentì male per i suoi stessi pensieri, in fondo non era così diversa dal cavaliere di Ren. Poi c'era stato il loro ultimo collegamento, la fine di tutto, prima che Rey rifiutasse ogni incontro, chiudendosi spesso alla Forza, più precisamente ogni volta che sentiva quella strana sensazione all'inizio dello stomaco.

Breathe_ ReyloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora