3_capitolo terzo

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Ben rimase immobile, fissando il punto in cui la figura di Rey era sparita e per la prima volta dopo anni sorrise. Non un sorriso grande, uno quasi impercettibile, ma di vera, reale felicità. Rey lo aveva chiamato, con la paura di rimanere sola di nuovo, con quel nome che sembrava giusto solo pronunciato dalle sue labbra. E per poco, forse solo un secondo, si era sentito davvero Ben, non Kylo Ren, il malvagio Leader Supremo. Ora bastava solo trovarla veramente, pensò prima di rimettersi in cammino. Il Falcon non doveva essere difficile da trovare, considerando la sua grandezza, ma anche la foresta in cui si trovavano era davvero gigante. La sua ricerca iniziò con il cuore stranamente leggero.

Ben si sorprese a notare che ormai tutti i suoi pensieri, le sue preoccupazioni erano incentrati su quella ragazza, quella mercante di rottami a cui non avrebbe gettato un secondo sguardo in altre circostanze, eppure era diventata l'unico appiglio a quella minuscola parte di lui che voleva davvero tornare alla luce, dalla sua famiglia e da sua madre. Ma Ben non aveva il coraggio di tornare.

La sua mente ormai viaggiava nel passato e si chiese in quale preciso momento avesse deciso di abbandonare tutto, ma cercò di sopprimere quei pensieri: l'uomo più potente della galassia non poteva permetterseli.

Rey aveva deciso di non pensarci, di continuare sulla sua strada e trovare quella fonte che ormai era diventata più che necessaria, era sicura che Ben la stesse cercando e qualcosa le diceva che in qualche modo si sarebbero trovati. Sorrise, felice di non essere completamente sola su quel pianeta e stupendosi subito dopo di quei pensieri e si chiese cosa sarebbe successo dopo essersi trovati. E per la prima volta da quando era lì ebbe davvero paura. In fondo erano nemici, lui era il Leader Supremo di tutto ciò che lei doveva combattere e per di più, ne era sicura, era armato. Mentre lei aveva solo il suo bastone. Il dubbio si insinuò nella sua testa, avrebbe dovuto cercarlo o nascondersi da lui, la prima opzione era più semplice ma di sicuro più pericolosa, la seconda quasi impossibile.

Allungò il passo cercando di non pensarci e sperando di non incontrarlo troppo presto, prima o poi le sarebbe venuta qualche idea.

Ce l'aveva fatta, aveva trovato il Millennium Falcon, ma non lei. Strinse i pugni, cercando di scaricare la sua rabbia e iniziando a fare qualche passo, indeciso se entrare o no. Quel posto gli portava alla mente troppi ricordi, tutti i momenti passati con suo padre e Chewbecca. Tuttavia, si fece coraggio ed entrò. Tutto era esattamente come lo ricordava, dalla postazione di pilotaggio alle cuccette per dormire. Ma la sua testa riusciva solo a pensare a dove potesse essere finita Rey. Come se chiamata in causa, la Forza li mise in contatto.

Rey gli apparve davanti, sorpresa.

-Dove diavolo sei? – le urlò contro, mentre la ragazza lo guardava dubbiosa.

-Che razza di domanda è? – chiese sorpresa.

-Sono sul Falcon, ma tu non ci sei-.

-E perché sei lì? – la ragazza era sempre più sconcertata.

-Come perché, ti stavo cercando- le sbraitò contro.

Anche Rey a quel punto iniziò ad irritarsi: come si permetteva di parlarle così.

-Beh, non sono lì e non penso di tornarci, almeno finché ci sarai tu- disse prima di voltargli le spalle. Il collegamento finì così.

Ben urlò, di frustrazione e ira, chiedendosi cosa fosse andato storto, uscì di corsa dal Falcon, decidendo comunque di rimanere nei dintorni nel caso lei fosse tornata.

Anche Rey però aveva trovato ciò che cercava ed era riuscita finalmente a dissetarsi. Poi in suo cervello aveva deciso che sarebbe rimasta lì, almeno per qualche notte nella speranza che Ben se ne andasse presto dal Falcon. Passò qualche ora, che lei aveva trascorso a raccogliere frutti dai rami e cercando di pescare qualcosa, senza risultati. Ormai imparato il territorio decise di avventurarsi nuovamente nella foresta, cercando qualcosa che neanche lei sapeva. Camminò per circa mezz'ora, il caldo afoso del pomeriggio era già svanito, lasciando un leggero venticello fresco e Rey sapeva perfettamente che in poco sarebbe diventato gelido. Impegnata dai suoi pensieri non si accorse di ciò che le si era arrotolato al piede, facendola cadere a terra, eppure, nonostante la botta al naso e le mani graffiate, quello fu un colpo di fortuna. Infatti, il suo piede si era incastrato proprio in quella che sembrava una coperta scura. Non si fece domande e prese tra le mani il tessuto, rendendosi conto che non era una coperta, ma un mantello e lei sapeva anche di chi fosse. Decise di non farci caso e se lo avvolse intorno, per poi tornare verso il suo nuovo accampamento momentaneo, finalmente al caldo.

La notte era calata da qualche tempo, e Rey si era resa conto che il cielo di quel pianeta era meraviglioso, con miliardi di corpi celesti che brillavano e una luna azzurra che rischiarava tutto. Era poggiata ad un tronco, stringendosi nel mantello per trarre più calore possibile, quando una sensazione allo stomaco conosciuta si fece sentire e in un attimo Ben era lì.

-Due volte in un giorno, che onore- ironizzò lei, cercando di farsi più piccola.

-Il nero ti dona- disse invece il ragazzo, alludendo al suo mantello.

-È più adatto a te- decise Rey prima di chiudersi al silenzio.

Passarono interi minuti prima che Ben decidesse di dire qualcosa.

-Starai gelando, lì fuori-, Rey non rispose, ormai il suo respiro era regolare ed era già nel mondo dei sogni.

Ben sorrise nel vederla così indifesa e le aggiustò meglio il mantello sulle spalle, prima di chiudere gli occhii anche lui.



Ciao a tutti, mi scuso per il ritardo, spero che vi piaccia 😊

Breathe_ ReyloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora