Chapter 3

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Molto stanco, decisi di prendere un cappuccino, per sopravvivere alla giornata.
Aspettai i soliti 20 minuti davanti a scuola, restando seduto su un muretto, osservando un po' i ragazzi.
Lanciai uno sbadiglio assurdo, quando suonò la campanella, ma ero da una parte costretto ad entrare e dall'altra felice, per non so quale motivo.
Salii le scale, entrai in classe, e mi misi a fissare la finestra di fronte a me, dalla quale vedevo piccioni e bambini che si facevano male.
Il silenzio fu interrotto da quel tipo che entrò in aula, disinvolto, con i suoi morbidi movimenti.
Durante l'ora dell'intervallo, per puro caso, andando in bagno e aprendo la porta, vidi quel ragazzo che si stava segando davanti a un video di Skioffi (come dargli torto).
Chiusi subito la porta e tornai imbarazzato in classe.
La giornata finì in men che non si dica, e tra una gomitata e l'altra, feci cadere per sbaglio il grosso dildo che tenevo segretamente nascosto nello zaino.
Immediatamente lui lo prese e lo nascose subito, in modo che nessuno abbia potuto vederlo.
Io, stranito da questo fatto, mi feci coraggio e decisi di andargli a parlare; scoprii che si chiamava Gabriele. Dopo qualche minuto, lui mi mise un bigliettino in tasca, senza che io potessi rendermene conto.
Ovviamente fingevo di non averlo visto, ma appena arrivato a casa lo aprii.
Avevo il suo numero di scarp- cellulare.
Rimasi una buona ventina di minuti a passeggiare per casa, indeciso se chiamarlo o no; da una parte avevo il desiderio di conoscerlo meglio, mentre dall'altra, c'era la timidezza che non riusciva a farmi sbloccare. Passai tutto il pomeriggio a rifletterci su, ma decisi di parlarci di persona il giorno seguente.

Due ragazzi e un dildo. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora