Come era solito fare nella mia routine, appena arrivato, mi misi a preparare qualcosa da mangiare; lasciai bollire dell'acqua nella pentola.
Lì per lì, non avevo grande appetito, ma sentivo il gran bisogno di dormire.
Rimasi in piedi una decina di minuti, il tempo necessario di preparare un piatto di pasta, e subito dopo mi coricai.
Non ho ricordi molto chiari dei miei sogni, di solito ricordo momenti in bianco e nero, privi di colore, allontanati da ogni emozione..
Senza neanche accorgermene si erano fatte le otto, sentivo inoltre uno strano suono, accompagnato da mal di testa e da pensieri che andavano e venivano.
La giornata era finita, ma i ricordi di quel ragazzo erano sempre più profondi.
La mattina seguente, mi alzai come mio solito alle 5:30 e incominciai a prepararmi per andare a scuola. Stranamente ero di buon umore, ma avevo la continua melodia, accompagnata dalla voce di Giulio che ripeteva:«Vorrebbe sfogarsi, dire a qualcuno che è solo, Ma in 'sto lavoro ogni emozione è secondaria, E vanno avanti questi giorni e lui sta sempre peggio, E' una personalità portata ad ogni eccesso, Non riesce più a scrivere o a fare sesso, Trova se stesso nel riflesso del suo cesso»
Non capivo come quelle parole potessero restarmi nella testa (ho sempre saputo di essere pazzo), boh.
Aspettai allora alla fermata, con la voce di Rancore che piano piano mi svegliava.
Salito sull'autobus, notai quel ragazzo dai capelli scuri che fissava una ragazza (più che altro le fissava il culo), con uno sguardo innocente. Mi misi qualche sedile più indietro, stavolta con la voce di En?gma che mi faceva viaggiare; era partita "Bugie Bianche" che sembrava rappresentare i miei sentimenti al momento.
Appena sceso dall'autobus, inciampai su un gradino, ma per fortuna quel giorno non c'era molta gente, ma tra i pochi ad avermi visto c'era lui. Bene.
Provo ad ignorare ciò che era appena successo, andando al solito bar a fare colazione.
