Giorno 16

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Sono tipo in un bosco...
Cosa ci faccio qua?
Mi sono persa?
Mi sono persa.
Cammino tra gli alberi.
...
Che ci fa sto tizio pazzo?
Oddio...

Mi sveglio di colpo.
Per fortuna stavo solo sognando, sono in camera mia nel mio letto con le mie coperte decorate con i fiori Sakura.
Tutto normale.

Guardo il cellulare: nove e ventidue, mi alzo, scendo, mi preparo e faccio colazione, i miei non sono a casa.
Oh, mi hanno lasciato una busta sul tavolo, l'ho notato soltanto adesso, la prendo e la apro.
È una lettera per me.

Piccola mia, stai crescendo.
17 anni fa hai reso un enorme sorriso a me, a tuo padre e ai nonni.
L'anno prossimo sarai maggiorenne.
Auguri piccola.
Mamma

Ma è già il 16 luglio? Cavolo se vola il tempo.
Nella busta ci sono anche cinquanta euro, me li metto nel salvadanaio, che più che salvadanaio assomiglia ad un'urna per le votazioni.

Squilla il cellulare, Roby, rispondo.
> Pronto?
< Auguri Camy!
> Grazie mille!
< Di nulla, come stai?
> Bene bene, te?
< Anch'io, grazie. Ah ho chiamato anche Vittoria, scende a Foligno in stazione alle dieci e mezza.
> Grazie mille, non le avevo detto nulla del mio compleanno comunque, ma lo sapeva?
< No, le l'ho detto io qualche sera fa.
> Ah ecco, grazie Roby!
< Prego, comunque fai veloce che andiamo in stazione!
> Corro!

Chiude, finisco di prepararmi per uscire e vado alla stazione.
Roby e Dany sono già lì.

Roby: Vittoria sta arrivando.
Dany: Chi è?
> Un'amica nostra, avevo pensato di farla conoscere anche a te, Dany.
< A me va benissimo, grazie. Comunque auguri Camy!

Mi abbraccia, ricambio. Gli abbracci di Dany sono caldi.

Arriva il treno di Vittoria, scende, si avvicina a noi.

Vittoria: Ciao! Auguri Camy!
> Ehi! Bentornata a Foligno! Lui è Daniele, ti avevo già detto di lui.
< Sì, sì.
Daniele: Piacere.

Roby ci porta a casa sua, festeggiamo lì con lei, tra chiacchiere, abbracci e regali per me, arriva l'ora di pranzo, si ordina pizza per tutti e quattro.

Nel pomeriggio saliamo a Perugia, abbiamo il treno poco dopo le tre.
Facciamo una passeggiata per i viali alberati restando non troppo lontani dalla stazione, in modo che quando dobbiamo rientrare siamo abbastanza vicini.

Chiacchieriamo tutto il tempo del futuro, di dove lavoreremo, chi vuole Perugia, chi Terni, chi resta a Foligno, chi si trasferisce a Roma.
Tutti pensieri, ma nulla di definito.
Parliamo anche del progetto di farci una vacanza insieme, sembrano tutti entusiasti, prima Vittoria che è la più sola del gruppo.
Eh sì, ormai anche lei si è unita. Unica pecca è Lucrezia, si è trasferita a Viareggio e non si è più fatta sentire da quando se n'è andata, quindi...

Mentre ci penso su non mi accorgo di essermi fermata, Dany se ne accorge.

< Ehi Camy? Tutto bene?
> Sì, sì, mi era venuto in mente un pensiero.
< Guardami un attimo.

Oddio, che ho fatto...?

> Sì...?
< Stai pensando a Lucrezia?

Cavolo, mi legge nel pensiero.

> Sì.
< Lo immaginavo.
> Vittoria l'ha praticamente sostituita.
Vittoria: Sostituito chi?
> Una ex amica, faceva parte del gruppo fino a giugno, poi se n'è andata a Viareggio, non ci ha più rivolto la parola da allora.
< Capisco... Ho fatto male a legare con voi, non mi piace sostituirmi agli amici...
> Ma cosa dici!? Ci fa piacere che resti!
< Ma una vostra amica che se n'è andata e poi arrivo io... Non sono d'intralcio, sicuri?
> Certo che no! A noi fa piacere averti nel gruppo.
< Grazie di cuore, siete dei veri amici voi.

Uno alla volta ci abbraccia.

< Daniele posso anche a te?
Dany: Chiamami Dany.

Essendo che sono nuovi amici ha qualche dubbio se abbracciarlo o no.
Senza nemmeno dire sì o no, è lui ad abbracciarla, lei ricambia.

Vittoria: Grazie Dany.

Si è fatto tardi, alle sei e venticinque abbiamo il treno di ritorno, Vittoria scende direttamente a Spello, noi scendiamo a capolinea Foligno, ci dirigiamo verso casa, Dany e Roby vanno da lui, io torno a casa mia, ceniamo e vado a prepararmi per la notte.

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