È da ieri che piango
Daiki ieri mi ha riportata a casa
Mi ha preso per mano e mi ha guidato per Los Angeles fino a casa
Mi diceva cose dolci
Mi ha rassicurato
Mi ha promesso che venuto a trovarmiSono entrata in camera mia
Mi sono buttata sul letto
E ho pianto
Sono rimasta lì tutta la sera, tutta la notte e tutta la mattina seguente
Quando i miei se ne andarono uscii dalla stanza
Sentii il telefono vibrareDaiki: Sei in casa?
You: Si
Daiki: I tuoi ci sono?
You: No
Daiki: ArrivoMi guardai intorno
La cucina è piena di coltelli
L'ho già fatto in passato
Non
Non sono tanto sicura
Texas mi manca
Mio padre mi fa schifo
Non ho più nulla
Che altro ho da perdere?Mi precipito in camera
Apro l'ultimo cassetto del comodino
Eccola
Prendo la lametta
Mi tremano le mani
Sento le lacrime rigarmi le guance
Alzo la manica sinistra
Prendo un respiro
Lo faccio
Non sono molto profondi
Ma il sangue esce comunque
Lascio scorrere un po continuando a piangere silenziosamente
Daiki non deve saperloCorro nel bagno e prendo garze, cerotti e disinfettante
Lavo le ferite e mi medico come posso
Quando Daiki se ne sarà andato toglierò la medicazione
Suona il campanello
Tiro giù le maniche e vado alla porta
Mi guardo nello specchio
La frangetta è spettinata, ho le occhiaie e gli occhi rossi
Benissimo direiApro la porta
"Ciao Jennie" il ragazzo fa irruzione in casa mia "Ho portato..." apre lo zaino e tira fuori una coperta blu
"U-una coperta?"
Prendo la coperta
È morbidissima
La porto alla faccia e la assaggio con la pelle della guancia
Un gesto involontario che fa sorridere Daiki
"Dai, andiamo sul divano" si avvicina e mi da un bacio sulla testa"
Nessuno l'aveva mai fatto
E devo dire che mi è piaciuto...
Ci sediamo sul divano
Daiki apre la coperta e me la mette sulle spalle
Guardo in basso
Lui mi prende per le spalle e mi tira a se
Appoggio la testa sul suo petto
Normalmente l'avrei preso a schiaffi
Ma non è l'occasioneRimaniamo in silenzio
"Andiamo in camera tua. Il divano è troppo stretto non ci sto" dice sorridendo
Annuisco e mi alzo senza levarmi la coperta di dosso
Lo guido fino in camera mia
Mi siedo sul letto mentre lui si guarda intorno
Si accorge chw lo sto guardando
Abbasso immediatamente lo sguardo
Si avvicina e si siede vicino a me
"Avresti bisogno di mangiare e di dormire" mi sussurra
Okay lo so
Sembra un po una scena di affetto tra stupratore e vittima
Ma non è così
Lui è la prima persona a cui permetto di prendersi cura di me
È la prima persona
Di cui mi fidoLo lascio stendere vicino a me
Prende la coperta e la risistema
Mi abbraccia e mi scalda
"D-daiki..."
Mi guarda
"I-io..."
Sorride
"Io ti voglio bene"
"Anche io Jennifer" mi bacia sulla fronte con dolcezza "Ora mi prenderò cura io di te okay?"
"O-okay" mi stringo nella coperta
"Jennie"
Alzo lo sguardo e i noatri sguardi s'incontrano
"Posso?" mi accareza la guancia e passa il pollice sulle labbra
Un brivido freddo mi passa per la schiena
Mi mordo il labbro e mi allungo verso di lui
Lascio che lui mi baci
Sto cambiando
Ma
Cavolo
Lui mi piace
Lo ammetto
Mi piaceMi stacco e sorrido mentre mi appoggio al suo petto e chiudo gli occhi
Mi addormento mentre lui mi stringe a se e mi passa le mani sulla schiena coccolandomi
Quando mi sveglio Daiki ha un braccio intorno alla mia vita
Lo scosto svegliandolo
"Ehi" sbadiglia e si tira a sedere sul letto
Non rispondo
"Hai fame?" chiede
Annuisco
Scendiamo in cucina e prendo lo yogurt dal frigo
"Mmh, yogurt" mi guarda
Non parlo
"Jennie?" mi prende per mano "Che c'è?"
"N-non ho voglia... Non ho voglia di parlare" mormoro "Non ho nulla da dire"
Mi tira a se è mette una mano sulla mia testa
Gli arrivo a malapena al collo
Cavolo
Sono bassaMangiamo in silenzio
"Ora devo andare" dice dopo mezz'ora
Si alza e va alla porta
"A-aspetta... La c-coperta..."
Non voglio che se ne vada
"Tienila" sorride tranquillo "Serve di più a te... Quella è la mia coperta della depressione. La uso ogni volta che sono triste. Mi ci avvolgo dentro e ci rimango tutto il giorno"
Continua a sorridere
"A-allora... Allora ciao" dico stringendomi nella coperta
Si avvicina sorridendomi e mi bacia sulla fronte
Mugolo e lo trattengo
Mi mette le mani sui fianchi e mi tiene a se
Prendo il colletto della sua maglia e lo tiro in basso baciandolo
"Vai" dico staccandomi
"Tu..." dice stupito
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Devil Girl
Novela JuvenilUna ragazza apatica Che estranea le emozioni Una ragazza forte e menefreghista Un giorno perde tutto E la sua unica salvezza sarà la persona che conosce di meno