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Mio padre torna a casa quando noi abbiamo appena finito di mangiare.

Sto rimettendo a posto mentre Matt mi passa la roba.

Sembra tutto normale e per fortuna papà non saprà mai che ci siamo schizzati con la schiuma dovendo poi ripulire tutta la cucina.

Io e Matt però ridiamo ancora sotto ai baffi.

"Ciao! Tutto bene?" ci chiede.

Annuiamo.

"Ragazzi, dovreste fare da babysitter a Giulio stasera, noi usciamo a cena con Enzo e Lucia. C'è della carne fritta in frigo." È più un ordine che una richiesta.

Roteo gli occhi nello stesso istante in cui Mattia annuisce contento.

Come minimo se ne pentirà dopo cinque minuti.

Giulio è mio fratello, meglio conosciuto come una peste iperattiva di sette anni.

I suoi più grandi amori sono Peppa Pig e Matt, io e Luca siamo felicemente esiliati da quella cerchia.

A volte si allea con il mio migliore amico per organizzarmi qualche scherzo e quello scemo lo aiuta sempre.

Un giorno ha convinto un suo amico che ero interessata a lui e quello mi ha fatto la corte per più di un mese.

Mattia sapeva tutto e ha persino consigliato al bambino di comprarmi una confezione di fiori.

Se la rideva, il cretino.

Fare da babysitter a Giulio però non è una cosa terribile, di solito, o meglio dire sempre, lo metto davanti alla televisione e lui se ne sta tranquillo.

L'unica regola è: mai portarlo fuori.

L'ultima volta voleva provare a fare pipì come un cane ed è finita che Luca ha trovato un'altra cosa su cui prendermi in giro.

Adesso invece sta entrando in salotto correndo con due aeroplani giocattolo in mano.

I miei sono già usciti.

Gli faccio cenno di venire sul divano e lui non ribatte, ma si mette a parlare con il mio migliore amico di aeroporti, piste e cose del genere.

Roba da maschi, la chiamano.

Io accendo la televisione e Giulio mi guarda con occhi imploranti.

"No, non sei solo. Ci siamo anche noi, quindi guardiamo un film" gli intimo.

So bene cosa vuole fare, a quest'ora c'è Peppa Pig sul suo canale preferito.

Lui mi implora ancora un po', ma io sono impassibile.

Ad un tratto la voce del maialino mi investe le orecchie, così mi giro bruscamente verso Mattia.

"Ti odio."

Gli è bastato guardare Giulio negli occhi per cambiare canale, ma non gli basta una mia occhiataccia per rimettere il programma che stavamo guardando prima.

"Non ho paura di te, Cookie" mi avverte scombussolandomi i capelli.

"Dovresti averne, scemo. Sennò chiamo Mirko e ci pensa lui" rifatto facendoli ridere entrambi.

Scappa un sorriso pure a me.

Mirko è l'amico di Giulio, quello che fino a poco tempo fa era innamorato di me.

"Non mi farebbe niente, l'ho aiutato nella sua conquista" continua a sfidarmi.

"Dissing!" grida mio fratello interrompendoci.

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