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All'ultim'ora ci arriva un avviso riguardante il consiglio di classe, le gite e roba del genere.

Tutti lo sfogliamo leggendolo di sfuggita fino a che non arriviamo all'ultima pagina.

Inoltre agli studenti è proposta uno scambio di qualche giorno in Inghilterra. L'attività è un'idea della scuola ospitale, la quale manderà qui i suoi ragazzi per un corso artistico.
La partenza sarà il venticinque ottobre da scuola, alle sette e mezzo del mattino. Il costo, cibo e viaggio compresi, è di cinquecentotrenta euro e varierà in base al numero di partecipanti.

Una volta finito di leggere tutti iniziano a parlottare di condivisione di camere, cibo, giri per la città, shopping...

Per quanto mi riguarda so già che i miei mi manderanno, il mio budget è di settecento euro.

"Non vedo l'ora di andare in Inghilterra con te! Sai quante cose visiteremo? Per non parlare delle mie figure di merda mentre cerco di parlare inglese!" esclamo a Matt.

"Siamo un casino" risponde lui.

Stavo per rispondergli a modo quando Luca ci interrompe: "E secondo te Gemma e Paolo ti mandano? Inoltre per la nostra famiglia sarebbero mille e sessanta euro. Io non rinuncio né al regalo di natale, né a quello del compleanno: sia chiaro."

Ti pareva che non avesse qualcosa da ridire?

"Il mio budget è di settecento euro e se mandano me mandano anche te" lo sfido.

Lui se ne sta zitto e io sono contenta di avere l'ultima parola.

Così si fa.

All'uscita parlo un po' con Brenda prima di tornare a casa.

Ci siamo messe a parlare dell'estate e lei sembra molto gasata dall'argomento.

"Quest'estate mi sono legata molto ai gemelli. Luca mi invitava tutti i giorni a uscire con lui e Mattia... adesso siamo come fratelli."

Attenta, devo stare attenta a non caderci.

"Beh, Mattia e Luca passano tutto il loro tempo a casa mia, non hanno molto tempo di uscire... male male potrei invitare anche te se lo desideri tanto" ribatto convinta di averla stracciata.

Lei invece mi sorride contenta: "Sarebbe una buona idea! Posso passare anche oggi stesso!"

Era una trappola e ci sono caduta in pieno, che fenomeno.

"Ehm... in realtà oggi siamo impegnati con i nostri genitori. Ti farò risapere io. Ciao!" la saluto andandomene frettolosamente.

Una volta arrivata a casa noto mia madre uscire dalla porta: "Ciao Tess, tesoro. Devo fare una scappata al lavoro, ti dispiace andare a prendere Giulio a scuola?"

La saluto e faccio retrofront sorridendo.

Direzione: scuola elementare.

Ho sempre visto quella scuola come un incubo...

Adoro i bambini, ma gli amici di Giulio sono micidiali.

Mando un messaggio a Mattia per avvertirlo di non passare da me fino ad oggi pomeriggio e dopodiché entro in un bar per pranzare.

"Buongiorno!" mi saluta il barista.

Deve avere quasi la mia età, penso.

"Buongiorno, vorrei un panino al pollo fritto e una bottiglia di acqua minerale, grazie" gli sorrido.

Lui digita tutto sulla cassa e, dopo avermi dato ciò che ho richiesto, mi dice il prezzo.

"Un euro, grazie."

"Ehm... c'è qualcosa che non va. Ho ordinato anche il panino" lo avverto pensando che mi abbia segnato solamente la bottiglietta da un euro.

Lui scopre un cartello sopra la sua testa e solo in quel momento capisco ciò che sta succedendo.

Saluto= -1€
Saluto+grazie= -2€
Saluto+grazie+sorriso= -3euro.

A quanto pare ho ottenuto uno sconto da tre euro.

Saluto il barista ringraziandolo ed esco, perché sono già in ritardo.

Di sicuro tornerò in quel bar.

Arrivata a scuola di Giulio sto per dare l'ultimo morso al panino, quando me lo prende qualcun altro.

Mi giro verso il colpevole potendomi benissimo immaginare il suo volto.

"Cosa ci fai qui?" chiedo a Luca.

"Ho sentito che venivi da sola e ho pensato bene di farti compagnia" si giustifica.

"Hai pensato male, non bene" lo correggo, ma mi ignora.

"Dove lo hai preso questo panino?" biascica.

"Al bar qui all'angolo, ho pagato il tutto un euro."

Sulla sua faccia si dipinge l'espressione di chi la sa lunga.

"Voleva rimorchiarti" constata serio.

Ma cosa...

"Ti sbagli, non sono tutti come te" lo provoco.

Lui mi fulmina con lo sguardo: "Si chiama Marco Allegri, fa il barista qui vicino e tiene un cartello di sconti dietro la sua testa nascosto da numerosi fogli e un calendario. Fa vedere quel cartello solo alle ragazze carine, quelle che potrebbero interessargli."

Spalanco gli occhi.

Non tornerò più in quel bar.

"Grazie per avermi detto che sono carina. Non ce n'era bisogno, lo so già" gli dico fiera.

Lui abbassa lo sguardo: la sua mascella è serrata e i suoi muscoli sono tesi.

Mi ricorda il giorno in cui abbiamo scoperto che stava con Brenda.

"L'anno scorso non lo avresti mai detto" mi rimprovera.

"La gente cambia" lo sfotto.

"Perché?" mi chiede guardandomi negli occhi.

Sembra che voglia strapparmi informazioni prima che io possa dire una parola, sembra che voglia quasi capirmi.

"Mi hai reso la vita impossibile, dovevo pur difendermi in qualche modo."

Lo vedo incupirsi, quindi aggiungo: "Comunque non sono cambiata, ho solo imparato a voler bene a me stessa, a tirar fuori un po' di coraggio."

Annuisce.

I ricordi di qualche anno fa mi tornano in mente.

Tutto iniziò con una tinta sbagliata e un semplice soprannome.

Cesto di paglia, mi chiamava.

Dopo di lui hanno iniziato anche gli altri e si è creata una catena.

Luca ha capito che gli piaceva prendermi in giro, a quanto pare adorava vedermi andare su tutte le furie e non dimostrarglielo, quindi ha continuato.

È grazie a Matt e i miei amici che non sono caduta e sempre grazie a Matt che mi sono presa il coraggio di fare qualcosa.

Non potevo stare ferma a guardare la mia vita distruggersi.

"Perché mi odi?" gli domando.

Già che ci siamo, è ora di chiarire.

"Non ti odio, Tess."

Roteo gli occhi, come se fosse una balla, ma lui continua: "Prima mi divertivo, ora mi piace come mi rispondi, mi piace il nostro modo di starci sulle palle" conclude.

Annuisco, forse ha ragione.

"Mi piacerebbe che tu mi perdonassi" dice poi.

Annuisco di nuovo.

"È acqua passata, ma il fatto che ti abbia perdonato non vuol dire che abbia smesso di odiarti, forse ti odierò per sempre" sorrido.

Lui ricambia: "Anche io ti odio, Tess" dice, e mi si stringe il cuore.

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