Questa immagine è bellissima, ma se non L'aprite si vede solo il "sedere" di Harry...
Upppsss 😂
____----------_______--------Prima di andare a dormire, Harry si fece una lunga doccia fredda, anche per togliersi l'odore di Malfoy di dosso.
Quando si coricò era ancora agitato, così decise di prendere la Mappa del Malandrino per svagarsi un po'.
La prima persona che cercò fu Silente: lo vide camminare su e giù nel suo ufficio, come la maggior parte delle volte che lo vedeva. Gli venne un po' di nostalgia. Gli mancavano le lunghe chiacchierate con il suo preside.
Poi l'occhio gli cadde nel dormitorio dei serpeverde, dove vide Malfoy condividere la stanza con Blaise Zabini, Theodore Nott ,Tiger e Goyle.
Lo immaginò dormire beato sul suo letto, e si sentì pervadere da un senso di pace. L'immagine del suo volto e la sensazione della sua pelle così liscia sotto il suo tocco erano ancora impresse nella sua memoria. Non riusciva a chiudere gli occhi senza trovarsi a pensare a lui e al suo sguardo magnetico.
Cominciò ad agitarsi. Chiuse la Mappa e serrò le tende del suo letto a baldacchino per non fare entrare luce e potersi così rilassare meglio.
Forse fece troppo rumore, perché svegliò Ron, probabilmente appena addormentato e ancora con il sonno leggero "Amico...sei tornato adesso?"
"Em...si da poco" rispose Harry sussurrando per evitare di svegliare anche Neville, Dean o Seamus.
"Ma dove sei stato?" Chiese con voce impastata dal sonno "ho...ho fatto un giro. Avevo bisogno di riflettere da solo" rispose quasi immediatamente Harry. Sentì il suo amico alzarsi dal letto e aprire le tende. "Non riesci a dormire? Hai ancora incubi?" In effetti Harry aveva ancora incubi continui, ma non era per quello che non riusciva a dormire "Si" rispose infine con voce roca.
"Se vuoi possiamo parlare finché non ti addormenti" ipotizzò il rosso, ed Harry si pentì di essere un così cattivo amico: bugiardo e doppiogiochista.
Aprì anche lui le sue tende e lo guardò "se non hai troppo sonno" Ron scosse la testa e gli sorrise, contagiandolo.
Cosí cominciarono a parlare del più e del meno, sghignazzando ogni tanto sotto voce.
Dopo una lunga risata trattenuta Ron divenne serio e guardò Harry "Posso dirti una cosa?" Chiese abbassando lo sguardo "Certo" disse Harry sorridendo incoraggiante "Si tratta di Hermione. Ogni giorno che passa divento sempre più cotto di lei..." disse con voce la spezzata. Harry lo trovò molto dolce e non potè fare a meno di sorridergli "Allora tu diglielo." Consigliò il moro appoggiando il gomito al cuscino per sostenere la testa "Ma sei fuori? Sono troppo stupido per lei. Non mi vorrà mai!" Harry alzò gli occhi al cielo "Non dire stupidaggini. Secondo me gli piaci. E molto." Disse sicuro di se. Aveva notato le gote di Hermione arrossarsi quando gli parlava, oppure quando sbirciava da dietro i suoi libroni solo per guardarlo sorridere.
"Provaci. Neanche io sono all'altezza di Cho, eppure..." continuò Harry mentendo. Al posto di Cho avrebbe voluto dire Malfoy, nel profondo.
"Tu dici?"
"Si! Fidati!" Poi per farlo ridere e per cambiare argomento aveva tirato fuori la camicia regalatagli da Cho e gliela aveva fatta vedere. Ma la cosa non lo fece ridere, gli fece invece dubitare di immischiarsi in una relazione. Harry si accorse subito dello sguardo shoccato di Ron e provò a spiegare " Cho è tutta matta. Scommetto che è l'unica che ha il coraggio di fare regali così orrendi..." vide Ron rilassarsi, per poi però acquisire uno sguardo dispiaciuto per lui "Non ti costringerà mica a metterla?" Chiese guardandola schifato "Forse...Dovrò trovare una scusa!" Esclamò Harry facendo muovere nel suo letto Neville.
Tornò a coricarsi e cominciò con l'amico un discorso sussurrato sullo strano gusto estetico delle ragazze, prima di addormentarsi con il sorriso sulle labbra.
-
A colazione, il giorno dopo, Ron e Hermione avevano cominciato a litigare. Il rosso aveva provato a farle un complimento, ma invece l'aveva solo offesa. Harry ascoltava dispiaciuto e rassegnato la lite dei due; intanto mangiava di gusto, sentendosi più affamato del solito.
Dopo un po' arrivò anche Ginny, che si sedette vicino a lui, lo salutò prima di arrossire alla risposta veloce di Harry.
"Litigano?" Gli Chiese poi guardando i musi lunghi di suo fratello e della sua amica. Harry annuí continuando a mangiare torta.
La rossa rimase un po' in silenzio, probabilmente per pensare ad una possibile conversazione con la sua cotta da quando aveva 11 anni. "Beh Harry, cosa mi racconti...come va con Cho?" Il grifone alzò la testa distratto per guardarla inghiottendo il suo boccone.
Prima di poter rispondere sentì una mano appoggiarsi sulla sua spalla. Riconobbe la presa salda e forte di quella mano e sbiancò quando, alzato lo sguardo, si trovò a guardare degli occhi grigi nebulosi "M...Malfoy?" balbettò. Lo squadrò per qualche secondo, notando che sotto la divisa si era messo la stessa camicia del giorno prima, a cui mancava un bottone; arrossì leggermente al ricordo di quei momenti. Il biondo non ci fece caso e con uno sguardo intenso e serio, gli consegnò una lettera, mettendogliela davanti al viso.
"Potter, Il professor Piton mi ha chiesto di dartela" disse con la voce più sgradevole che riuscì a fare.
Harry guardò i suoi amici confusi sussurrando un "Grazie" e afferrando il pezzo di carta ben ripiegato. "Guarda che non lo faccio per te! Anzi, quando vedi Piton, riferiscigli che non sono un cazzo di gufo postale!" esclamò maligno prima di lanciare un'occhiata sprezzante ai suoi amici, (sopratutto a Ginny, notò Harry) e andarsene.
Harry lo seguì con lo sguardo rilassando finalmente le spalle, poi si concentrò sulla lettera. La aprì con le mani tremanti e lesse:Il professor Silente ha insistito affinché continuassi le lezioni intraprese con lei la scorsa settimana.
Deve sapere che questo mi costa molto impegno. Dimentichiamo l'accaduto e si presenti mercoledì, dopo le lezioni, nel mio ufficio
Professor Severus Piton.Si accorse di avere la bocca asciutta. Non era ancora pronto a vedere Piton, anche perché gli episodi con Malfoy erano aumentati. Per non parlare dell'incontro focoso del giorno prima.
"Cosa dice?" Chiese Hermione risvegliandolo dai suoi pensieri "Em...Piton mi ha dato appuntamento dopo domani per la lezione di Occlumanzia..." disse sospirando. "Finalmente! Non si spiegava il periodo di pausa" esclamò Hermione sorridendogli. Harry provò a ricambiare, ma non ci riuscì "Miseriaccia Hermione, come fai a essere felice per una cosa del genere?" Si intromise Ron, ancora arrabbiato per prima. I due ripresero a litigare e Harry smise di ascoltarli.
"A proposito. Non ho avuto la possibilità di ringraziarti come si deve per aver salvato mio padre" riprese Ginny, non volendo rinunciare ad una chiacchierata con lui.
Harry la guardò "Non serve. Non ho fatto niente" disse facendo un gesto distratto con la mano. Ginny la pensava diversamente, infatti prese coraggio e lo abbracciò con forza "non essere modesto" Harry fece in modo che l'abbraccio durasse il meno possibile, allontanandola da lui, abbozzando un sorriso. "Davvero, non serve ringraziarmi. Ho solo riferito ciò che ho visto." la cosa fortunatamente finì li, ma non passò inosservata a Malfoy, che si ritrovò a guardare i due con gli occhi assottigliati e la fronte corrugata. Pansy Parkinson, vicina a lui, si accorse del suo cambiamento di espressione, ma non capì il perché. Decise di dargli un bacio sulla guancia per farlo stare meglio. Penserete che la cosa avesse dato molto fastidio a Malfoy, invece ne fu soddisfatto perchè la Serpeverde aveva deciso di fare quel gesto proprio mentre Harry si era girato verso di lui.
-
Quella sera, dopo aver concluso tutte le lezioni, Harry decise di aspettare Cho fuori dal suo dormitorio prima di andare a cena. Aveva saputo da Hermione che era rimasta infuriata dopo la sua fuga, quando gli aveva dato il regalo e voleva evitare rogne.
Quando la vide scendere fece il sorriso più smagliante che aveva in repertorio e la salutò con la mano. "Ah Harry. Ciao" ricambiò lei imbronciata. "Ti accompagno a cena" annunciò lui porgendoli il braccio piegato. Lei lo afferrò alzando il naso all'insù per sembrare offesa.
Cominciarono a camminare insieme. Harry provò a iniziare a parlare con un argomento qualunque, ma lei non sembrava volersi smuovere. Alla fine sbuffò e procedettero in silenzio.
Quando furono quasi arrivati a destinazione, Harry sospirò esasperato quando vide Malfoy e Pansy Parkinson, anche loro molto vicini,che si avviavano alla Sala Grande. Qualcosa gli diceva che il biondo aveva deciso di dare tanta confidenza alla Parkinson solo dopo averlo visto con Ginny.
Notò che Malfoy aveva assunto un'espressione ostile verso la mora attaccata al suo braccio e vide anche un luccichio attraversargli gli occhi, come un fulmine durante un temporale.
"Potter ti ostini a uscire con la Chang, eppure ti ho visto molto affiatato oggi con la Weasley" disse ghignando e suscitando alla sua accompagnatrice una risata amara. Harry sbiancò. Quello era un vero e proprio gesto di gelosia. Non fece in tempo a capire se sarebbe stato più terribile avere a che fare con un Malfoy geloso o con una Cho infuriata con lui che il biondo se ne andò ridendo e lasciandolo solo tra le urla della sua fidanzata senza possibilità di scelta.Il litigio non durò molto, Cho insisteva convinta che Harry si fosse innamorato di Ginny e che volesse uscire con lei solo per ingelosirla, Harry le ricordava la falsa fatta con il suo amico Andrew e sosteneva che fosse pazza.
"Harry, tu mi piaci molto, ma uscire con te mi fa diventare paranoica e non mi fa stare bene" concluse Cho con sguardo serio e vagamente dispiaciuto
"E tu hai affrettato troppo le cose. Mi stai soffocando. Per non parlare del tuo regalo..." disse Harry ancora infuriato.
"Se nessuno dei due si trova bene in questa relazione...dovremmo finirla qui" disse ancora Cho guardando il pavimento "Si io...aspetta...cosa?" Harry spalancò gli occhi e la guardò. Lei cominciò a piangere e questo fece capire a Harry che si, Cho aveva ragione, era il momento di chiudere questa falsa. Era stata solo questione di tempo prima che Cho capisse che Harry non provava quello che provava lei.
"Ok. Hai ragione. Smetti di piangere e finiamo questa cosa in modo maturo" aveva detto sprezzante. "Rimarremo amici, vero?" Aveva chiesto lei, forse non del tutto sicura di volerlo perdere "Si, ci proveremo".
Cosí i due si separarono. Cho corse in bagno, probabilmente a piangere e il grifone entrò in Sala Grande.
Harry non attribuì la colpa della cosa a Malfoy. La loro relazione era già incrinata e sopratutto si fondava su una bugia e si un tradimento. Era questione di tempo, i due non erano destinati a stare a lungo insieme.
Quando si sedette al tavolo sentì un enorme peso lasciargli lo stomaco, che però gli tolse anche il senso di sicurezza che si era creato con quella relazione.
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Hey!!!
Ci tengo a dire che ho voluto farli lasciare, (finalmente), perchè odiavo pensare ad Harry come uno che mette le corna. Cosa ne pensate?
Personalmente odio sia Cho che Ginny (Noooo, non per gelosia...) 😜😂💙
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La travolgente verità -DRARRY-
FanficCOMPLETATA Dal testo -Harry ascoltava distratto. Sentiva come un pizzicorio sulla nuca, la sensazione che qualcuno lo stesse osservando. Si voltò ed incrociò lo sguardo di Draco Malfoy, la sua nemesi da quando aveva messo piede in questa scuola...