19.

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Quel che si presentò davanti agli occhi di Harry non era la solita Sala pensata per le esercitazioni, ma un'elegante camera da letto arredata in stile chalet: un caminetto in mattoni grigi forniva alla stanza la luce e il calore necessari, davanti ad esso vi erano due poltrone di velluto color crema, divise da un tappeto bordeaux; nel punto più appartato della stanza sorgeva un letto matrimoniale con le lenzuola dai colori chiari e coperto da morbidi cuscini.
I due ragazzi fecero il giro della stanza rimanendo a bocca aperta. "Esiste d'avvero una stanza simile in questo castello?" Chiese Malfoy fermandosi ad ammirare l'imponente caminetto acceso.
Harry pensò inizialmente a quanto fosse strano che la stanza delle necessità avesse creato una stanza simile, poi tutto gli fu chiaro: quel luogo nasceva dal desiderio nascosto di entrambi e la Stanza delle Necessità lo aveva letto nei loro animi, per accontentarli.
Arrossì improvvisamente e Malfoy se ne accorse "Che c'è?" Chiese sedendosi su di una poltrona e accarezzandone il tessuto. Harry non sapeva cosa dire. Non poteva sicuramente rivelargli dell'esistenza della stanza delle Necessità, anche se ci erano letteralmente dentro, ma voleva capire insieme a lui cosa significasse veramente la comparsa di quella stanza.
Guardò il biondo, studiando ogni tratto del suo viso e sorrise "questa stanza è stata fatta per noi" disse semplicemente sedendosi a sua volta, sull'altro poltrona. Malfoy corrugò la fronte e parve pensare ad ogni singola parola detta dal moro, poi il suo sguardo cadde sul letto ben fatto in fondo alla stanza e le sue guance si colorarono di rosa "Per...noi?" Chiese guardando infine Harry che era più rosso che mai.
I loro occhi si incrociarono, il verde al grigio, il grigio al verde e per la prima volta capirono. Capirono che il desiderio ardente di stare insieme non era dettato solo da una voglia fisica, ma che invece provavano l'un per l'altro molto più che attrazione.
Finalmente, seduti in quella tiepida stanza se ne resero conto e capirono anche che non erano mai andati oltre ai semplici baci prima perché non erano pronti, non erano pronti ad ammettere quanto fossero importanti l'un per l'altro.
La verità era che un semplice gioco li aveva portati a conoscersi e apprezzarsi molto meglio e che li aveva avvicinati.
Ma adesso erano pronti, pronti ad ammettere tutto questo e la stanza lo aveva capito.
Harry, con coraggio, si alzò e prese la mano del biondo per farlo alzare a sua volta. Insieme si incamminarono verso il letto, mano nella mano, e una volta lì davanti si guardarono ancora, come se entrambi volessero chiedere il permesso all'altro, prima di baciarsi come non avevano mai fatto prima.
Il loro primo bacio, consapevoli dei loro sentimenti.
Malfoy adagiò Harry su quelle lenzuola continuando a baciarlo e sbottonandogli lentamente la camicia, mentre il moro faceva lo stesso.
Quando si staccarono nei loro sguardi non c'era più aria di sfida ma solo reale desiderio.
Harry si allontanò dal Serpeverde per distendersi sui cuscini e aspettare che l'altro gattonasse verso di lui.
Il biondo cominciò a baciargli il petto ed Harry si fece sfuggire un "Draco" sussurrato che però l'altro udì benissimo. "Cosa hai detto?" Chiese il biondo sorridendo e Harry ripetè quel nome con voce balbettante.
Draco lo baciò ancora mentre Harry gli toglieva la camicia e gli slacciava la cintura "chiamami sempre così,Harry, hai capito?" questa fu l'ultima cosa che il biondo disse, non abbandonando mai il suo carattere autoritario, prima di unirsi al moro.
Su quel letto divennero finalmente un tutt'uno  tra sudore, saliva e gemiti.
I loro corpi si fregavano e accarezzavano con energia e non si separavano mai.
Vennero entrambi dopo minuti interminabili gridando il nome dell'altro e quando ebbero finito Draco si accoccolò sul petto di Harry, ascoltando il suo respiro irregolare e il battito frenetico del cuore.
Il pavimento dello chalet era coperto dai loro vestiti e loro rimasero abbracciati sotto le coperte fresche di bucato a lungo e in silenzio, erano solo loro due nudi, divisi da niente.
Harry gli accarezzava i capelli sempre ordinati, che in quel momento erano più scompigliati dei suoi, sorridendo tranquillo.

Dopo un lungo periodo di tempo Draco si staccò dal torace di Harry per raggiungere la sua fronte e sfiorargli dolcemente la cicatrice con le labbra.
"Che posto meraviglioso. Da dove è saltato fuori?" Chiese in seguito il biondo, tornando ad usare il petto di Harry come cuscino.
Harry trattenne il respiro per qualche secondo, (Draco se ne accorse), e disse "Non lo so proprio".
Il biondo alzò la testa per riuscire a guardarlo negli occhi, e socchiuse le palpebre riducendo i suoi occhi ad una fessura "Harry...tu lo sai invece..." disse con tono accusatorio, che turbò Harry.
Il moro scosse la testa e sostenne titubante il suo sguardo. Draco si alzò a sedere e sussurrò "Lo sai...ma non ti fidi ancora di me..." per Harry quella frase fu come un pugno nello stomaco "Ma cosa dici?" disse cercando di sorridere divertito. "Allora dimmi che cos'è questo posto!" Harry lo guardò, ma non ci riuscì  e si morse un labbro, rimanendo zitto. Draco si sedette sul bordo del letto prendendosi la testa tra le mani e sussurrò impercettibilmente "dopo tutto questo...non si fida di me" Harry si sporse in avanti per toccargli la spalla balbettando "D...Draco..." ma quello si alzò di scatto cominciando ad infilarsi i boxer e poi si girò con sguardo minaccioso che spaventò il moro "No! Non chiamarmi Draco! Chiamami Malfoy!" Gridò prendendo i pantaloni da terra "Così quando pronuncerai il mio cognome ti ricorderai di aver fatto sesso con un figlio di Mangiamorte! Perché è quello che sono per te!" Urlò ancora con gli occhi lucidi.
Malfoy si fermò in mezzo alla Stanza mezzo vestito e affannato, mentre Harry lo guardava con gli occhi sbarrati e solo un lembo di lenzuolo che gli copriva le intimità.
"Non è vero! Tu non sei questo per me...non più" chiarì Harry scacciando una lacrima e inghiottendo un nodo alla gola. "Credi che sia felice di appartenere ad una famiglia con una tale reputazione? Credi che vada fiero di comportarmi come uno stronzo con tutti  i sanguemarcio o... Sono stato cresciuto con degli ideali sbagliati e no posso farci nulla!" Esclamò ancora, coprendosi il viso con le mani "Draco...non capisci! Tu sei diverso proprio perché hai capito che quegli ideali sono sbagliati! A differenza della tua famiglia." Spiegò Harry dolcemente infilandosi a sua volta i boxer e raggiungendolo lentamente.
"Ho solo paura che tutti mi abbandoneranno un giorno, per questo..." disse Draco con le guance rigate di lacrime. "Io ci sarò Draco..." disse Harry sinceramente; il cuore aveva parlato al posto suo e si era sentito di fare quella promessa "Anche se i miei genitori lavorano per tu-sai-chi?" Chiese il biondo lasciandosi abbracciare "Tu sei diverso da loro, e ora che l'ho capito posso dire di sì. Vedi Draco, quel che mi piace di te e che ti mostri per quel che sei solo a chi tieni e di chi ti fidi. Chiunque abbia questo privilegio deve sentirsi fortunato" disse Harry accarezzandogli la schiena per frenare i suoi singhiozzi.
"Non ti da fastidio che pur sapendo gli sbagli dei miei genitori, io continui a sostenerli?" Chiese ancora incerto il biondo, ma più tranquillo "È la tua famiglia...è normale che tu non voglia deluderli" Harry ebbe una risposta anche a questo e Draco non potè fare a meno di sorridere alla dote del moro. "In effetti li ho già delusi abbastanza...sono gay e sono stato a letto con... Harry Potter! Non c'è niente di peggio" concluse il biondo con una risata amara. "Lo sanno?" Chiese Harry allarmato, prendendolo per le spalle e guardandolo "No...non ho il tuo coraggio,Harry." Rispose Draco, baciandolo lentamente.
"Prima o poi lo scopriranno, ma per ora vorrei che restasse un segreto" continuò prendendo il resto dei vestiti e mettendoseli "Come abbiamo fatto per tutto l'anno" puntualizzò Harry facendo lo stesso "Si. Ed è stata una cosa molto eccitante. Non roviniamola" terminò Draco sorridendo.
Harry per un attimo aveva temuto di dover ricordare la sua prima volta, la prima volta con Draco, come un momento terminato spiacevolmente, e invece tutto si era risolto per il meglio.
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Dopo aver salutato Draco con un bacio, Harry tornò in Sala Comune, dove i suoi amici lo accolsero sorridenti "Harry! Che spavento! Pensavamo che ti avessero scoperto!" Esclamò Hermione abbracciandolo. In un certo senso era così, ma non era finita male. "No. Volevo solo accertarmi che nessuno ci avesse visti" mentì ancora Harry, sistemandosi la cravatta storta.
Harry si sentiva distrutto alla fine di quella giornata così intensa, così si sedette su una poltrona (neanche lontanamente comoda rispetto a quella della Stanza delle Necessità) e prese il libro di Difesa Contro le Arti Oscure per portarsi avanti con lo studio.
Vide con la coda dell'occhio i suoi amici tenersi per mano e una stretta gli serrò il cuore. Decise di non dire niente, in fondo anche lui aveva nascosto la relazione con Draco, quindi voleva rispettare il loro momentaneo, almeno così sperava, silenzio.
Invece chiuse il libro e decise di raggiungere la povera Ginny, che stava seduta in un angolo a leggere. Adesso che la situazione con Draco si era in parte chiarita, voleva accertarsi che la ragazza stesse bene, rimanendo però fermo sulla sua idea.
"Ciao Ginny" la salutò il ragazzo accovacciandosi per non urlare. La rossa lo guardò e gli rivolse un cenno di saluto "Come stai?" Chiese dolcemente "Vuoi dire dopo il tuo duro rifiuto? Bene. Almeno adesso non mi faccio più illusioni" Harry sospirò e si sedette accanto a lei "Ginny non volevo ferirti. Ma è proprio per evitarti illusioni più dolorose che l'ho fatto" disse guardandola con compassione "Ti sei innamorato di un'altra vero?" Lo stupì Ginny. Harry balbettò qualcosa di incomprensibile e la rossa sospirò per poi continuare "Me ne sono accorta sai... sei cambiato molto. Sempre con la testa fra le nuvole, quasi sognante...mi sono accorta all'inizio che non era Cho e ho sperato di..." Harry la interruppe prima che dicesse cose che avrebbero potuto ferirla di più "Si Ginny. Forse hai ragione...forse mi sono innamorato. Ma tu sei una ragazza bellissima e straordinaria e non lo dico solo per tirarti su il morale. Se quest'altra persona non mi avesse stregato, tu non mi saresti dispiaciuta affatto" Harry pensò fosse un modo carino ed evasivo di dire che era gay e che gli sarebbe piaciuta solo se non lo fosse stato.
Ginny sorrise e lo ringraziò per la sincerità, così lui potè tornare sulla sua poltrona.
Quel giorno Harry si sentì molto filosofico e sensibile. Aveva consolato due persone nello stesso giorno e non era andato poi così male.
Sorrise pensando ancora a Draco e riprese a leggere, anche se sappiamo che non riuscì a capire una riga di quel che lesse, in testa aveva solo quel biondo dagli occhi grigi turbinosi.

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Hey!
Cosa ne pensate del modo in cui ho evoluto le cose?
Sinceramente questo é stato il capitolo più difficile ma anche  più bello da scrivere della storia!
Sono felicissima perché vedo che vi sta piacendo e.... nienteh
Oggi ho cominciato a riguardare tutti i film di Harry Potter dopo tanto tempo e sono tipo: waaaahhh.
Ok basta. Al prossimo capitolo!!!!❣️💗

La travolgente verità    -DRARRY-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora