" a te importa soltanto di entrare nelle grazie di papino "

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Sulla soglia della porta, una sfuocata figura maschile è accostata allo stipite per mezzo di una mano
- Frank è svenuto nel bagno - mi avverte, aumentando di poco il tono della voce permettendo l'ascolto anche al ragazzo coricato
Mi alzo velocemente dal letto, scorgendo con la coda dell'occhio il ragazzo al mio fianco intento ad infilare alla rinfusa un paio di jeans.
Seguo l'adolescente fino all'entrata del bagno.
Il corpo del capofamiglia, disteso mediante il gracile petto a contatto con il freddo pavimento, probabilmente sotto effetto di qualche droga pesante, è il nucleo della scena che si estende innanzi a me
- oh cazzo - esclamo portando la manica che ricopre il mio polso all'altezza del naso per evitare di odorare
Avanzo a stento verso il centro della stanza mentre Carl rimane dietro lo stipite.
Allontano il braccio dall'addome, mostrando, un laccio annodato che mette in risalto le vene dell'avambraccio
- merda... É passato all'eroina? - domando con un filo di ovvietà nel tono
Il ragazzino sporge di poco il viso
- è morto? - chiede l'adolescente inarcando un sopracciglio
Porto un paio di dita in prossimità del collo dell'uomo in cerca del battito
- per vostra sfortuna no - lo informo in seguito ad alcune pulsazioni provenienti dal cuore
- prendilo per le gambe - lo incito puntando un dito in direzione della zona segnalata
- ma si è cagato sotto - esclama in seguito alla visione di un'estesa macchia marrone sui pantaloni di tuta grigi
Afferro un asciugamano sistemato su un'alta mensola, abbandonandolo poi a ridosso del ventre di Frank.
Porto gli avambracci al di sotto dell'angolo fra il braccio e la spalla, mentre, Carl lo sorregge tramite le caviglie.
Esercitiamo la pressione necessaria per sollevarlo da terra
- ci sono - esclama il ragazzo stremato dal peso del padre
- dove lo portiamo?- chiede accompagnando un sospiro dovuto allo sforzo
- al solito posto... In strada - risponde la figura di Lip solla soglia della camera da letto
- che succede?- domanda una voce a me poco nota
Abbandoniamo il corpo su un tappeto in corridoio.
Fa il suo ingresso una donna, sulla quarantina, dai corti capelli biondi, seguita da un bambino di bassa statura
- bene sei a casa pensaci tu - le impone Lip indicando il padre steso a terra
Sul volto della signora compare un'espressione preoccupata.
S'inginocchia di fronte all'uomo
- papà... Che è successo?- domanda portando una mano sul volto
- è svenuto - rispondo con tono acido
La donna, mediante il pollice, solleva la palpebra del padre in cerca di informazioni
- avrà preso troppo ossicodone - suppone
Lip, con un paio di dita strappa il laccio che avvolgeva la zona del braccio della figura accasciata a terra, esordendo con un " lascia stare "
- okay, portalo fuori da questa casa - le ordina il ragazzo aumentando di poco il tono di voce a causa della rabbia
Le sue labbra si allontanano l'una dall'altra, facendola rimanere a bocca aperta, in segno di stupore
- cosa?-
- ti avevo avvertita fuori - ripete portando un dito in direzione delle scale
Invita il fratello, mediante un gesto con la mano, ad avvicinarsi
- sbarazzati di ogni prova nella stanza di Frank - lo incita mediante una leggera spinta sulla schiena
L'adolescente si allontana
- sta troppo male per andarsene - tenta di addolcirlo con uno sguardo
- già non mi dire, lo hai lasciato farsi di eroina cazzo - impreca con un filo di falsa ironia verso l'inizio della frase
- stava soffrendo - motiva il comportamento assunto, invano
Lip si piega di poco con la schiena, avvicinandosi
- e se fosse arrivata l'assistente sociale... -
- ma non è successo - lo interrompe goffamente
- avrebbe portato via tutti i ragazzi e a te che importa - continua puntandole un dito contro
- a te importa soltanto di entrare nelle grazie di papino... Vattene da casa mia - conclude mentre una vena pulsa insistentemente sul suo collo roseo
Percorro le scale raggiungendo la cucina.
Scorgo una figura dalla folta chioma rossastra seduta su uno sgabello, intenta, a sorreggere il viso racchiuso all'interno del palmo.
Avanzo di qualche passo nella sua direzione
- tornerà... - sospira sollevando il capo
Mostro un'espressione confusa
- Frank è uno scarafaggio... Puoi calpestarlo, usare il veleno, annegarlo... Ma spunterà sempre fuori dalla tazza del cesso - termina imitando l'intonazione di un narratore
- tipo un fulmine a ciel sereno - mormoro versando del caffè all'interno di una tazza
Il ragazzo sciocca le dita confermando l'attendibilità della frase
- quell'uomo mi farà diventare pazzo - esclama l'alta figura maschile, appena entrata nella stanza, accompagnando un sospiro di frustrazione
Apre uno sportello della dispensa, estraendo del pane che abbina poi a dell'affettato.
Porto una mano in prossimità della spalla, interrompendolo
- prendi questo... - introduco cingendo con le sue dita il manico in ceramica della tazza
- mettiti comodo e cerca di calmarti... A questo posso pensarci io - lo incito mediante una leggera spinta sulla schiena
Preparo tre panini che avvolgo poi in una pellicola trasparente.
Li poso in alcuni sacchetti di carta.
Dalle scale scendono anche gli altri tre componenti della famiglia, Carl sistema Liam sul seggiolone, avanti a lui lascia un biberon con all'interno la sua colazione
- porto Liam con me al lavoro e prendo anche la cena - informa il maggiore
- pollo al vino? Sheila l'ha fatto - suppone Carl portando una bretella dello zaino su una spalla
- ricordati il sapore perché probabilmente non lo mangerai più- afferma il primo passando un sacchetto al fratello
- ordiniamo la pizza, la mangiamo sempre quando Fiona torna tardi dal lavoro - propone facendo spallucce
- no costa troppo - nega mostrando un cenno con il capo
- si torna al discount ed a rovistare nei cassonetti -
- ascoltatemi, ricordate bene - attira l'attenzione dei componenti della famiglia
- quando verrà l'assistente sociale, dovrete mandarmi un messaggio e io salterò sulla metro - pianifica portando entrambe le mani sul piano da lavoro
- e Fiona? - chiede Carl con un filo d'interesse nel tono
- problema mio va bene - lo rassicura con quei due occhi cristallini
- è arrivato il mio passaggio - ci avverte la ragazza senza staccare lo sguardo dal display del telefono
Lo sguardo della figura dalla folta chioma biondo cenere ricade sull'unico sacchetto rimasto
- ne è avanzato uno - mormora
- ti ho messo uno snack nel caso ti venisse fame a lavoro - giustifico la presenza dell'oggetto
Sistemo una mano in corrispondenza con una tempia del ragazzo accanto a me, esercito una lieve pressione con le dita avvicinando l'opposta al mio viso.
Abbandono un soffice bacio su di essa
- prendo i miei vestiti e vado al lavoro - sussurro al suo orecchio
- ti passo a prendere a fine turno - mi avverte prima di lasciare un tenero bacio a stampo sulle mie labbra

Un insolito gruppo di amici || SHAMELESS ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora