Continuavo a non capire il perché mi ritrovavo insieme a mio padre in una casa estranea
"Quindi,vorrei concludere l'accordo" la voce di mio padre risuona così severa,il suo sguardo di profilo é serio, il suo viso pulito e ordinato, gli occhi verdi come i miei fissano il foglio di carta che tiene tra le mani, i capelli invece biondi sono leggermente tirati all'indietro,indossa uno smoking gessato, mentre io, beh, io sono un ragazzo di 17 anni che ama ancora divertirsi, i capelli ricci e spettinati mi ricadono sulla fronte, la giacca a jeans chiara smanicata sopra una t shirts nera della Duff e infine, un paio di jeans stretti ,neri completamente strappati.
Usciamo finalmente da quella casa ed entrando in auto ,una lamborghini nera di lusso, sento mio padre sospirare, inizia a guidare
"Potevi vestirti in modo più adeguato" il mio sguardo si fa seccato e con malavoglia al sentire i rimproveri di mio padre
"Mi stai ascoltando, Harold?" mio padre alza il tono della voce facendomi trasalire, sorrido
"Si,ti ho sentito, padre" dico in tono di insulto, i suoi occhi verdi diventano scuri dalla rabbia, ritorno a guardare il finestrino osservando la sua figura riflessa,le sue mani ruvide tengono stretto il volante e il suo viso é tutto imbronciato per la rabbia
"Se vuoi picchiarmi,fallo" dico voltandomi verso di lui,sospira chiudendo gli occhi cercando di calmarsi
"Harry,ti riporto a casa e non ci vedremo per una settimana" ah certo,me ne ero dimenticato,mia madre é separata da mio padre ed ha un nuovo fidanzato, ma é stata tutta colpa di mio padre, l'ha trascurata per colpa del lavoro e così ha fatto anche con me.
"Com'é andata con tuo padre?" la voce cristallina e melodica di mia madre risuona dalla cucina,tolgo le scarpe , e inizio a incamminarmi per il corridoio, mi affaccio alla cucina
"Oh.. diciamo la stessa storia" i suoi occhi mi fissano e vedo nel suo volto formarsi una smorfia di frustazione
"Ti ha portato al lavoro ,vero?" alzai le spalle in segno affermativo, sospiró
"Cavolo,quell'uomo"
"Eehi tesoro, com'é andata oggi?" all'improvviso entra il mio patrigno,anche lui tornato dal lavoro, la rabbia mi ribolle dentro, inizio a incamminarmi nella mia stanza e mi rifugio lì dentro , dove nessuno puó entrarci.
Lo facevo sempre anche da piccolo, rinchiudermi nella mia camera per far passare la rabbia,preferivo stare solo in questi momenti, osservai la foto posata sul comodino, ci siamo io ,mia madre e mio padre, quando ancora la famiglia era unita, e non c'erano scontri, la osservai, lo specchio della cornice era rotto, mi ricordai dell'ultima volta quando ebbi una litigata con mio padre , mi ricordo di essermi incazzato , di aver sbattuto la porta e di aver lanciato la cornice a terra, sospirai al ricordare quella scena.
Cos'ho di sbagliato?
-Fine.
Salve,so che questo capitolo non é niente di che ma siamo solo all'inizio ,vi giuro che diventerà sempre più interessante ;)
Ciao.
-TheStrangeGirl*^*
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Piacere,Louis Tomlinson!
Fanfiction"No non ti lascio, e sai perchè? Perchè io ti amo ok?! Da quando i nostri occhi si sono incrociati la prima volta qualcosa in me è scattato!Una molla ecco, e non ti lascerò adesso, non dopo aver lottato per averti!" "Harry.. non sai neanche cosa sta...