Cap. 4, "Cry Baby", Melanie Martinez

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io e rick torniamo a casa, ti troviamo in camera mentre stai facendo le valigie.

"anto dove vai?" riccardo chiede al posto mio

"da giada" rispondi facendo prendere fuoco qualcosa in me, qualcosa che mi brucia dentro, facendo scappare le lacrime. sto dieci secondi a far scendere le lacrime, poi chiudo la porta a chiave, prendendo i tre mazzi di chiavi. esci dalla camera, mi trovi davanti a te.

"no." rispondo secca

"come cazzo ti permetti? hai picchiato la mia ragazza, lasciami andare." mi rispondi a tono, sei anche te incazzato

"morirai di overdose se vai lì, e non lascio che mio fratello muoia per mano di qualcuno a cui tiene" cerco di non piangere, continuo a parlare "non posso perderti, non posso permettermelo. io devo proteggerti. rick ce la fa praticamente da solo, tu no. io non voglio lasciarti andare dalla tua assassina, io non posso" piango, distrutta

"se io voglio farmi uccidere lo farò" rispondi freddo, cinico

"se tu te ne andrai" impugno la lametta "questa entra nel mio braccio"

"non farlo ale" si intromette rick

"stanne fuori che ti conviene" rispondo a rick, piangendo

ti fermi, appoggi la valigia sul pavimento e mi guardi, stanco.

"io ci tengo a te ale" me l'hai detto, piango ancora di più, continui "ma tengo di più a giada"

"quindi se morisse giada ti dispiacerebbe, ma se morissi io no?"

"no, non inten..." non ti lascio finire, prendo la lametta, premo sulla pelle bianca e tiro, sempre spingendo, verso sinistra. il sangue scorre, macchia il pavimento, la porta, il divano. tu corri a prendere garze e cotone, rick cerca di fermare il sangue. chiamate l'ambulanza.

mi sveglio in ospedale, con i polsi fasciati. Ti cerco ma tu non ci sei, rick mi dice che devi ancora arrivare.

"cosa è successo?" chiedo rintontita. rick mi guarda come se fossi un miracolo, stupito

"ieri sera hai tentato di ucciderti" mi risponde tristemente

"per antonio?"

"perché lui voleva andare a vivere da giada"

"ora dov'è?" chiedo ancora

"non lo so, penso sia a casa a pulire il tuo sangue"

entri in stanza, stanco e sporco. rick ti guarda incazzato

"dopo quello che ha fatto per te ti presenti pure qui?" chiede rick, infuriato

"rick ti ricordo che è anche mia sorella" rispondi fiero, rick non può risponderti, hai pienamente ragione

"sei stato da lei? se vuoi puoi starci da lei, forse vedi meno tentativi di suicidi" mi intrometto io

"sono stato da lei" non ti lascio finire

"gli hai portato la roba?"

"...l'ho lasciata" mi stupisci, continui "mi ha quasi ucciso, e ora stavo perdendo anche te per colpa sua"

"non dovevi" ti rispondo, mentre mi commuovo

"invece si, ale, perché tu sei mia sorella, mentre lei era una tipa" mi fermi, ti avvicini e mi abbracci. piango ancora una volta, tu mi asciughi ancora una volta le lacrime.

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