Cap. 10, "Mr. Brightside", the Killers

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mi sveglio alle 3 mentre tu e rick dormite. vi preparo i biscotti, poi, alle 4, esco. vi lascio un biglietto di fianco ai biscotti ancora tiepidi: "sono da alice, se avete bisogno chiamate lei, torno per le 11"

mi metto il vestito più elegante e corto che ho e vado da alice in discoteca.

"ciao amore" la bacio, nonostante io abbia ancora il tuo bacio al gusto di Marlboro gold touch sulle labbra.

"ciao ale, da quando fumi le gold touch?" mi bacia ache lei, riconoscendo subito il sapore delle tue sigarette

"da quando ho finito le mie e fumo quelle di anto, perché ero troppo ubriaca per andare a comprarmi un pacchetto" rispondo lasciandomi toccare il culo.

"dai beviamoci qualcosa" risponde lei

dopo tre shottini di vodka alla pesca solo andata e non ricordo più niente: mi risveglio tra le braccia di alice alle 10 del mattino

"oh, buongiorno" mi saluta gentilmente

"buongiorno, cosa si mangia a colazione?" chiedo affamata come sempre

"latte e cereali, ha chiamato anto, mi ha chiesto di te"

sentendo il tuo nome il mio cuore si ferma per due secondi

"ah e cosa voleva?" chiedo in ansia

"voleva parlarti, perché ha detto che ha dei problemi con la cucina" risponde alice senza sapere dell'avvenimento di lunedì

"ah... penso sia urgente, faccio colazione e vado, ah, potrei farmi una doccia?"

"certo amore"

vado a farmi una doccia senza chiudere la porta a chiave. entro in doccia e sento alice arrivare, ma faccio finta di niente. entra nella doccia con me, è perfetta. la sua carnagione chiara come il latte viene bagnata dall'acqua come i suoi capelli viola. dopo la doccia facciamo colazione, poi la bacio e me ne vado.

Quando torno a casa ti trovo sul divano: subito mi guardi così io capisco e mi siedo di fianco a te.

"ale scusa per ieri... per... insomma... per averti baciata..."

"tranquillo" ti fermo

"ti ho scambiato per giada, eravamo entrambi ubriachi... non è capitato apposta" ti giustifichi e mi giustifichi

"ehi, anto, tranquillo" ti calmo, poi ti abbraccio.

faccio il caffè e poi vado in negozio da viola e irene.

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