Cap. 14, "If I'm lucky", State Champs

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apro gli occhi e non posso fare a meno di notare che non sono nella camera che avevo visto, ma in una camera di ospedale. un gran numero di medici mi analizza.

"alessia mi puoi sentire?"

faccio fatica a parlare, ma so che dire un semplice "si" è tutto ciò che devo fare e che mi permetterà di vivere, quindi raccolgo le mie forza e dico un pallido "si"

"quanti anni hai?" chiede un medico

"sedici, se siamo ancora nel 2017" dico a fatica

entra subito francesca, la guardo, mi guardo i polsi: sono fasciati.

"hai provato di nuovo di morire." mi dice francesca con odio.

entri te con riccardo, dite a francesca di non incazzarsi con me ora, che sono ancora debole

"non sono debole" dico mentre prendo il talismano che sta sul comodino, stupendo te e rick

"ale come stai?" chiede rick preoccupato

"bene, penso bene, cosa è successo in questo mondo?" chiedo curiosa come una bambina

"hai litigato con la fre un'altra volta" inizia la francesca che conosco da una decina di anni

"e hai pensato bene di tagliarti le vene e morire" continui te

"però hai preso anche delle pillole, ottima strategia" conclude rick, mentre tu e francesca lo fulminate

"che c'è?" chiede

"niente" dico cercando di ridere

"io invece vivevo con anto e rick, eravamo fratelli, ma le due fre non c'erano..." silenzio di tomba "ero in coma vero?"

"sei stata in coma una settimana" rompi il ghiaccio te

"uao, così poco? che giorno è oggi?"

"è il 12 marzo"

"ohccazzo domani è il mio compleanno, devo uscire da questo posto" esclamo felice

"no, fermati, hai cercato di ucciderti, non puoi farla franca" mi fermi

entra maya, incazzata

"diobo alessia mi hai fatto prendere un colpo" esclama incazzata più di dieci secondi prima

"dai ragazzi andate, sto io con lei" dici te.

cala la notte, la città sposta la sua massa informe nelle case e si allontana dal modno, matu sei ancora lì

"anto vai a casa, i tuoi si preoccupano" mi preoccupo

"ho detto che dormivo da alex" mi fermi "ora dormi, io sarò qui" concludi, mi prendi la mano e ci addormentiamo.

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