Cap. 6, "Black Treacle", Arctic Monkeys

1 0 0
                                    

è mattina, il sole è alto, mi sembra che giada, la tua overdose, i polsi, siano stati tutti un brutto incubo. mi alzo dal letto, mi guardo attorno e poi mi guardo i polsi, realizzando che purtroppo era tutto vero. mi faccio una doccia al volo, mi metto la maglietta dei ramones, un paio di pantaloncini di jeans corti e mi trucco. stendo il fondotinta bianco sulla pelle più scura, prendo il primer e lo stendo dolcemente sulle palpebre. il pennellino nero dell'eye-liner macchia le mie palpebre e traccia due linee lunghe, che terminano alla fine della palpebra con una punta fine. prendo la matita e traccio una linea nella parte inferiore dell'occhio, nella lima interiore e in quella esteriore. congiungo la linea con la fine della punta e passo una mano di mascara sulle ciglia. stendo sulle labbra una tinta bordeaux opaca, mi metto le mie all star nere e vado in cucina.

"cosa ci fate voi qui? non dormivate?"

"no, ci siamo svegliati presto per prepararti la colazione" rispondete in coro te e rick

"aw grazie" mi commuovo, vi abbraccio e vi do un bacio sulla guancia. passiamo la mattina a pulire e a giocare con il nintendo, pranziamo con una pizza e ci mettiamo sul divano a dormire.

verso le 5.40 suona il campanello, e, più silenzioso, chiedi chi sia, poi, aprendo la porta, sbianchi.

entra una ragazza con i capelli blu, una maglia degli slipknot e del pantaloncini neri, ha un occhio nero e il naso storto: è lei, giada.

"oh chi si rivede, che ci fai qua? non voglio puttane tossiche in casa" chiedo, mostrando un sorriso a 32 denti

"sono venuta a riprendermi anto" risponde giada, incazzatissima

"non puoi prendere qualcosa che non è mai stato tu..." mi arriva un cazzotto così forte da farmi cadere.

"non provare a toccare mia sorella un'altra volta" dice rick

"dai giada, ti chiamo dopo, vatt..." non fai in tempo a finire la frase che il pugno di giada tocca la tua guancia morbida. nel vedere la scena raccolgo le mie forze e mi alzo. la prendo per i capelli e la levo da sopra di te, buttandola a terra. mi ci siedo sopra e la prendo a pugni

"non ti azzardare a mettere le mani addosso ai miei fratelli, zoccola"

concludo, mi rialzo.

"ale... i..." stai cercando di dirmi qualcosa, ma sono accecata dalla rabbia

"cosa. c'è. stavolta." rispondo secca

"ale ti sanguinano i polsi..." mi fai notare

mi guardo i polsi ricoperti di sangue: corro in bagno con rick, che mi aiuta a medicarmi. tu mi segui, mentre giada si riprende.

mentre sto ancora medicando i miei polsi arriva giada, e ti chiede cosa sia successo

"è per colpa tua, stronza, per colpa mia e tua" rispondi

"stronzate, l'ho scelto io. ora tu vattene da casa mia, prima che ricominci con i conti. ah, non presentarti mai più" concludo

se ne va. noi tre torniamo in cucina, io e te ci prendiamo una birra a testa, rick niente. tiri fuori le sigarette, così ne approfitto per rubartene una. rick ci guarda malissimo, vorrebbe dirci qualcosa ma non lo fa, capisce che non è la giornata giusta per rimproverarci qualcosa

"da quando fumi?" chiede rick, stupito

"umh fammici pensare... ho iniziato a 13 anni, ho smesso e ho ricominciato da quando quella puttanella ha deciso di rovinare la mia vita" concludo sorridendo

"quindi da una settimana?" rick è curioso

"si, esatto"

all the small thingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora