È una giornata come tante qui al Campo Mezzosangue: le fragole crescono rosse e sane nei prati, i satiri suonano il flauto di Pan, le driadi ballano nel bosco e le naiadi giocano nel laghetto delle canoe.
Percy sorride alzandosi, ha sognato di fare un pic-nic sul fondo dell'Oceano con Annabeth e il ricordo del suo volto sorridente con un paio di briciole sulle guance è ancora vivido nella sua mente.
Fa una rapida doccia, poi si veste con la maglia arancione del Campo e dei jeans ed esce dalla Capanna numero Tre. Guardandola ripensa al suo primo giorno al Campo, e a come abbia quasi affogato Clarisse La Rue con l'acqua dei gabinetti. Sorride e si incammina verso l'arena, godendosi il sole caldo di metà agosto.
Una volta arrivato saluta la Signora O'Leary, il segugio infernale che una volta apparteneva a Dedalo, o Quintus, che un una volta morto gliel'aveva affidata. Iniziano a giocare a "prendi il Greco" finché non suona la conchiglia della colazione e Percy non si dirige verso il padiglione della mensa.
Arrivato lì inizia a notare che c'è qualcosa di strano: non c'è anima viva, e adesso che ci pensa non ha visto nessuno dei suoi amici... il Campo è praticamente vuoto.
Percy ripensa al periodo in cui Era l'ha sottratto al mondo, ai mesi di vita persi, a come fosse sparito all'improvviso. Spaventato incomincia a correre per il Campo cercando in primo luogo Annabeth, e poi tutti i suoi amici. Si guarda attorno, ma anche gli spiriti della natura e la Signora O'Leary sono spariti. Sempre correndo torna alla mensa, e lì intravede qualcosa con la coda dell'occhio: un lampo arancione che corre nella foresta.
Inizia a correre al doppio della velocità, con Anaklusmos stretta in pugno. Insegue la scia arancione della maglia davanti a lui, fino ad arrivare al Pugno di Zeus, dove ne perde le tracce. Cade in ginocchio, nella polvere, gli occhi che bruciano. Forse ha appena perso la sua unica occasione per ritrovare i suoi amici.
-Annabeth...
-Seriamente stai pensando solo alla tua ragazza? Bro, pensavo che contassimo qualcosa anche noi.
Percy si volta di scatto verso la voce che lo sta canzonando, incredulo. Jason Grace è lì, sorridente, la cicatrice sul labbro in bella mostra.
-J-jason? Ma... che cosa ci fai qui?
-SORPRESA!
Il grido unanime dei ragazzi del Campo Mezzosangue e del Campo Giove lo fa sussultare. Sono tutti qui: escono da dietro il mucchio di rocce, dall'ingresso per il Labirinto (ormai riformato), dagli alberi e dai cespugli: i semidei armati di ghirlande di conchiglie e regali, gli spiriti della natura portando chi cibo, chi decorazioni da festa. Anche Carter e Sadie Kane sono qui, assieme a Magnus Chase, il cugino di Annabeth. Percy guarda il tutto con gli occhi sgranati, mentre Dioniso schiocca le dita e fa partire la musica e Chirone sistema i festoni lanciandone le estremità con delle frecce. Grover sta trasportando un'enorme torta blu, mentre il coach Hedge sistema le viti di alcuni tavolini montabili dell'Ikea a suon di calci. Poseidone spunta dalle acque sorridendo, con un pacchetto di alghe in mano. Sua madre e Paul sono lì, con il permesso speciale di suo padre, e Tyson li accompagna. Argo è in un angolo, appoggiato alle rocce, e sorride ammiccando con i suoi molteplici occhi. Sono tutti qui.
All'improvviso Percy sente qualcuno ridere alle sue spalle.
-Ancora non hai capito che cosa sta succedendo, vero?
Il figlio di Poseidone si gira verso Annabeth, confuso, ma lei senza dargli il tempo di rispondere gli prende il volto fra le mani e lo bacia.
-Buon compleanno, Testa d'Alghe – mormora Annabeth una volta terminato il bacio.
Oggi è il 18 agosto. Ed è il compleanno di Percy Jackson, figlio di Poseidone, semidio delle acque del mare.Auguri, Perseus Jackson.
Auguri, eroe.
-Calime 💀
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Cabina 13 - Benvenuti all'Inferno
FanfictionSiete figli o figlie di Ade? Beh, allora benvenuti brothas e sistahs!! Questo è un non-so-cosa su noi abitanti della 13, una sorta di guida completa alla nostra (fantastica) Cabina. Spero che vi piaccia! Buona lettura!! ~♥ -Calime