Parte 1: Che sarà mai?

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Calum Hood è gentile.
Nonostante lei lo abbia praticamente incastrato, lui si è limitato a seguirla fino al Tesco proprio alla fine della strada e a sedersi sul muretto, quasi pregandola per comprarle un pacchetto di chewing-gum visto che insisto, sembra che tu stia per svenire.

Sta pazientemente aspettando l'arrivo di Ivy senza dire una parola.

"Mi dispiace" borbotta Erin, guardandolo attraverso le lenti scure dei suoi occhiali da sole, "Ti ho trascinato in un casino"

"Direi che lo hai fatto" è il commento di Calum.

"Perché non mi stai urlando contro?" chiede la mora, masticando poco rumorosamente la sua gomma.

"Perché i favori sessuali rientrano tra le opzioni di pagamento" dice, facendo spallucce.

Erin lo guarda disperata, "Okay, trovo giusto che tu lo abbia sul serio preso in considerazione ma devi capire che l'ho detto in un momento di- di panico e-"

"Oddio, calmati ragazza. Non svenirmi tra le braccia" ride Calum, sfregando le mani sui suoi jeans, "Sto scherzando, tranquilla"

"Sei abbastanza crudele" sbotta Erin, espirando rumorosamente. Calum la occhieggia offeso, poi un sorriso furbo si disegna sulle labbra e "Anche se l'avresti trovato appagante..."

"Hmm, qualcuno è decisamente troppo sicuro di sé"

"Mi hai visto? Sono meraviglioso"

"O Gesù, non ti sto prendendo a calci solo perché mi fai fatto un enorme favore, sappilo" piagnucola Erin, guardandosi in giro.

Calum si bagna le labbra con la lingua mentre annuisce, "Mi spieghi come farò a tirarmi fuori?"

La ragazza arrossisce e sbuffa appena, "Non lo so, scusami"

"Dimmi il tuo nome?" propone Calum, porgendole la mano, "Magari conosciamoci in modo normale"

"Suppongo si possa fare" ridacchia Erin, "Piacere, sono Erin Grace Cohen"

"Calum Thomas Hood, incantato"

"Oh ma insomma, stupida Erin! Sei praticamente scappata, Levi mi ha detto del matrimonio e del tuo fidanzato? Ma di che parla?"

Ivy la raggiunge affannata, molleggiando sulle gambe per riprendere fiato. Squadra la sua migliore amica e poi il ragazzo con sguardo confuso. "Mi spieghi, per cortesia?"

"Ho fatto un casino, Ivy" si lamenta la mora, "Quella stronza di Victoria mi ha fatto saltare i nervi e Calum era lì e io l'ho praticamente costretto a fingersi il mio fidanzato"

"Non ci posso credere" sbotta Ivy, "Sei un'idiota, Erin. Sul serio, dico. Come cazzo farà lui? Con il calcio e il resto?"

"Non lo so" cantilena Erin, prima di soffermarsi sulle parole della bionda. "Come fai a sapere del calcio?"

Ivy sembra esterrefatta, "Luke" sibila, "Ma- davvero? Ti sei appena messa in un gran cazzo di casino e"

"Ok, ok" la interrompe Calum, "Calmiamoci, ragazze. Prima di tutto, ci serve un posto dove poter parlare in pace"

"Andiamo a casa" aggiunge Erin.

"Seconda cosa" Calum afferra il cellulare dalla tasca della felpa con lentezza inaudita, digitando frettolosamente qualcosa prima di portarselo all'orecchio. Muove il piede ripetutamente, facendo piagnucolare Ivy.

"Ash...hey, ho un problema" dice il ragazzo, "Puoi raggiungermi? Cosa- no, non so dove. Ti mando la mia posizione appena arrivo, ok? Grazie, amico"

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