Immagina 14.

1.2K 60 7
                                    

Esco da casa sua correndo, dopo l'ennesimo litigio, e vengo immediatamente colpita da una scarica d'acqua, visto che sta diluviando.

Bastano pochi secondi per far sì che io sia fradicia, completamente, dalla testa ai piedi.

Sbuffo rumorosamente e faccio per riniziare a camminare, ma sento qualcuno afferrarmi il polso.

Alzo gli occhi al cielo e mi giro infastidita, sapendo già chi è colui che mi ha tenuta.

- Dove stai andando?- mi chiede il rosso - Non vedi che c'è un temporale bruttissimo?-.

Faccio spallucce come se non me ne fregasse, anche se in realtà sono terrorizzata dai temporali, il rumore dei tuoni è una delle cose che odio di più al mondo.

- Lasciami, Gionata.- cerco di liberarmi dalla sua presa, ma invano - Voglio andare a casa mia. Non ha senso stare con te, qua. Litighiamo solo, per tutto.-

- Se tu la smettessi di comportarti come una bambina sarebbe meglio per tutti- alza la voce e mi guarda maleficamente - ti lamenti per tutto. Non va mai bene nulla di quello che faccio-.

Inarco un sopracciglio e lo guardo indignata. Non mi pare di essere una di quelle fidanzate che pretendono chissà che o che si lamentano per tutto, ma proprio per niente.

- Allora lasciami andare- ribatto acida - visto che sono una bambina-.

Lui sbuffa infastidito e io mi perdo ad osservarlo. I suoi capelli sono completamente inzuppatati, esattamente come i miei, e ha un'espressione nervosa stampata in volto.

- Se vuoi ti accompagno in macchina- sbuffa - ma a piedi è pericoloso. Tu hai paura inoltre, e io lo so-.

Io scuoto la testa in segno di negazione e nello stesso momento un lampo illumina il cielo e dopo alcuni secondi segue il rumore assordante del tuono.

Sussulto impaurita e, d'istinto, mi attacco a Gionata, come se potesse proteggermi in qualche modo.

- E dicevi di non aver paura?- aggancio il suo sguardo e lo vedo ghignare.

Gli do un colpetto sul braccio e faccio per andarmene, ma lui mi tiene ancora ferma.

- Dai bimba, stai qua. Erano settimane che non ci vedevamo a causa del tour.- mette le mani sui miei fianchi e mi attira a sé - Ho desiderato tanto questa giornata per stare solo con te. Non roviniamo tutto-.

Strofina il suo naso sul mio collo e i brividi mi percorrono dalla testa ai piedi.

- Ci stiamo allontanando, Gionata.- una lacrima solitaria scende dai miei occhi finendo la corsa sulle mie labbra - E fa male... malissimo.-.

- Mi dispiace.- mi stringe più forte a sé, come se volesse eliminare la sofferenza che sto provando, poi avvicina la sua bocca al mio orecchio e continua sussurrando - Cerchiamo di risolvere, piccola. Sono stato lontano e quando ci sono stato abbiamo passato le ore a litigare, forse la distanza ci ha reso tesi, ma ti giuro che voglio recuperare. Proviamo ad aggiustare la nostra storia, non buttiamo questi mesi passati insieme nel cesso.-.

Sciolgo l'abbraccio e mi alzo sulle punte, annientando la distanza che ci separa, mentre la lacrime scendono libere dai miei occhi, per le parole stupende che ha appena detto.

Lui ricambia immediatamente il mio bacio, mentre continua a tenermi stretta, come se fossi la cosa più preziosa che ha.

Le nostre labbra si muovono all'unisono e mi sento in paradiso in un attimo, inoltre la pioggia rende tutto migliore, l'atmosfera è così magica.

Ci allontaniamo senza fiato e sorrido debolmente vedendo il suo sguardo, sembra essersi calmato.

- Hai ragione. Non possiamo distruggere ciò che abbiamo costruito.- lo prendo per mano - Ti amo e voglio stare con te, Gionata.-.

- Ne sono felice, lo sai che ti amo anche io.- mi lascia un bacio sulla fronte - Ora andiamo ad asciugarci, o ci prenderemmo una polmonite-.

Io annuisco davanti alle sue parole e lui mi riporta dentro casa, tenendomi per mano.

Tengo troppo a lui, a noi, preferisco cercare di risolvere che bruciare quello che abbiamo creato.

Lui, in fin dei conti, mi rende felice.

Nota: ecco la mia buonanotte per voi🖤😘 spero vi piaccia 🌹

Rockstar- Sfera Ebbasta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora