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«Agente Cooper, ci rivedremo tra venticinque anni.»
Laura non c'è/è andata via/Laura non è più cosa mia.
In quel bosco fatale del 1989 è andata via. L'avevo ritrovata, persa tra le fronde oscure, accasciata su di una grossa radice a urlare disperata. Ho attraversato l'oscurità di un futuro passato, drappi rossi e pavimenti infiniti, venticinque anni di sogni circolari e tenebrose presenze, pur di salvarla...
Laura dov'è?
Morta e fredda sulla battigia come un'oscura sirena? Ora so che è evaporata dietro di me, con un urlo agghiacciante, tra gli alberi senzienti e gufi che non sono quello che sembrano. Avevo già la sua mano stretta nella mia. Era già salva, era mia. Ma è andata via...
Se vuoi ci amiamo adesso, Diane, però non è lo stesso, tra di noi.
Il mio Ego oscuro ti ha già violentata, ti ha annichilita, ti ha accecata, Diane, ma da solo non mi basto, stanotte stai con me! Non vorrei mai stare con te e pensare a lei, ma ritrovarla devo. Vieni a me, Diane, sarai la mia donna scarlatta.
Stanotte voglio stare acceso/andiamocene di là.
Questo straniante amplesso, Diane, è la chiave, è la porta. Questa dilaniante unione è la via, è la vita, per trovare Laura, dispersa tra le nebbie del tempo, nell'oscurità di un futuro passato. Tu mi copri gli occhi sotto le tue dita affusolate e, all'improvviso, Diane, non sei più tu; ora sei Linda, che alla prima luce del giorno scappa lontano da me, nell'oscurità di un futuro passato.
Mi avevi avvertito, Diane, e ora lo provo sulla mia pelle; tu lo provi sulla tua. Mi avevi avvertito, sì, ma Laura va ritrovata. Ad ogni costo.
Ci ritroveremo all'inchino finale.
Dopo il nostro stralunato amplesso il mondo è mutato, ma Laura non c'è, non ancora; io so dove trovarla. Nell'oscurità di un futuro passato s' è avvolta; perduta tra le nebbie del tempo, inseguita dai demoni, sfuggendo al martirio, in galoppo su di un bianco destriero... Laura non c'è.
Laura c'è.
Sorride serafica in una sfera dorata, tra le mani appuntite del bianco Gigante. Non sa, non ancora, che tra le fiamme immonde di un venefico fuoco è già nato colui che brutalmente la perseguiterà, la violerà, l'ucciderà.
Laura c'è.
È una fantomatica apparizione nella Stanza Rossa.
Laura c'è.
Mi rivela in sogno il nome del suo assassino. Laura scrisse di me sul suo diario, di un uomo nerovestito; diceva il vero, diceva che fui prigioniero nella Stanza Rossa...
Volevo uscire e volevo salvarla; due piccioni con una fava, aveva sussurrato il Fuochista... Dopo venticinque anni sono tornato, fantomatico e nerovestito, a quella notte fatale del 1989.
Nell'oscurità di un futuro passato, il Mago desidera vedere...
E io desidero vedere Laura in sangue e respiro, carne ed ossa, nere lacrime e rossetto sbavato.
Laura ci salverà ma lei non lo sa, non ancora. Non lo sa nemmeno adesso che l'ho ritrovata, stanca e invecchiata, sfuggita alle nebbie del tempo, nell'oscurità di un futuro passato.
Non vorrei che tu fossi un'emergenza/ ma tra pene d'amore c'è/ solo Laura è la mia coscienza!
Laura non c'è.
Laura non sa più chi è, dalla Madre deve tornare se vuole combattere il Demone che la perseguita dalla notte dei tempi, da quella gelida notte del 1989....
Ora ci crede, ora ricorda, ora sa.
Fuoco, cammina con me!
LAURAA! LAURAAA! LAURAAAA!
Laura ricorda. Laura sa. Laura urla.
Le luci si spengono, il sipario si chiude.
Lei c'è...Laura c'è!
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LAURA NON C'È- una song-fiction su TWIN PEAKS
أدب الهواةSulle note pop del celeberrimo tormentone degli anni Novanta "Laura non c'è", e alludendo al brano suonato dai Nine Inch Nails nel celeberrimo ottavo episodio della terza stagione [She's gone], ripercorriamo un labirinto di suggestioni, sognato da D...