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Rientrai in camera mia poco prima che calasse definitivamente l'oscurità sull'istituto.
Ora regnava il silenzio ovunque.
Nessuno osava fiatare, perché sapevamo che se ci avessero sentiti, i rimproveri sarebbero fioccati come la neve d'inverno.

Ed aspettai quella sera.
Stavo in silenzio, disteso sul mio letto, a contemplare il nulla, con la mente piena di dubbi e pensieri.

Come ad esempio: Ma Kacchan, vuole realmente stare con me perché ci tiene o perché ha bisogno di distrarsi?

Poteva anche sembrare una domanda stupida, ma per me contava tantissimo.
Non volevo consumare quelle serate in sua compagnia, per poi scoprire che tutto il mio amore, le mie carezze, i miei baci, sarebbero stati solo una distrazione, che probabilmente avrebbe dimenticato di lì a poco.

E lo sapevo, perché tutto ciò che facevo con Todoroki, finiva con l'essere solo un ricordo sfocato, privo di significato.

Forse avrei dovuto parlare quella sera con Kacchan, ma poi pensai che sarebbe stato tutto inutile. Avevo cominciato io a stuzzicarlo.
E forse stava solo al gioco.

In ogni caso, a scavarsi la fossa da solo ero io.

E perché mi stavo facendo del male da solo? Perché lo amavo, e pur di stare un po' con lui ero disposto a tutto.

Emisi un flebile sbuffo, che uscii dalle mie labbra gelide con così tanta delicatezza da sembrare un lieve soffio.
Me lo immaginai che tagliava l'aria in due, ma poi realizzai che era troppo debole per compiere un simile atto.

Sorrisi portandomi il palmo della mano sulle labbra, e schiacciandole lievemente, mi chiesi perché fossi arrivato a tanto.
A piagnucolare perché probabilmente non ero ricambiato, e non essere ricambiato perché effettivamente la persona che amavo non era quella giusta.

Non perché fosse sbagliata, anzi, Kacchan ai miei occhi era tra le persone che più ammiravo e che contavano moltissimo, ma perché sapevo che mai gli sarei potuto piacere.

Perché ero io. Ero Deku.
Lo stesso che stava piangendo senza sosta, senza motivo. Chiunque mi avesse visto da fuori avrebbe pensato che fossi pazzo. Insomma, piangere per nulla. I bambini lo fanno.

Ma ci pensai e capii che per quanto lo avessi baciato, per quanto avesse ricambiato, Kacchan non mi avrebbe mai visto come la persone che doveva stare al suo fianco. Colui che era legato al suo filo da sempre.

Eravamo su due strade differenti, senza un punto d'incontro.

E quando pensai di affrontare ugualmente il suo viso quella sera, il mio dito aveva già selezionato il suo contatto, e la sua voce era già fuoriuscita in maniera ovattata, non cristallina, dal mio cellulare.

<Kacchan>.
<Cosa vuoi?>.
<Non mi sento molto bene, non penso di essere in vena per poterti parlare oggi>.
<Aspetta, cos->.

Gli chiusi in faccia, abbandonando il dispositivo sul letto e mi lasciai andare sulla sua morbida superficie.

Chiusi gli occhi, sentendo le lacrime calde scorrere lentamente sulle mie gote e scivolare sulla mia pelle, fino ad andarsi a schiantare sulla stoffa della coperta sotto di me.
Quando il calore delle gocce spariva, rimaneva solo la loro scia, fredda e umida.

E sì, quella sera mi addormentai così.
Ebbi tanti rimorsi il mattino seguente e durante le lezioni Kacchan mi fece sentire peggio, perché quando mi passava accanto, nemmeno mi guardava.
Eppure sapevo che era furioso.

Avrei quantomeno dovuto spiegargli il perché delle mie azioni, ma non ne avevo la forza ne il coraggio.
Avevo messo in primo piano i miei sentimenti, escludendo lui, che ne era la causa.

Passai così intere giornate. A implorarlo con lo sguardo da lontano, di avvicinarsi a me e chiedermi il perché non fossi venuto quella sera.
Ma non fece nulla se non mantenere le distanze.

Me ne pentii tantissimo.
E ovviamente sapevo che sarei dovuto andare io da lui per scusarmi.

E quando lo feci, me ne pentii doppiamente.

[Spazio Brioshina🍩]

Ciao non aggiorno dal 22 Agosto e mi sento in colpa.
Ma ho riletto la storia e mi fa abbastanza schifo.
In più, in questi giorni non ho troppa ispirazione e ho magicamente scoperto di non sapere scrivere.
Quindi, non so quando aggiornerò nuovamente. Forse domani o tra quattro mesi.
Non si sa.
Anygay, ringrazio tutte le persone che pazientemente stanno leggendo  questa storia. Siete degli angeli e la mia storia un inferno. Uscitene finché siete in tempo.

Ora vi saluto, alla prossima.
Bye ʕ • ᴥ • ʔ ノ ♡

Fuck me softly⚜IzukiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora