Capitolo XVIII: La casa spettrale?!Una spasimante inappropriata!

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È da tanto che non ci vediamo amici! Per farmi perdonare ecco qui un nuovo capitolo! Spero che vi piaccia!

Serena ha appena vinto il suo primo varietà di Mirals, e i nostri eroi si sono immediatamente messi in cammino per Floria, dove Ash avrebbe disputato il suo secondo incontro in palestra.

Il cielo plumbeo e nuvoloso del pomeriggio richiamava un'atmosfera autunnale, accompagnato da un lieve e umido venticello.

"Quei nuvoloni non promettono nulla di buono, ci conviene sbrigarci se non vogliamo finire sotto l'acqua!"

Esclamò Ash osservando il cielo.

"Purtroppo siamo nel mezzo di una valle desolata, in lontananza non vedo che alberi e montagne"

Si sistemò gli occhiali Mario.

"Secondo voi le tende potrebbero metterci al riparo?"

Chiese pensierosa Serena.

"Uhm, dipende dell'intensità del temporale, una tempesta violenta le spazzerebbe via"

"Non voglio riteovarmi dentro un tromba d'aria mentre dormo!"

Scherzò Ash.

*BOOOOOOOOOOOOOOM*

Un violentissimo tuono squarciò quegli attimi di tranquillità: la tempesta era annunciata.

"Caspita che boato, non avevo mai sentito nulla del genere!"

Disse Lia appena sconcertata.

"Dovete sapere che una volta durante le mie ricerche ho assistito alla digestione degli snorlax... i loro rutti sì che fanno rumore..."

Sdrammatizzò il professore con tono ironico.

"Mi hai fatto passare la fame"

Lo rimproverò l'ex capopalestra.

"Invece di discutere di problemi gastrici che be dite di ripararci là dentro?"

Li riprese Ash indicando una casa in lontananza.

Serena sbiancò avvicinandosi al ragazzo.

"A-Ash, quell' edificio non c'era fino ad un secondo fa..."

"Serena ha ragione da dov'è sbucata quella casa!?"

"Non lo so, ma è sempre meglio di inzupparci come dei biscotti nel latte sotto la pioggia"

La metafora culinaria sollecitò lo stomaco di Ash a richiamare cibo.

"Coraggio, avviamoci"

Li incitò il professore.

In breve tempo il gruppo raggiunse l'edificio, che pareva in rovina
Era una casa piuttosto vecchia, non esageratamente grande.

Diversi rovi ed erbacce erano cresciute tra i mattoni grigiastri della facciata.

Diverse crepe donavano alla struttura un aspetto poco stabile.

Il portone  in legno era nerastro e quasi completamente marcio, sembrava sul punto di sgretolarsi.

"Non c'è nessuno campanello o cose simili, proviamo a bussare e a chiedere ospitalità"

Il biancavillino cominciava a stancarsi di restare all'aperto e ormai la fame era diventata incobtenibile.

Picchettò più volte le nocche sulla porta, ma dall'altra parte non arrivò risposta.

"Io l'avevo detto che questo rudere è abb..."

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