Speranza Fabbro è una semplice ragazza di 17 anni, che non crede all'amore.
Si ricrederà quando incontrerà Harry, Justin e Shawn (a.k.a. Enrico, Giustino e Giovanni).
Chi sceglierà Speranza? Cambierà idea sull'amore?
STORIA AD AMPIO CONTENUTO SESSUA...
Finalmente il tanto atteso giorno della festa era giunto.
Alla fine ero riuscita a convincere Destina ad accompagnarmici. Non era stato semplice, avevo dovuto rompere il vaso di Zia Pina sulla sua testa per poterle causare un micro-trauma cranico, ma ne era valsa la pena. Ora Destina era talmente rimbambita da diventare consenziente, quindi tappost.
-Destina, come sto?- le chiesi emergendo dal bagno. Avevo optato per un trucco leggero e un outfit altrettanto sobrio, ovvero il seguente:
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- Stai benissimo, Spery!- esclamò, battendo le mani, perché era felice e tu lo sai.
- Ti ringrazio. Anche tu non scherzi, Destì!- mi complimentai.
Ora non ci restava che arricciare le nostre criniere in una cascata di voluminosi boccoli. Quando fu il mio turno, avvertii un bruciore insopportabile in prossimità dell'attaccatura dei capelli. Un odore di bruciato impestò istantaneamente la camera.
-Così mi fai male, Destì!- strillai. Forse l'avevo rimbambita eccessivamente, con quel colpo al cranio.
-Per belle apparire, un poco bisogna soffrire.- recitò, ultimando l'acconciatura. -Ta-daaa! Guardati, sei uno spettacolo.
Se, uno spettacolo dell'orrore.
Parte della cute del mio cranio era visibilmente esposta, a causa delle ciocche mancanti che Destina aveva bruciato.
-Oddio, ma che hai fatto?- mi coprii la faccia con le mani, e scoppiai in lacrime.
- No, ti prego, non fare così. Possiamo rimediare.- mi tranquillizzò Destina, accarezzandomi la schiena. -Forse ho dei vecchi costumi da suora in soffitta, così puoi coprirti con il velo.
Annuii, singhiozzando. Era inutile piangersi addosso, ormai che il danno era fatto.
Attesi che Destina ritornasse dalla soffitta con i vestiti. La sentii inciampare mentre scendeva le scale, e bestemmiare sonoramente l'attimo dopo.
Rientrò con un gigantesco bernoccolo in testa, massaggiandosi la fronte dolente. Cercai di trattenere un'esclamazione di sorpresa.
-Perché hai quella faccia?-chiese.
-Niente.- mentii.
Inutile dire che tirò giù tutto il calendario non appena si specchiò, osservando il disastroso risultato della sua caduta. Quel giorno ricorreva Sant'Annunziata, infatti prese particolarmente di mira lei nella sua hit-parade di bestemmie, featuring La Madonna Addolorata.
- Dai, stai tranquilla. Indossa il velo come me.- la invitai, rimirandomi allo specchio. Quella sottospecie di pastrano smorzava tutte le mie curve, ma non avevo molta scelta.
Una volta che anche lei si fu preparata, montammo in sella al suo pandino e sfrecciammo nella notte.
Non fu difficile trovare il luogo della festa; seguimmo semplicemente la musica assordante che le casse propagavano.