Capitolo 5

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CAPITOLO 5


Pandora's POV


Erano passati cinque giorni da quando mi ero svegliata tra le braccia del Dio della Violenza, condividendo con lui il mio primo orgasmo ed anche il mio primo bacio.

Dopo le mie parole, forse inopportune, Louis si era allontanato ed era sparito dal palazzo senza dire a nessuno dove andasse.

Nemmeno Harry sapeva dove fosse e la consapevolezza di essere la causa di quell'allontanamento mi faceva sentire in colpa, dannatamente in colpa.

Aprii gli occhi e mi voltai verso il lato del letto che avrebbe dovuto occupare Louis ma le lenzuola erano ordinate e fredde facendomi capire che lui non era tornato a riposare nemmeno quella volta.

Dove aveva dormito in questi giorni?

Era da suo padre?

Da sua madre?

O da una delle sue amanti passate?

Scossi la testa all'ultimo pensiero perché Louis mi aveva promesso che non avrebbe cercato ancora altre donne ed io mi fidavo di lui e delle sue parole; però il dubbio ormai si era insinuato nella mia testa ed anche se rilegato in un angolino della mia mente il mio cuore si strinse in una morsa ferrea e dolorosa.

Era possibile tenere ad una persona appena ritrovata in così poco tempo?

Avevo conosciuto Louis dieci anni prima e d'allora avevo costantemente pensato al castano, mi ero perennemente chiesta se anche lui ogni tanto si ricordasse di me e ne avevo avuto conferma la sera in cui ci eravamo ritrovati, quando aveva pronunciato il mio nome mentre ero in dormiveglia.

Eppure ora che era lontano, ora che era irraggiungibile, mi sembrava di essere stata abbandonata di nuovo.

Mi alzai dal letto ed indossai una tunica celeste che ricadeva armoniosamente sul mio corpo, carezzando le mie forme grazie al suo tessuto leggero e semitrasparente; la scollatura non era eccessivamente profonda però si potevano perfettamente intravedere i miei seni pieni.

Quel vestito, e molti altri, l'avevo trovato in un baule che Louis aveva portato con sé dal palazzo di sua madre ed Harry mi aveva riferito che era stata proprio Afrodite in persona a donarmeli.

Mi sentivo veramente onorata di quel regalo e speravo di incontrare la Dea dell'Amore per ringraziarla personalmente e poterla ripagare in qualche modo per un simile gesto.

La brezza mattutina scostò le tende della stanza ed un raggio birichino colpì la parete piena di armi appartenenti al Dio, attirando la mia attenzione: pugnali, spade, scudi, lance, archi e frecce e molto altro rendeva quel muro inquietante per chiunque non amasse quegli oggetti.

Io invece ne ero affascinata e speravo di poterne maneggiare qualcuna in futuro, dato che non avevo alcuna intenzione di sospendere i miei allenamenti con le armi.

<< Louis >> sussurrai abbassando lo sguardo.

Uscii dalla camera a piedi nudi e mi diressi verso la sala da pranzo, fermandomi sulla soglia quando le voci di Harry e di Cassandra giunsero alle mie orecchie.

<< Mio signore non credo sia opportuno- >>.

<< Non c'è nessuno piccola, siamo solo tu ed io >>.

<< Ma padrone- >>.

<< Per Zeus quanto amo sentirti pronunciare quella parola >>.

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