Capitolo 7 - Venti anni prima

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Lui si ritrasformò e prese il suo bambino tra le braccia. Lo amava così tanto da doverlo lasciare andare. È per il suo bene, ripeteva come un mantra tra sé e sé. Gli costava una grande fatica, ma doveva farlo. Solo quando sollevò gli occhi e si guardò intorno, scoprì che quel posto con quegli alberi tanto familiari gli era mancato. Accarezzò i capelli del suo cucciolo con una mano, mentre con l'altra lo stringeva a sé per l'ultima volta. Avevano entrambi bisogno di tempo, ma non ce n'era abbastanza. Si bearono l'uno del profumo dell'altro e per una frazione di secondo volle scappare e fregarsene delle conseguenze, ma non poteva. Lo guardò più affondo, cercando di memorizzarsi tutti i più piccoli particolari. Il bambino capiva che c'era qualcosa che non andava e che il suo papà era veramente triste. D'altronde, come si poteva non avere paura in momenti come quello? Il piccolo taceva e osservava anche lui con concentrazione l'uomo che per lui era tutto quello che poteva definire famiglia. Non sapeva che lo avrebbe perso e che forse non lo avrebbe mai più rivisto.

<Voglio che tu stia attento, va bene?> cominciò il padre, fissando il figlio negli occhi. Cercava d'infondergli quel coraggio che lui stesso non aveva. Il bambino, anche se aveva solo cinque anni, annuì ubbidiente, infatti capiva, almeno in parte, la preoccupazione dell'uomo che aveva di fronte. Voleva allenire il peso che aveva sulle spalle, ma non sapeva come fare. Voleva vedere uno dei suoi sorrisi, uno di quelli veri che illuminano anche gli occhi, però era tanto tempo che non succedeva, tanto che si era quasi dimenticato com'erano fatti.

<Ti voglio bene> disse con voce tremolante in risposta.

 <Anch'io. Per questo devo andare via. Qui sarai al sicuro>. Ribatté in risposta il grande lupo, battendosi il pugno chiuso sul cuore in segno di giuramento. <Ti prometto che tornerò, ma qui avrai un branco pronto a proteggerti e tanti altri lupetti con cui giocare> finì cercando di alleggerire il discorso.

<E se non mi volessero?> chiese il piccolo in un sussurro. Il grande lupo sorrise e quello piccolo si vergognò un poco per aver posto una domanda così stupida. Voleva essere come il padre, lui. Ma l'uomo non lo stava deridendo, anzi stava pensando a quando era piccolo e innocente come lui. Era un bambino meraviglioso e impossibile da odiare, ma lo consolò sostenendo:

<Non succederà: Lei ti proteggerà> detto questo gli diede un bacio sulla fronte e una piccola spintarella in avanti, verso il confine del territorio. Il piccolo volse lo sguardo indietro. Non aveva il coraggio di interrompere un momento così bello per chiedergli chi fosse Lei, quindi gli sorrise un'ultima volta e ritornò a camminare verso la sua nuova vita. Non sapeva che si sarebbero invertiti i ruoli e che presto sarebbe stata Lei ad avere bisogno di aiuto. Mentre, passo dopo passo, si allontanava dal padre, riusciva solo a pensare che, finalmente, ci sarebbe stato qualcun'altro in quel mondo a volergli bene e ad accettarlo così per come era. Il grande lupo lo guardò attraversare il confine e aspettò fino all'arrivo delle sentinelle. Poi, silenziosamente, si allontanò nel buio, certo di aver fatto la scelta migliore.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 28, 2018 ⏰

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