Capitolo terzo

279 19 9
                                    


Capitolo terzo




Al capanno di caccia.


Una fitta lancinante di dolore fece rinvenire il ragazzo, una mano a stringere il braccio nel tentativo di attutirlo.

Serrò i denti, Alec, mentre la pioggia scrosciante gli sferzava il viso.

Non aprì gli occhi, ma capì di trovarsi su un cavallo che si faceva strada per il bosco, galoppando con andatura veloce.

Era infreddolito, bagnato dalla testa ai piedi e con un tremendo mal di testa.

Ricordava di essere caduto da Lux, che era poi fuggito nel bosco, e di aver visto una figura avvicinarsi prima di perdere i sensi.

Un terribile sospetto lo convinse, a distanza di pochi secondi, ad aprire il suo sguardo, una prepotente sensazione di calore alla schiena.

E vide due mani, dinnanzi a lui, stringere saldamente le briglie.

« Ben svegliato » Una voce sussurrante all'orecchio, il calore del respiro.

Un brivido gelido percorse Alec non appena si accorse di essere appoggiato di schiena contro il petto del conte, che sfacciato gli sorrideva.

Spronò il cavallo a un ritmo più incalzante, fin quando Presidente raggiunse lo spiazzo antistante una costruzione in pietra, quasi interamente divorata dall'edera rampicante.

Al centro, sotto un arco, una porta a vetri in decadenza.

Magnus fu il primo a smontare da cavallo, portando un braccio attorno ai fianchi di Alec assicurandosi di non toccare la spalla ferita, aiutandolo a scendere. Ma una volta a terra Alec si scostò, indietreggiando di qualche passo e guardando il conte con un cipiglio a dir poco furioso.

« Siete forse impazzito? » esclamò.

In risposta, Magnus inarcò un sopracciglio.

« Bel modo di ringraziare chi ti ha aiutato » commentò sarcasticamente.

Ovviamente, anche il conte era bagnato dalla testa ai piedi. La sua bella giacca aderente al corpo e i capelli che scivolavano sulla fronte.

« Aiutato? Ma se è tutta colpa vostra! » Alec era stravolto, infreddolito e ferito. E tutto per colpa di quel conte borioso e invadente. « Siete comparso all'improvviso e avete fatto scappare Lux! »

Il conte alzò gli occhi al cielo.

« Troverà la strada di casa da solo, non preoccuparti » Il bagliore improvviso di un lampo riverberò sui loro corpi, seguito da un tuono fragoroso fece agitò il cavallo bianco di Magnus, che nitrì spaventato. « Comunque sia, è inutile starcene qui a parlare sotto questo temporale »

Sorpassò il ragazzo e prese le briglie di Presidente, che parve subito calmarsi.

« Entra, mentre porto Presidente nella stalla » E detto questo, dopo essersi concesso una breve ma intensa occhiata alle condizioni da pulcino bagnato del ragazzo, il conte si diresse verso una tettoia coperta ai fianchi del capanno di caccia.

Alec intanto, infreddolito e con una mano stretta sul braccio ferito e sanguinante, si portò faticosamente alla porta in vetro. La aprì con non poche difficoltà, visti i cardini molto vecchi e arrugginiti.

Hidden CourageDove le storie prendono vita. Scoprilo ora