IX "LAVORO CON TOM CRUIS" HUNTER

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Quando tornai a casa con mio padre non mi rivolse neanche la parola. Probabilmente non gli interessava se avevo combinato un guaio nell'aula d'arte. In realtà credevo fosse arrabbiato perché lo avevo disturbato a "lavorare" nel garage con un suo "collega". Soci in affari, direi. Il garage per me era off limits, come diceva mia madre. Quindi ignoravo il fatto che ogni tanto usciva uno strano ma piacevole odore da là dentro. Credevo davvero che quella giornata non stava andando a peggiorare, ma mi dovetti ricredere quando, aprendo la porta di casa, la faccia cadaverica di Nickson e il finto sorriso di Davis mi si presentarono davanti. - E voi che cosa ci fate qui? - chiesi, senza cercando di non guardare troppo quella bustina che Noah teneva in mano. - Sorpresa! - si limitò a dire, sorridendo, e porgendomi la busta. Sapevo che era per me. - Possiamo entrare? -. Chiese questa volta Seven con la sua solita aria da depresso.

Mi spostai dalla porta e feci segno di accomodarsi dentro. Mia madre era con mio padre fuori città, chissà per quale motivo. Se ne andarono subito dopo che tornai a casa, dicendomi di sfuggita di non fare mai più una cosa del genere a scuola. Wow, premio come miglior mamma dell'anno direi. -Prima di chiedervi se volete qualcosa da bere, mi spiegate perché siete venuti qua? - domandai, vedendoli in uno stato d'ansia. - Noah ha bisogno di aiuto. Il nostro aiuto - disse lo zombie sedendosi, spostando il cuscino. - Che genere di aiuto? - chiesi, sdraiandomi sulla poltrona, lasciando il divano libero a loro due. - Il preside ha visto il video della telecamera nella biblioteca e... -. - E... - continuai. - E niente. Il video mostra esattamente ciò che è successo da quando ho nascosto la busta. Se non fosse per cioè che è successo dopo. Nessuno è entrato prima di stamattina, quindi nessuno può aver cambiato la busta- mi spiegò Davis. - Ma perché nascondere zucchero in biblioteca? - chiesi, non sapendo ancora il motivo. - Ti ricordi l'anno scorso, in mensa... - mi rispose. - Si, come non ricordarselo. Quel coglione di Luis ti aveva messo dello... Oh. Capisco - mi tornò tutto in mente. - Strano. Non mi ricordavo più questa cosa-. - Il fatto è che non so come sia possibile che nessuno sia entrato dopo di me. È ovvio che quel video mi rende colpevole-. - Ricordiamoci che siamo capitati tutti e tre in un grosso guaio senza che nessuno di noi lo volesse. È certo che qualcuno l'abbia fatto apposta - ci ricordò Seven. - Ma chi? E soprattutto come? Voglio dire, non può essere diventato invisibile- dissi. In quel momento vidi lo sguardo di Davis illuminarsi di colpo. - Il condotto-. Disse. - Quale condotto? - chiesi senza sapere di cosa stesse parlando. - Come ho fatto a non pensarci prima-. - Spiegati grazie-. -La signora Johnson ha trovato la busta dietro un libro, un nascondiglio un po' troppo semplice non credete? Per questo io l'avevo nascosta in una specie di buco nel muro nascosto dagli scaffali. Era l'apertura del condotto dell'aria. Deve essere entrato da là. Non c'è altra spiegazione-. -Resta il fatto che chi è stato, deve essere uno che ti conosce abbastanza da sapere della tua malattia, del tuo nascondiglio e delle tue cose private- chiarì Seven. - Ma gli unici che conoscevano questa cosa erano i miei e... No. Non è possibile- si fermò prima di dire no. - Che ti prende? - chiesi. - Solo una persona nella scuola conosceva questo mio segreto. Il mio migliore amico Sam-.

Noah rimase in silenzio per almeno mezzo minuto, e vidi Seven in imbarazzo come me. - Io, vado a prendere qualcosa. Qualche richiesta?- chiesi a tutti e due. - Emh, acqua per me, grazie- rispose Nickson. -Ok signor sofisticato, tu Davis?-. -La cosa più forte che hai- mi disse. - Uo, Davis, vuoi fare la dura. Va bene, vado a vedere se c'è del whisky in camera di mia madre. Torno subito- e li lasciai da soli in salotto. Salii le scale in fretta e aprì la porta della stanza dei miei. Sapevo che nascondevano là l'alcool forte e altre cose che non volevo approfondire. Cercai nel comodino vicino al letto ma c'erano solo documenti e sigarette. Presi un pacchetto, per sicurezza. Trovai il whisky nella scatola delle scarpe nell'armadio. Che bel nascondiglio. Chiusi la porta della camera, lasciando esattamente tutto al loro posto. Passai dalla mia cameretta e non c'era uno spettacolo gradevole. Ma mai quanto quello che stava succedendo al piano di sotto. Trovai Noah che piangeva abbracciata a Seven e lui che cercava inutilmente di tranquillizzarla. Gli chiesi con un gesto cosa stava succedendo e lui mi rispose con uno sguardo confuso. - Scusate ragazzi- disse Noah, asciugandosi le lacrime con la manica della maglietta. -Posso andare in bagno? - chiese Seven - devo asciugarmi la maglietta-. - Certo amico del cuore, piano di sopra prima porta a destra-. E salii anche lui le scale. Portai un bicchiere a Davis e mi sedetti di nuovo sulla poltrona. - Emh, no scusa. Io non bevo questa roba- mi disse. - E che cosa intendevi con "roba forte"?-. - Non lo so. Non so più niente a questo punto-. Sentii il phon accendersi al piano di sopra. Ci stava dando dentro direi. -Il fatto è che non me lo sarei mai aspettato da Sam. È l'unico di cui mi fidi veramente-. -Perché salti a conclusioni affrettate? La persona che è stata a farti questo, a farci questo, deve essere qualcuno che c'è l'ha con noi- cercai di prendere parte al discorso. - Hai delle prove almeno che sia stato lui? - chiesi. - Beh in realtà no, ma stamattina quando gli ho detto che dovevo andare in biblioteca, ha provato a fermarmi e voleva prestarmi lui il libro-. - Nah , questo si chiama solo cotta per qualcuno, tranquilla-. - Cosa? Io e Sam? Neanche se un meteorite mi cadesse ora sulla testa-. - Come quella pubblicità degli anni passati? Hai visto che fine hanno fatto la mamma, il papà, il medico e tutte quelle altre comparse, vero? -. - Già, ma con la sfortuna che mi ritrovo io sarei sicuramente la bambina che si salva ogni volta-. - Probabile-. Seven scese le scale, con la sua maglietta ora asciutta. -Fatto, Mr. Maglietta Bagnata?-. -Ti avevo chiesto dell'acqua. Sai quanto abbiamo passeggiato per arrivare fino a qua? -. - Oh, per il ciel divino. Subito vostra maestà-. Mi alzai e gli presi l'acqua del rubinetto, e gliela porsi. - Con gli omaggi dello chef-. - Grazie- mi rispose. - Emh, solo per curiosità. Non fa niente se non era potabile vero? -.

Io e Noah dovettimo aspettare che quel decerebrato si asciugasse la maglietta di nuovo, dopo che aveva sputato l'acqua che gli avevo dato. - Quindi l'acqua potabile non si può bere?- chiesi a Davis, che mi guardò in modo strano. -Ora che ci penso- disse Seven ritornando al piano di sotto. - Stai pensando a quanto tu sia un idiota, vero?-. -Stavo pensando.. -continuò senza fare caso a quello che avevo aggiunto. - che sia io che Noah abbiamo raccontato la nostra storia. Che dici della tua Michelangelo? -. - Ok, ma basta con le citazione a pittori che si sono tagliati l'orecchio, d'accordo? -. - Ma se quello era Van Gogh! -rispose Noah. - Oh vedrai, sono tutti la stessa cosa-. -Raccontaci la storia e basta-. E passai quei minuti a raccontare loro ciò che era successo quella mattina.

-E quando ho chinato lo sguardo verso il basso, vidi la confusione che io, tra virgolette, avevo creato-. -La tua situazione è più complicata. Molte persone ti odiano o vogliono vendetta da te- mi disse Davis. -Già, mi piace infastidire la gente- dissi, lanciando un fazzolettino usato a Zombie. In quel momento il telefono di Noah cominciò a vibrare. -6 chiamate perse? Ma voi avete sentito squillare? -. -No, niente. Chi era? - chiese Seven. - quattro da mia madre e due da... - non finì la frase che mise al suo posto il telefono. -Tutto bene? - chiese di nuovo. - Era Sam. Forse si starà chiedendo perché sono così stupida da non averlo capito prima che lui è un traditore-. -O forse si chiede che fine hai fatto visto che sei stata tutto il giorno in detenzione con una ragazza e un... Qualunque cosa sia tu- dissi, indicando Seven. - Vaffanculo- mi rispose con un sorriso falso. -Ehi linguaggio, siamo in un luogo pubblico-. E mi guardò male. Io stavo solo scherzando. Perché la gente se la prende così facilmente?. -Credo ci sia una sola cosa da fare ora- disse Noah. - Distruggere la scuola stanotte- dissi. -No ma... Ci sei andata molto vicina-.

Qualche ora dopo, confusi e un po' stanchi, ci trovammo davanti al cancello della scuola. Dovevo ammettere che il piano di Davis non era niente male, anche se infrangeva qualche legge. Spegnemmo tutti e tre il cellulare, visto che non finivano più di squillare. Strano che mia madre voleva parlare con me. Probabilmente voleva sapere di mia sorella. L'avevo portata da mio zio, non la finiva più di piangere dopo che si era svegliata. Avere tre anni è facile. Erano poco più delle cinque del pomeriggio, ma dovevamo aspettare ancora un po'. - Ok, vi ricordate il piano vero?- chiese Noah. - Fase Uno, entrare senza commettere troppi danni--rispose Seven. - Fase due, irrompere nell'ufficio del preside- continuai io. - Fase tre, controllare attimo per attimo i video della sorveglianza della biblioteca, dell'aula arte e dello sgabuzzino nell'ala est- riprese Noah. - Tutto questo con assoluta invisibilità e velocità di fuga-. - Per prima cosa però dobbiamo andare nell'aula informatica. Sam mi ha insegnato molte cose, tra queste anche come disattivare le telecamere dei corridoi per un breve periodo. Dobbiamo solo superare il corridoio principale e il gioco è fatto-. Spiegò Noah. - Hai detto niente. Il corridoio è lungo e libero. Ci sono solo armadietti che occupano lo spazio-. Precisai. - Ed è per questo che andrò solo io, mentre voi mi aspetterete all'ingresso. Ogni giorno intorno alle 6, il bidello passa dal corridoio principale per pulire i bagni vicino l'entrata. Ci mette circa 20 minuti, tempo sufficiente per andare e tornare. Quell'idiota lascia il carrello fuori la porta, basterà che mi travesta come un addetto alle pulizie e mi potrò intrufolare nell'aula come se dovessi pulirla-. La spiegazione lasciò Seven è me a bocca parte. -Porca paletta Davis, come fai a sapere tutte queste cose? -. - I pomeriggi a scuola sono serviti come potete vedere. L'unica cosa che facevo era osservare e osservare ciò che succedeva e... Eccomi qua! -. -C'è ancora un piccolo problema però- disse Seven. - Le telecamere vedranno che il bidello è entrato nel bagno e in contemporanea vedranno te nell'aula, in più si noterà il salto temporale dopo che le disattiverai-. - Povero, ingenuo Seven-. Disse Noah. -Io non disattiverò le telecamere momentaneamente, le cambierò-. - Che vorresti dire? - chiese. - Ve l'ho detto. Qua il tempo è davvero prezioso e non va sprecato neanche un secondo. Installerò nelle telecamere di tutta la scuola una specie di blocco di 20 minuti. In questo arco di tempo le telecamere mostreranno esattamente ciò che io voglio che mostrino. Mi basta cancellare la parte di me che attraverso il corridoio, travestita lo stesso da bidello per sicurezza, entro nell'aula e metto mani al computer. Così per 20 minuti la situazione sarà stabile e le telecamere mostreranno una scuola vuota, e un bidello che entra nel bagno principale ed esce dopo esattamente, precisamente 20 minuti-. Devo ammettere che vedere Noah che spiegava quella situazione rendeva la situazione davvero eccitante. - Da quando in qua lavori con Tom Cruis? -. - Sono solo attenta a tutto. Avete capito vero?-. Chiese a noi due. - Certo, quindi abbiamo la scuola libera per 20 minuti? - chiese di nuovo Nickson. - Si, ma dobbiamo comunque stare attenti a non farci beccare dal bidello e non fare troppa confusione-. - Bene, quindi direi che siamo pronti- concluse Noah. - Che l'operazione "Irrompiamo a scuola senza fare troppo baccano al fine di risolvere uno strano caso di problemi che ci sta rovinando la nostra fottuta carriera per colpa di uno squilibrato in cerca di vendetta" abbia inizio-. - Credo che serva un nome più corto per questa missione-.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 30, 2018 ⏰

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