🌹Petals🌹

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Erano le 20:00 circa, ora di cena. Jin aveva preparato la sua famosa grigliata di carne, e dire che lui la aspettava da mesi era un eufemismo. Jimin, che in quel momento era in cucina, andò a chiamare gli altri ragazzi sotto richiesta del suo hyung. Passò prima da Jungkook e Taehyung che stavano facendo una partita a Overwatch, poi da Hoseok e Yoongi i quali stavano chiacchierando delle loro esperienze scolastiche -che fidatevi, non volete sapere- e infine Namjoon, che stava leggendo per l'ennesima volta il suo libro preferito, "il giovane Holden".

Jimin informò il maggiore che il suo piatto preferito era a tavola. Namjoon gli sorrise a trentadue denti e andò direttamente in bagno per lavarsi le mani prima di andare in cucina. Appena ebbe finito di asciugarsi, iniziò a sentire la gola bruciargli improvvisamente, uno strano formicolio graffiante penetrargli i polmoni. Si guardò allo specchio per vedere se ci fosse qualcosa di strano, ma non c'era niente di diverso. Il fastidio si trasformò dopo poco in dolore, e cominciò a tossire violentemente.
Dopo una dozzina di secondi -Namjoon credette che fossero passate delle ore-,  riuscì a sputare quello che gli stava bloccando la respirazione. Prese fra le dita il piccolo oggetto, e lo ripulì dal liquido carminio con l'acqua del lavandino, sgranando gli occhi: era un petalo di qualche fiore abbastanza grande, aranciato. Lo esaminò per qualche secondo nella sua mano, e storse il naso quando al posto dell'odore dolce del fiore, gli arrivò al al naso quello metallico e contrastante del sangue. Per quanto Namjoon stesse tremando dalla paura -perché, beh, sì: è normale avere paura se si tossiscono sangue e petali di fiori senza alcun apparente motivo,- cercò comunque di calmarsi, di fermarsi un attimo e darsi una spiegazione plausibile a quello che gli era appena accaduto. La forma del petalo sembrava quella di un tulipano, ovvero il suo fiore preferito. Non che Namjoon avesse il pollice verde, poi. Anzi: chiunque avesse avuto il piacere di incontrarlo avrebbe detto senza ombra di dubbio che qualunque cosa il ragazzo toccasse si rompeva o moriva, in realtà.

"Forse è successo stanotte, ho dormito con la finestra aperta... E magari ho ingoiato un petalo... Non sarebbe la prima volta..."

Cercò di non preoccuparsi ancora di più con pensieri inutili, ma Kim Namjoon il Devastatore-Che-Non-Ha-Il-Pollice-Verde non era il tipo da lasciare le cose al caso. E soprattutto non era il tipo di persona che pensa poco.

A tavola, Jin gli aveva chiesto se avesse la febbre: era pallido, silenzioso e teso. Namjoon gli disse di essere semplicemente stanco, e il maggiore fece finta di credergli.
Quando ebbero finito di mangiare e mettere a posto, gli hyung furono i soli a rimanere in cucina.
Namjoon stava fissando le venature del tavolo ligneo, e mentre le accarezzava con le dita, canticchiava le note di Spring Day. A quel punto fu chiaro ai suoi amici che c'era qualcosa di diverso dal solito. Fu quindi Jin a prendere la situazione in mano. Si avvicinò al tavolo e si sedette appoggiando i gomiti sulla superficie liscia del tavolo, aspettando che il minore iniziasse a parlare, ma Namjoon non si era nemmeno accorto della presenza del suo amico. Jin allora si schiarì la voce, facendo accorgere al ragazzo che aveva davanti della sua esistenza. Prese un bel respiro e chiese al minore cosa stesse succedendo.
Namjoon sospirò fiaccamente, e smise di tamburellare in modo nervoso sul tavolo, alzando la testa e regalando il suo più bel sorriso a tutti i presenti, dicendo di non avere niente. Per una frazione di secondo, anche Jin sorrise impercettibilmente, come se il sorriso così pieno dell'altro l'avesse davvero convinto. Purtroppo per Namjoon, però, non era così. Jin lo guardò intensamente negli occhi, e accarezzandogli la mano, gli chiese se non ci fosse davvero alcun problema. Namjoon sorrise di nuovo, questa volta quasi divertito dall'eccessiva preoccupazione del suo hyung e per l'ultima volta, gli riservò una rassicurazione riguardo alla sua salute e stato d'animo.

Jin si rassegnò, perché il ragazzo che aveva davanti, oltre ai suoi tanti altri pregi, aveva un testardaggine da record. Era la persona più testarda che conosceva e sapeva che con lui non l'avrebbe mai spuntata. Sospirò sconfitto e annuì, lasciando andare uno stanco Namjoon verso  la sua camera da letto.

Quando anche Yoongi e Hoseok decisero che era il momento di andare a dormire, Jin li salutò, e rimase ancora un po' di tempo per fatti suoi, in cucina. Aveva capito che Namjoon non aveva tanta voglia di stare con lui, quindi non andò in stanza assieme all'amico.
Quella sera si addormentò su quella stessa sedia, in sala da pranzo, con le braccia e la testa appoggiate esauste al tavolo e la coperta che Yoongi gli aveva portato sulle spalle, mentre dei piccoli respiri gli gonfiavano il petto, l'unico rumore a fargli compagnia era il dolce ticchettio dell'orologio appeso al muro.

*•.¸♡ нanaнaĸι ° ĸ.nj × ĸ.ѕj ♡¸.•*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora