CAPITOLO 8

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<<Allora, com'è andata con tuo padre. Voglio sapere tutto>> io e Diego siamo  in un bar, seduti ad un tavolo che affaccia alla finestra. Dalla quale si vedono le persone passare
<<Beh... Diciamo... Che. Così male alla fine poi non è andata, ma..>> lascio la frase in sospeso  perché so che se continuerò, le lacrime incominceranno a scendere rigandomi il viso. <<Ma....>> Mi fa cenno con la mano di continuare, e so che se non finirò di raccontargli tutto mi stresserà. Così prendo un profondo respiro e continuo. <<Ecco ci siamo abbracciati, dopo aver parlato. E alla fine io gli ho detto che mi è mancato e lui mi ha risposto che era lo stesso, ha continuato dicendo che non succederà più. Che non se ne andrà più e non mi abbandonerà più, però...>> Finisco lasciando di nuovo la frase in sospeso, prendendo il bicchiere con all' interno del caffè bevendone un gran quantità. Ne ho veramente bisogno <<beh... Cosa c'è di male. Alla fine quello che conta non è il fatto che lui si è scusato, venendo da  te scusarti. E da quello che mi hai detto sembrava.... Molto pentito, e sincero>> da come me l'ho ha detto sembra molto sicuro di sé, è il suo tono di voce sembra volermi rassicurare. Che non devo preoccuparmi.

Si forse ha ragione, forse dovrei veramente credergli. Ma il mio cuore è diviso in due.  Una parte mi dice che dovrei credergli, forse questa volta è sincero e che forse non mi abbandonerà di nuovo. Ma l'altra parte mi dice che forse questa volta non dovrei credergli, e che lui potrebbe andarsene di nuovo lasciandomi da sola. Non so proprio come comportarmi.

<<Ehi... Ella ci sei?>> A riportarmi alla realtà sono le parole di Diego, il è di fronte a me e sventolandomi una mano davanti agli occhi cerca di attirare la mia attenzione <<e.. si, dimmi>> lui mi guarda con aria interrogativa, per poi mettersi a ridere <<e ora perché ridi>> dico  con un sorriso sulle labbra <<perché sembravi un uno stato di trance, e quando ti sei ripresa eri disorientata>> dice continuando a ridere senza mai distogliere lo sguardo dal mio <<ma smettila scemo>> ecco adesso pure io sto ridendo, mentre gli do un pugno leggero sul braccio <<sarò pur scemo. Ma almeno ti o fatta ridere>> dice allungando una mano verso il mio viso per poi toccarmi leggermente il naso. È così dolce è con lui mi sento bene, con lui sento di essere rinata dopo tanto.

La mi vita, prima era tutta montata triste e noiosa. Ma dove aver conosciuto Diego e come se i colori che prima non riuscivo vedere ora riesco a persino a  viverli dentro di me. Grazie a lui sto pian piano rialacciando i rapporti con mio padre, che ormai erano spezzati, grazie a lui sorridendo di nuovo, grazie a lui la mia vita a di nuovo senso. Credo che cominci a sentire un qualcosa dentro.

<<Bene, allora andiamo>> un' altra volta la sua voce mi riporta alla realtà, così paghiamo prendiamo i nostri cappotti. E usciamo dal bar, oggi fa molto freddo sembra quasi inverno <<dove andiamo?>> Gli chiedo una volta fuori <<tra poco lo vedrai>> mi preoccupa quando sul volto gli si forma quel sorriso, mi fa quasi paura

Dopo aver camminato per non so quanto, visto è praticamente buoi. Arriviamo credo a quello che sembra un parco, lo stesso parco dove lo rincontrato mentre quel giorno camminavo da sola immersa nei miei pensieri <<sai... Questo posto di notte a un qualcosa di magico>> e lui a rompere il silenzio che si era creato tra di noi <<che vuoi dire?>> Gli chiedo, sono troppo curiosa e non potevo non chiederglielo <<ora lo vedrai con i tuoi occhi>> mi dice indicandomi di guardare avanti a me. E ad un certo punto cominciano ad accendersi delle luci, una dietro l'altra mentre io con gli occhi le insegui fino a ritornare con lo sguardo su di lui che solo ora ho notato che non mi tolto i suoi di dosso

E poi..... I nostri visi si avvicinano, ora vedo chiaramente i suoi occhi brillare sotto le luci

Mi manchi troppoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora