Your fate is written in the stars || Kylian Mbappe

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Le loro labbra si avvicinarono sempre di più, mentre Kylian accarezzava i capelli d'oro della ragazza che nel frattempo gli aveva cinto i fianchi.

Intanto Naomie e Ousmane giravano per tutta la villa a cercarli, erano al bancone quando li avevano lasciati per qualche attimo, non potevano essere andati lontani.
E invece sì, i due fratelli non stavano cercando nella giusta zona della location.

Candi e Kylian sembravano essersi dimenticati del contesto, dell'essersi incontrati da poco e dei due Dembele, che cercavano di trovarli.
Ogni attimo diventavano sempre più intimi.
Le labbra del francese sfiorarono quelle della ragazza che sorrise, ma non si mosse.

"Eccoli! Io te lo avevo detto" si sentì una voce femminile urlare

Candi non perse tempo e si allontanò dal ragazzo che, impietrito, non fece una mossa.

Ousmane li guardava stranito.

"Mi stava chiedendo perché non avessi i capelli lunghi" mentí l'inglese sul motivo della loro posa

Naomie sbuffò e suo fratello assunse un'espressione ancora più confusa.

"Perché lei prima mi aveva chiesto perché non avessi una capigliatura afro" si affrettò a dire Kylian.

"Io continuo a non capire" disse Ousmane

"Ma sei stupido? non hai visto che si stavano baciando quando siamo arrivati?" sua sorella alzò gli occhi al cielo "perché ho un fratello così? ora andiamo e lasciamoli soli" riprese portando via il fratello e facendo l'occhiolino a Candi, o a Kylian, o forse ad entrambi.

"Tornando a noi" disse il ragazzo, l'inglese voltò il capo nella sua direzione e il francese colse l'occasione per avvicinarsi alle sue labbra, di nuovo, sperando che stavolta sarebbe arrivato al suo obbiettivo, assaggiare quelle rosee labbra.

Per lui erano l'attrazione più bella di quella serata, o forse della sua vita intera.

"C'è la torta" si sentì urlare dall'interno, i due risero ed entrarono.

Poco dopo le luci si spensero, Kylian strinse la ragazza a sé, come per assicurarsi che non scappasse nel buio.

Tutti intonarono la classica canzone per celebrare il giorno più importante dell'anno del festeggiato, Candi riconosceva benissimo il ritmo, ma purtroppo non sapeva le parole, perché non aveva mai pensato di impararsela prima di andare alla festa?

Appoggiò il suo capo sul petto del francese che sorrise felice.
L'inglese sentiva il ragazzo cantare quella canzone che aveva sentito tante volte nella sua vita ma, che in francese, suonava più dolce e più orecchiabile.

Entrò una torta a tre piani, su ognuno dei quali c'erano rappresentati gli avvenimenti più importanti della vita di Ousmane.

Spente le candeline e le luci si riaccesero, il calciatore del Barcellona fece un breve discorso ringraziando i suoi famigliari, amici e agenti; poi, finalmente, si poté mangiare la torta.

Kylian e Candi presero i loro piatti, la ragazza guardò la sua fetta, c'era la faccia di Kylian sopra, trattenne una risata; forse si trattava di destino pensò lei, e invece no, era stata Noamie a farle recapitare proprio quella parte.

"Che ne dici di andare sulla panchina a mangiare?" domandò lui, lei annuí.

Si ritrovarono ancora su quella panchina di legno, uno di fianco all'altra, innamorati, ma con due fette di torta che li separavano.

Candi ne addentò un pezzo, poi guardò verso la fontana che si trovava proprio di fronte a loro, era così bella e romantica, soprattutto grazie a quelle illuminazioni, pensò lei; poi si girò verso Kylian che, invece, non riusciva a toglierle gli occhi di dosso.

Appena se ne accorse arrossì e gli sorrise imbarazzata.
Lui rise ma la ragazza non ci diede peso, così si piombò nuovamente sulla sua torta.

"Aspetta" esordí il francese ridendo, lei alzò il capo "hai un po' di torta sulle labbra"

"No! il mio rossetto" esclamò Candi istintivamente, lui rise di nuovo

"Ormai è rovinato" Le fece notare Kylian, lei annuí dispiaciuta

"Tanto vale che ci pensi io a togliertela dalle labbra" proseguì il ragazzo.

L'inglese non rispose e non afferrò nemmeno il tovagliolo per pulirsi.

Kylian si avvicinò alle sue labbra e, senza pensarci due volte, le tolse la glassa che aveva sulle labbra e poi, dopo molta attesa la baciò.