IX

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"Quindi tu sei Candi?" domandò lui

"Si" rispose lei abbassando lo sguardo

"Sei dolce come il tuo nome allude?" chiede il francese con un sorriso malizioso sporgendo il busto verso la ragazza

Lei arrossì.

"Si scrive con la i finale, quindi tecnicamente non sono una caramella e probabilmente nemmeno sono dolce, tocca a te scoprirlo" rispose lei, da quando non si faceva scrupoli a flirtare coi ragazzi?

"Cercherò di scoprirlo con piacere" rispose accorciando sempre di più le distanze "ma me lo devi permettere"

Lei sorrise. Ovviamente glielo avrebbe permesso, ma mai far sentire i ragazzi importanti.

"Te lo devi meritare" controbatté mentre si alzò dallo sgabello e si incamminò verso una meta non bene definita, voleva solo ricreare quella scena da film.

Lui si morse il labbro. La guardava mentre si allontanava. Era davvero bella. Così, senza dire nulla e dimenticandosi di Ousmane e Naomie la seguì, accontentando, ignaro, il desiderio della ragazza.

Lei decise di andare nel giardino posteriore, l'interno era troppo affollato, come la distesa verde che si trovava appena prima l'ingresso principale.
Una leggera brezza le accarezzo la pelle facendo tremare le sue braccia nude, si raggomitolò per tenersi al caldo.

"Vuoi la mia giacca?" Sentì pronunciare da una voce conosciuta, si girò lentamente, era ancora lui: Kylian. Sorrise.

"Mi farebbe comodo" lui rise.

"Tenga" disse lui avvolgendola dolcemente tra la giacca e tra le sue braccia.

Entrambi stavano guardando verso la fontana che spiccava grazie alle luci che aveva tutt'intorno, ma nessuno ne era davvero interessato, stavano pensando uno all'altra.

"Scusa ti da fastidio?" domandò lui dopo un po' accorgendosi di essere rimasto incollato alla ragazza

"Perché dovrebbe?"

"Chiedevo insomma non si sa m..." stava dicendo il francese mentre spostava le sue braccia ma lei le strinse ancora attorno a sé senza dire nulla.

Lui voleva rompere il silenzio ma sentiva di non aver niente di interessante da dire.

"Che ne dici di andarci a sedere su quella panchina?" domandò lei indicando la panca in legno che si trovava appena dietro la fontana, lui annuí sorridendole.

[...]

"Sono belle queste decorazioni" esclamò lui, poco dopo si accorse di aver detto una frase senza alcun nesso logico col contesto

"Sì lo sono" riprese "se non lo sapessi non sospetterei che il festeggiato sia un calciatore" lei rise, ma lui no, era così pessima come battutina?

Lei smise la sua risata e con uno sguardo preoccupato si giro verso la fontana.

"Da dove vieni?" chiese lui cambiando argomento

"Manchester, tu?" rispose Candi sperando che lui non sapesse della sua fanpage

Il viso del ragazzo assunse un'espressione di sorpresa.

"Sono nato a Bondy, ho vissuto per un po' a Montecarlo, ora vivo qua a Parigi" disse poi

"Amo Parigi, la trovo magica"

"Lo è" disse lui sorridendo a vedere la ragazza immersa nei suoi pensieri, o forse sogni

"Cosa studi?" chiese lei per poi pentirsene

Lui accennò un sorriso guardando verso il basso, poi alzò il capo.

"Ho finito gli studi, ho 19 anni"

Lei sorrise forzatamente per poi continuare "quindi non vai all'università?"

"Mh no" rispose lui come se fosse ovvio

Lei annuí.

"tu?"

"sono all'ultimo anno delle superiori, però poi ho intenzione di frequentare l'università" disse lei tutto d'un fiato, voleva fare bel colpo su Kylian

"cosa vorresti studiare?" domandò pieno di curiosità, gli piaceva sapere cosa facevano i ragazzi normali della sua età

"Psicologia"

"Wow" esclamò lui sorpreso "Nulla di semplice"

Lei sorrise.

"Non mi piacciono le cose facili"

"Nemmeno a me" Disse lui con un sorriso malizioso, lei rise trascinando anche lui in un'inutile risata.

"Però lavoro!" esclamò dopo un po' il francese, capendo di dover far colpo su Candi

"Che lavoro fai?" Domandò lei facendo finta di non saperlo, anche se in realtà conosceva la sua vita meglio di chiunque altro

"Calciatore" rispose lui freddo, forse non amava parlarne, l'inglese trattenne un sorriso

"Professionista?"

Lui annuí mentre guardava le sue stesse mani.

"Beh se è quello che ti piace non te ne devi vergognare" disse lei dolcemente notando la reazione del ragazzo

"Non me ne vergogno, é solo che mi da fastidio parlarne" disse lui giocherellando con le mani

Lei annuí.

"Non hai mai pensato di farti crescere i capelli?" chiese Candi deviando quell'odiato discorso

"No perché? dovrei?" controbatté lui ridendo

"Sono belli i capelli afro"

Lui rise.

"Tu non hai mai desirato avere i capelli lunghi?" domandò lui sorridendo

"Sì, ma li preferisco corti, sono più semplici da gestire" rispose toccandosi i capelli dorati

"Lo stesso vale per me" disse Kylian, poi appoggiò delicatamente la sua mano sui capelli della ragazza e la guardò dritta negli occhi.

Era come se ci fosse una calamita, non riuscivano a smettere di guardarsi e sorridere l'uno all'altra, nel frattempo si sporgevano uno verso l'altra, era decisamente una magia, oppure era l'amore che, si sa, a volte gioca brutti scherzi.

Your fate is written in the stars || Kylian MbappeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora