Sabato mattina nei paddock si può tagliare la tensione con un coltello.
Tutti i piloti sono tesi per le qualifiche del pomeriggio: c'è chi corre per smorzare la tensione, chi ripassa il tracciato, chi beve una tisana calmante e poi c'è Jorge che non vuole nemmeno alzare il culo dal letto.
Ci sono volute 4 sveglie, 5 minuti di urla ed infine una secchiata d'acqua per farlo svegliare.
Questo ragazzo è impossibile!
"Sei proprio una stronza, bastava un bacino e mi sarei alzato subito" sbuffa il numero 61.
"Buono a sapersi, domani almeno, non ci metterò tutto questo tempo" lo rimprovero.
Io sono già pronta, indosso un paio di jeans azzurri strappati, una maglietta nera della KTM e gli anfibi, come trucco ho optato per il mio solito mascara.
Mentre il signorino deve ancora fare tutto e da li a 10 minuti saremmo dovuti essere all'hospitality per fare colazione con il team e la famiglia.
"Dai amore datti una sbrigata, non voglio fare tardi!" urlo per farlo svegliare del tutto.
I suoi occhi si spalancano alle mie parole e un lampo di malizia li attraversa.
"Come mi hai chiamato?" sussurra al mio orecchio.
"Ti ho chiamato amore, ma adesso vai a vestirti o sei single!" lo minaccio, staccandomelo da dosso.
"Va bene capo!" dice, prima di sparire in bagno.
Incredibilmente alle 8 siamo all'entrata dell'hospitality, contro ogni pronostico il mio angioletto ci ha messo solo due minuti a prepararsi e nonostante la maglietta al contrario e i capelli spettinati è bellissimo.
I signori Prado e Ceci sono già seduti al tavolo e quando ci vedono arrivare si alzano per abbracciarci calorosamente.
Mezz'ora dopo siamo tutti sotto al tendone della KTM team De Carli.
L'agitazione è palpabile, i meccanici corrono da tutte le parti per sistemare gli ultimi particolari della moto e Jorge è un fascio di nervi, non l'ho mai visto così.
"Stai tranquilla cara, è normale che sia così" mi rassicura sua mamma "Io e Ceci andiamo a fare un po' di shopping in città, vuoi venire con noi? Ah, ti avviso che non torneremo in tempo per le qualifiche, preferiamo lasciare i suoi spazi a Jorge".
"La ringrazio moltissimo ma preferisco stare qui con lui" rispondo.
"Sei una brava ragazza, sono felice che ti abbia incontrato" dice mamma Prado prima di abbracciarci.
Sono quasi le 10 e i ragazzi del team si spostano nel tendone della MXGP per vedere le prove libere di Tony, lasciando così me e Jorge da soli.
Sono ore che se ne sta li fermo a guardare e questo mi spaventa molto, lui che di solito non sta fermo un secondo e fa mille domande.
"Ei Jorge, che cos'hai?" chiedo chinandomi di fronte a lui.
"Nulla, è solo ansia da prestazione, questa gara è l'ultima e io e Jonass siamo ancora in lotta" sospira "Non capisco più nulla" ed è qui che finalmente riesco ad incontrare i suoi occhi pieni di lacrime.
Mi fa male vederlo così e non sapere come aiutarlo, capisco le sue paure, già nelle sessioni di prove libere lui e Pauls erano molto vicini, c'è in gioco il titolo e l'onore personale.
"Jorge tu sei un campione a prescindere da quello che succederà domani, hai 17 anni e hai dominato questa stagione, sei un talento puro e un ragazzo fantastico. La mattina del primo giorno di scuola ero terrorizzata ma quando tu ti sei girato a parlarmi e ho visto per la prima volta il tuo sorriso contagioso è passato tutto. Comunque vada siamo tutti fieri di te, tu dai il massimo, perché so che puoi vincere e so che oggi puoi fare la pole. Credi in te Jorge Prado perché sei la cosa più bella che la vita mi abbia dato e per questo voglio dedicarti una citazione del Sic: race your life Jorge".
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Race your life
RomanceDue vite che si incrociano e una passione in comune: le moto. Lei: bionda, occhi grigi, testarda e agguerrita, obbligata a trasferirsi in Austria per il lavoro dei suoi genitori. Lui: castano, occhi nocciola, dolce, gentile ma soprattutto talentuoso...