2. Goodbye.

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Non poteva essere vero. 

Ecco di cosa stava cercando di convincersi Louis: il ragazzo che aveva di fronte non poteva essere Harry. E sarebbe stato in grado di dare un milione di ragioni del perché quel ragazzo non potesse esserlo. 

Una canottiera bianca copriva il suo busto e attraverso il tessuto leggero e quasi trasparente lasciava intravedere un torace dai muscoli scolpiti. Le braccia erano scoperte e mostravano tanti tatuaggi di varie dimensioni, tatuaggi che Louis non aveva mai visto e che pensava che Harry non si sarebbe mai fatto visto che non ne era mai stato molto a favore. 

Anche sul petto si rivelavano tracciati alcuni disegni: in particolare, ad attirare l’attenzione di Louis, furono due rondini delle quali le ali uscivano dal colletto del maglietta. 

I pantaloni erano un paio di jeans stappati sulle ginocchia e dalle tonalità grigie. Ai piedi portava degli stivaletti marroni dall’aria consumata. 

Ma ciò che colpì Louis furono i capelli: non c’era traccia dei ricci morbidi a cui lui aveva tante volte intrecciato le sue dita e tutta la chioma era stretta in una bandana dai colori americani. 

Era davvero Harry quel ragazzo così diverso? Nel suo aspetto, così trasgressivo, sembrava non esserci traccia del candore e dell’innocenza che lo avevano sempre caratterizzato durante gli anni di liceo. Persino gli occhi erano diversi: avevano un qualcosa di lussurioso, una passione viva che bruciava al loro interno come il fuoco più ardente di tutti. 

Anche Harry lo stava guardando, con i suoi occhi diventati di un verde insolitamente scuro. Quando Louis gli fu più vicino, poté notare il cambiamento radicale che aveva fatto il ragazzo. I suoi capelli erano lunghi e lisci, pettinati da un lato sulla testa e non erano più rossi, bensì di un marrone che sembrava quasi dorato sotto i raggi del sole. Indossava un paio di jeans, una camicia blu e un gilè abbinato. 

Spontaneamente Louis si sporse verso Harry per aiutarlo a rimanere in piedi dato che si stava visibilmente sentendo male. Sembrava proprio che stesse sul punto di svenire ed era ciò che Louis sospettava potesse accadere anche a lui nel giro di un secondo. 

Si avvicinò lentamente, come se non sapesse come affrontare la cosa, come se non lo conoscesse più. 

Quando gli fu finalmente di fronte, Harry alzò meglio lo sguardo e lo gettò in quello di Louis con più decisione di prima. E fu in quel momento che accadde

Erano passati tre anni dal loro ultimo incontro e, sebbene si fossero persi di vista, non appena il verde e il blu si incatenarono di nuovo, si riconobbero e ritrovarono tutto ciò che erano stati come se non si fossero mai realmente lasciati. 

Harry sembrò riprendersi lentamente mentre spingeva con forza contro il suo cuore per provare a contenere i battiti dolorosamente accelerati. 

- S-sei realmente tu? – proferì balbettando. Louis tremò perché non ricordava la voce di Harry così roca e così profonda, decisamente più da uomo rispetto a quella da adolescente che rammentava. 

- Dipende da chi vuoi che io sia… - 

- Voglio che tu sia il mio Louis – 

- Sono Louis – disse soltanto in modo freddo ignorando le parole di Harry. 

Stava accadendo seriamente tutto quello? Harry che si ripresentava dopo anni e definiva Louis “suo” dopo ciò che era successo tra loro tre anni prima? 

Sembrava tutto così insolito e la cosa strana era che Louis non sapeva se considerare l’aver ritrovato Harry come un sogno realizzato o come un incubo. 

Season of Love (Second Book)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora