Capitolo 13

742 36 7
                                    

Era sabato sera, era passata quasi una settimana da quando avevo litigato con Kate e da quando avevo visto Jack, dopo quel messaggio non gli avevo più risposto e lui aveva smesso di cercarmi, anche se non volevo ammetterlo, un po' mi dispiaceva ma sapevo che era meglio così. Chiusi il libro di storia e controllai sul diario se ci fosse altro da studiare, dopo di che, mi buttai sul letto, mi annoiavo a morte, non sapevo cosa fare ed ero furiosa con me stessa per le cose che avevo detto a Kate, volevo sfogarmi con qualcuno, ma non avevo nessuno con cui poterlo fare, era frustrante.
«Mamma entra, la porta e aperta» urlai quando sentii qualcuno bussare.
«Mi dispiace deluderti ma non sono tua madre» non appena sentii quella voce scattai in piedi, che diavolo ci faceva lui qui.
«Muoviti Zuccherino, ti porto a una festa, ho detto a tua madre che ti avrei riaccompagnata a casa per mezzanotte» spiegò come se fosse una cosa normalissima, insomma non mi aveva mandato neanche un messaggio e poi piombava in camera mia di sabato sera per portarmi ad una festa, era assurdo.
«Avevo invitato anche Kate, ma non vuole vederti, odia più te che me, devi esserci andata giù pesante» disse quasi divertito mentre si sedeva sul mio letto, scoppiai in lacrime, avevo veramente esagerato con Kate e non sopportavo il fatto che lui lo sottolineasse e che lo trovasse addirittura divertente.
Provai a dargli uno schiaffo, ma lui mi fermò e mi fece sedere sulle sue ginocchia.
«Ascolta, per come la vedo io, le liti sono come il sale, fanno male, ma danno sapore alla vita» continuavo a piangere e a dirgli quanto fosse stronzo, non mi importava nulla di come "la vedesse lui" a me le liti, quelle con Kate soprattutto, facevano schifo e odiavo il fatto che fosse tutta colpa mia.
«Avery» sussurrò il mio nome, mio guardò dritta negli occhi e mi baciò, ricambiai il bacio, improvvisamente mi sentii meglio, era come se quel semplice bacio avesse spazzato via tutte le emozioni negative di quel momento, avrei voluto che quel bacio non finisse mai, ma Jack lo interruppe.
«Dovresti farti una bella doccia calda, aiuta a chiarirsi le idee» disse asciugandomi con il dorso della mano il viso ancora bagnato dalle lacrime di poco prima, poi uscì dalla stanza dicendo che mi avrebbe aspettata di sotto e di non metterci troppo tempo.

Insieme per casoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora