Era una serata temporalesca nella città di Winchester, nel regno unito.
In un edificio imponente, la cui targa all'entrata recitava "Wammy's House", due bambini erano chiusi nella loro stanza.
Il primo aveva degli spettinati capelli castani, portava vestiti larghi a righe, e dei grandi occhiali da aviatore, peraltro colorati di giallo, mascheravano il colore blu intenso dei suoi occhi. Ciononostante, lui giocava imperterrito su un vecchio Gameboy, seduto con la schiena sulla parete, proprio sotto la finestra su cui scorrevano le veloci gocce di pioggia.
L'altro bambino era l'esatta definizione di un Angelo.
Capelli biondi e fini gli cadevano attorno al volto in un caschetto ordinato. Gli occhi di un azzurro chiarissimo, che ricordava il ghiaccio più puro, erano puntati su un libro di biologia avanzata aperto davanti a lui, sul letto che utilizzava da quando aveva oramai 5 anni.
I due bambini stavano in silenzio, presi dalle loro attività, finché un tuono li fece sobbalzare.
-Matt.- disse il bambino biondo con tono autoritario.
-Sì Mells? - Rispose l'altro, senza staccare gli occhi dal fidato videogioco.
-Dovresti studiare, il test è domani. - il bambino castano, Matt, sospirò.
-Sai che non mi interessa assolutamente nulla quel test, vero?- replicò - E tu dovresti smettere di studiare, dato che quel libro l'hai già letto 4 volte questa settimana. -
Mello lo fissò per un momento, per poi chiudere di scatto il libro e avvicinarsi con fare minaccioso al gamer.
- Almeno guardami negli occhi mentre parli, non credi? -
L'altro sospirò, per poi posare il videogioco accanto a sé e puntare gli occhi mascherati dai goggles sul volto infasdito del biondo.
- E poi - disse Mello sedendosi di fronte a lui - Sai che non mi piacciono quegli affari. -
Glieli tolse delicatamente, scoprendo le iridi blu del suo migliore amico. Che non tentennò di un secondo, nonostante il cuore fosse leggermente accelerato al tocco e alla vista non schermata di quello che era oramai il suo grande, pericoloso, amore infantile.
A 13 anni, un bambino amava un altro bambino, e nessuno ne aveva idea.
Non si faceva problemi sul fatto che Mello fosse un altro maschio, assolutamente. Nessuno alla fine gli aveva mai insegnato che la coppia canonica era formata da due esseri di sesso maschile e femminile.
L'unico problema era proprio che era Mello, ecco quello che pensava Matt.
Ma non ci poteva fare niente, Mello oramai era il suo Mello, e niente lo avrebbe distolto da quel pensiero.
Si sedette accanto a lui, con la schiena e la testa appoggiate al muro. Gli occhi chiusi, una gamba stesa e l'altra ripiegata, le mani a stringere il ginocchio.
Matt lo osservava, con gli occhi peri nei lineamenti.
Aveva voglia di baciarlo, pensò.
Così lo fece. Non c'era il problema del momento giusto, nessuno dei due era un romanticone.
Matt si sporse, e baciò le labbra sottili di Mello.
Arrossí immediatamente, e prese tra le mani il volto del biondo non per trattenerlo, ma solo perché aveva sempre voluto farlo.
Mello rimase immobile, impassibile. Osservando le palpebre chiuse di Mail, le sue guance arrossate e avvertendo le sue mani sulle guance.
Matt si staccò. Non aveva ricambiato.
-Ma sei il mio migliore amico- osservò Mello, stranamente calmo.
Aveva previsto una crisi isterica che non si stava avverando.
Matt si asciugò velocemente una lacrima scesa sul suo volto.
-Lo so. - annuì, tenendo gli occhi bassi.
Si sentiva così... Vivo. Sentiva il cuore pompare senza sosta il sangue nel suo corpo, le guance calde di imbarazzo, e poi... Era triste. Mail era triste. Stupito da questa nuova consapevolezza, ritirò ogni contatto con Mihael. Con il suo Migliore Amico.
Queste parole lo ferirono.
-Fallo ancora. -
Mail spalancò gli occhi. -C-cosa? -
-Fallo ancora - ripeté Mello.
-Baciami. -
Matt alzò gli occhi, più che stupito.
Ubbidí, come faceva sempre.
Uní ancora le loro labbra, sentendo una scarica di emozioni passargli attraverso.
Mello ricambiò lentamente.
Non era qualcosa di spinto, o di molto speciale. Era un bacio.
Quando si staccò, vide Mail tremare. Lo abbracciò.
-Tu, da questo momento, sei mio. Mio e basta. -
Matt sorrise, circondato dalle braccia del biondo.
-Lo sono sempre stato -
-Bene. -
Ripresero a baciarsi con delicatezza, due bambini in una stanza di orfanotrofio, nella notte di Winchester in cui ci fu il temporale.