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Yoongi si svegliò verso mezzogiorno, nel suo monolocale triste e scuro, dopo poche ore di sonno.

Era tornato a casa alle quattro di mattina, dopo il suo primo giorno -o meglio, notte- di lavoro in quel locale assurdo.

La testa gli scoppiava, era già stanco e l'idea di dover tornare in quel luogo gli faceva salire l'angoscia.

Non gli piaceva affatto, era tutto troppo rumoroso per uno come lui, che amava il silenzio e la tranquillità.

Eppure l'incontro con quel ragazzo dai capelli arancioni, Jimin, era stato forse l'unica cosa piacevole.

Certo, era decisamente confuso dal suo comportamento, e soprattutto dal modo in cui aveva palesemente flirtato con lui.

Non riusciva proprio a capire cosa ci trovasse in lui quel ragazzo.

Insomma, quel Jimin era seriamente uno dei ragazzi più belli che Yoongi avesse mai visto in vita sua, e lui non era nulla in suo confronto.

Nonostante la maglietta che quella sera lo copriva, Yoongi era certo che l'arancione avesse un corpo decisamente muscoloso, mentre lui era fin troppo magro.

Se gli fosse arrivato un pugno anche delicato da parte di Jimin, probabilmente sarebbe crollato a terra e subito la sua pelle sarebbe diventata livida, tanto era delicata.

Un pesante sospiro uscì dalle sue labbra, e decise che fosse l'ora di alzarsi e fare qualcosa di produttivo.

Si recò verso l'angolo cottura ed aprì la dispensa, afferrando una brioche e poggiandosi al lavandino, iniziando a mangiarla.

Nel frattempo ripensò a ciò che gli aveva detto Taehyung; molti avrebbero fatto battutine ed allusioni.

Ma perché l'aveva detto proprio a lui?

E perché quel Jimin aveva cominciato a flirtare con lui così tranquillamente?

Era così palese che non fosse etero?

Aish, pensi troppo, smettila cretino

Scosse la testa e buttò nel cestino la plastica della brioche, per poi andare verso il bagno.

Yoongi era certo che la sua insulsa e monotona vita avrebbe continuato il suo corso, come al solito d'altronde.

Si era ritrovato costretto ad entrare in quel giro losco per guadagnare soldi e già non vedeva l'ora di uscirne.

Passò dieci minuti buoni sotto l'acqua tiepida della doccia a pensare e ripensare, poi decise che fosse ora di lasciar perdere ed uscì, legandosi un asciugamano in vita e passandone uno tra i suoi capelli bagnati.

Uscì dal bagno e fece per recarsi in camera ad indossare qualcosa quando il suo cellulare squillò.

Si avvicinò al tavolo e lo afferrò, notando che la persona che lo stava chiamando fosse sconosciuta alma sua rubrica.

"Pronto?" disse avvicinando il cellulare all'orecchio.

"Min Yoongi, giusto?" disse una voce familiare.

"Mh..sì, chi è?"

"Sono Jung Hoseok, bellezza"

Che diavolo...

"Oh, sì, mi dica?" Fece lui arrossendo dall'imbarazzo.

Bellezza...ma che razza di stupefacenti usavano in quel luogo?

"Chiamami per nome, Yoongi, è meglio"

"Sì io...scusami, lo farò...Hoseok" annuì il ragazzo.

sαvєd вч thє вєll [p.jm+m.чg]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora