Alla decima chiamata senza risposta, Yoongi si arrese e lanciò il cellulare contro la sedia dentro lo spogliatoio, sbuffando sonoramente.
Era passata più di una settimana da quando Namjoon era uscito da casa sua sbattendo la porta, e ancora non gli aveva risposto.
Doveva essere davvero arrabbiato, Yoongi non era di certo il genere di persona che chiedeva scusa, anzi, era fin troppo orgoglioso, e non lo avrebbe mai fatto per primo, ma teneva troppo al suo migliore amico, gli mancava, e sapeva che aveva ragione lui.
Gli aveva scritto un messaggio di scuse dopo due giorni, visualizzato, ma non ricevette risposta, in più lo aveva chiamato varie volte nell'arco delle giornate, ed ora era deciso a parlare sul serio, ma Namjoon non ne voleva sapere, gli attaccava il telefono in faccia e lo lasciava a sbuffare frustrato.
Okay, aveva sbagliato, il più alto aveva ragione, ma quella reazione gli sembrava abbastanza esagerata, Yoongi si era scusato e poi, avevano litigato per cose ben peggiori, quella era davvero una ragione stupida ai suoi occhi.
L'ennesimo sospiro stanco uscì dalle sue labbra, ed aprì il rubinetto dell'acqua per prenderne un po' tra le mani e bagnarsi il viso, pronto a rientrare dietro al bancone e tornare a fare cocktail su cocktail.
"Ha risposto?" chiese Taehyung quando il maggiore tornò al suo fianco.
"No, sta facendo la parte del ragazzino, mi ha stancato" sbuffò Yoongi prendendo i vari shaker e mettendoseli davanti, pronto a fare cocktail.
"Ma perché è così arrabbiato? Era davvero grave come situazione?" domandò il più alto, mentre versava il contenuto nel bicchiere e lo porgeva ad un uomo.
Il maggiore scosse la testa e si girò a prendere della vodka e del rum. "No, era davvero una stronzata in confronto alle molte litigate che ci sono state prima, per questo non capisco perché si stia comportando in questo modo" spiegò poi, mentre faceva il cocktail. "Mi toccherà andare sotto casa sua e placcarlo per parlarci se continua così"
Taehyung trattenne una risatina divertita e scosse la testa. "Non è che forse non può proprio parlare? Che ne so, magari è a lavoro o boh..."
"No, Namjoon stacca da lavoro alle cinque del pomeriggio e poi va in palestra fino alle sette di sera, per il resto è libero, se non mi risponde di solito poi mi invia un messaggio, ma non lo sta facendo, quindi mi sta palesemente evitando" gli rispose il menta, lasciandosi andare ad un sospiro.
"Allora uhm...non so, tu la tua mossa l'hai fatta, anche più volte, quindi a questo punto, se fossi nei tuoi panni lascerei stare e gli farei passare l'incazzatura, perché personalmente, mi sarei già stancato" disse il castano facendo spallucce.
"Credo tanto che farò così, perché effettivamente mi sono stancato" fece infine Yoongi, prendendo un bicchiere d'acqua e bevendolo tutto d'un sorso. "Grazie per aver sopportato le mie lamentele, Taehyung"
Lui sorrise leggermente ed annuì. "Non c'è di che, quando vuoi Yoongi hyung" rispose poi.
Il menta ricambiò il sorriso e tornò a concentrarsi sul lavoro, anche se con poca voglia.
Erano ormai due settimane che aveva cominciato a lavorare in quella specie di locale, due settimane da quando il suo capo se l'era portato a letto, e due settimane dalla prima volta in cui aveva visto e parlato con Jimin.
Due settimane nelle quali aveva imparato a conoscere il suo collega di lavoro, il suo completo opposto.
Sì, Taehyung era il suo opposto, era vivace, sorridente, e parlava davvero troppo, a differenza sua, ma era anche molto gentile, e sapeva ascoltare.
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sαvєd вч thє вєll [p.jm+m.чg]
Fanfic"Non avrei mai dovuto guardarti con occhi diversi, sapevo che sarei rimasto fottuto, come al solito" "Ed io non mi sarei mai dovuto innamorare di te" Dove Yoongi si ritrova a lavorare come barista nel luogo in cui Jimin fa incontri di boxe illegalme...