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Il sabato era finalmente arrivato, e Yoongi, nonostante dovesse affrontare quella nottata stressante, era rilassato al fatto che avrebbe avuto un giorno di pace, lontano da quel posto orribile.

Erano giorni che Namjoon non gli rivolgeva la parola, Yoongi era sicuro di averlo fatto arrabbiare sul serio stavolta, e beh, non aveva tutti i torti ad esserlo.

Gli aveva chiesto dei consigli e poi, appena il minore dei due glieli aveva dati, Yoongi si era chiuso a riccio e li aveva rifiutati.

Si chiese perché dovesse essere così stronzo nei suoi confronti a volte, semplicemente perché non accettava la realtà.

E Namjoon non meritava di essere trattato così, non lui, che era sempre rimasto al suo fianco.

Si passò le mani sul viso per evitare di pensarci ed entrò nello stanzino dietro all'open bar per infilarsi il grembiule nero.

"Yoongi dai, sbrigati, è appena finito l'incontro e stanno arrivando in massa peggio di un concerto" urlò Taehyung affacciandosi nello stanzino.

"Sì sì, ho fatto, eccomi" velocizzò l'andatura mentre allacciava il grembiule dietro la schiena ed entrò strofinandosi le mani. "Oh signore, ma perché c'è così tanta gente?!" sbuffò con disperazione.

"Perché era uno degli incontri più richiesti, hyung, non aspettano altro ogni mese" spiegò Taehyung. "Cosa vuoi?"

"Una birra scura, bellezza" disse un omone facendogli l'occhiolino.

Yoongi guardò disgustato la scena e il più alto sbuffò girandosi ed afferrando un bicchiere di vetro, riempiendolo di birra alla spina. 

"A te" disse poi sbattendo il bicchiere sul bancone, irritato.

"C'era Jimin o cosa?" chiese Yoongi preparando un cocktail. "Nell'incontro, intendo"

"Oh e perché ti interessa così tanto?" fece un sorrisetto malizioso, che venne fermato con un pugno sulla spalla.

"Coglione" sbuffò per poi porgere il cocktail al ragazzo che lo aveva chiesto. 

"No, comunque, l'incontro era tra Kim Sungyeo e Jeon Jungkook" disse prendendo una patatina fritta e mangiandola.

"E chi sarebbero?" chiese curioso il menta.

"Sungyeo è di Daejeon, uno dei più forti, mentre Jungkook..." abbassò la testa. "Diciamo che insieme a Jimin è il nostro pezzo forte"

"Oh, capito, e chi ha vinto l'incontro?"

"Jeon, fortunatamente, ci siamo portati a casa altri bei soldi con la sua vittoria" rispose portandosi il labbro inferiore tra i denti.

"Si sono mai battuti Jimin e Jungkook?" domandò ancora il maggiore.

"Uhm..." fece pensoso. "Forse una o due volte, ma anni fa, i due sono molto amici, quindi preferiscono evitare di ammazzarsi a vicenda"

"Capito.." annuì lievemente, tornando a lavorare.

"Hey mentina" lo chiamò una voce.

Yoongi si paralizzò all'istante, riconoscendo subito quella voce così limpida.

Alzò lo sguardo e trovò proprio lui, Jimin, il ragazzo con i capelli arancioni, estremamente figo e con...una giacca?

"Buonasera, carotina, come mai vestito così?" piegò la testa osservandolo.

Jimin sorrise leggermente a quel nomignolo provocatorio e piegò la schiena verso il bancone per avvicinarsi al più grande. "Anche io ho diritto al giorno di riposo, sai?" fece poi.

"E vieni comunque qui? Non ti fa un po' schifo questo posto?" domandò Yoongi.

"Sì, a dir la verità, ma mi fa guadagnare parecchio, quindi me lo faccio andare bene" fece spallucce l'arancione. "E no, di solito quando sono libero non vengo qui, ma sai...mi sono ricordato di qualcosa che potrebbe farmi cambiare idea su questo posto, e renderlo un po' meno sgradevole ai miei occhi" disse guardandolo intensamente negli occhi.

"Ah sì? E cosa?"

"Chiedere chi sarebbe più giusto, hyungie" fece un sorrisetto. "Che dici vuoi farmi un uhm..."

Un pompino? Oh, volentieri, Jimin

"Cocktail, Yoongi-ssi?" disse.

Scosse la testa. "Sì, certo, cosa vuoi?"

"Scegli tu, qualcosa di forte, mentina" rispose lui.

Yoongi annuì e si girò dandogli le spalle, portò un dito al mento, per poi optare per un classico cosmopolitan.

Prese lo shaker e lo riempì di vodka e triple sec, spremendovi dentro del succo di limone e di mirtillo. 

Lo versò nel calice, vi mise la cannuccia e si girò verso Jimin, porgendoglielo. "A te"

"Prima tu" fece Jimin, tirando il calice verso di lui con fare provocatorio.

"Non posso" scosse la testa Yoongi.

"Ah no? E allora perché l'hai fatto l'altra sera?" sorrise leggermente.

Il menta sospirò, per poi avvicinare la cannuccia alle labbra ed assaporare il cocktail. "Se volevi un bacio bastava chiedere" disse poi, con un sorrisetto soddisfatto.

Jimin trattenne una risata, per poi schiudere la bocca e leccare leggermente la cannuccia.

Yoongi lottò contro sé stesso per non collassare all'istante.

Jimin. Aveva. Un. Fottuto. Piercing. Alla. Lingua.

"Che c'è, Yoongi-ah? Tutto okay?" sorrise soddisfatto.

Aveva capito.

Sapeva che Yoongi lo aveva appena visto.

Oh se lo sapeva.

E continuava a mostrarlo.

"Il gatto ti ha mangiato la lingua? O forse ti sei accaldato vedendo la mia?" disse passandosela sul labbro superiore.

Il maggiore strinse i pugni e chiuse gli occhi, cercando di non fare brutte figure davanti a decine di persone a causa del problema che stava cominciando a crescere tra le sue gambe.

"Affatto" scosse la testa. "Ora, devo lavorare, quindi non darmi fastidio"

"Non sono io il fastidio ora, non è così?" sorrise Jimin con strafottenza, posando la testa contro il palmo della sua mano.

"Sta' zitto" disse l'altro a denti stretti.

"Posso stare zitto in un modo abbastanza particolare, se vuoi" si morse il labbro.

Un momento...Jimin gli aveva detto in modo implicito che voleva fargli un pompino?!

Oh dio santo... pensò Yoongi, sentendo l'eccitazione crescere sempre più.

"Magari un'altra volta, mh? Ora devo lavorare" sorrise falsamente, e fece per girarsi ma il minore gli afferrò il polso. "Che c'è?

"Non mi dire che hai davvero accettato" fece l'arancione.

"Tu rifiuteresti una richiesta così da me?" domandò Yoongi inarcando un sopracciglio.

"Assolutamente no" scosse la testa.

"Ecco, ora posso tornarmene a lavorare, Jimin?"

Lui lo lasciò andare, osservandolo. "Non ti facevo così, Yoongi"

"Neanche io avrei mai detto che tu facessi incontri di boxe illegali con quel faccino angelico che ti ritrovi, Jimin, non smettiamo mai di stupirci, eh?" sorrise il menta, per poi girarsi e dargli le spalle.

Jimin prese il suo cocktail ed osservò la schiena, facendo scendere lo sguardo sempre più in basso.

Si morse il labbro e sorrise leggermente.

Però, bel culo, Yoongi

sαvєd вч thє вєll [p.jm+m.чg]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora