Fiocchi d'aveva e cacao

11 1 0
                                    

Sveglia dormiglioni!- urló Leila entrando nella stanza designata ai due ragazzi mentre sbatteva un cucchiaio di legno contro una grande pentola. Inutile dire quanto il rumore fosse insopportabile.

-Dovevi proprio svegliarci così?- le chiese Vanitas mentre la ragazza annuiva, aveva deciso di prendersi cura dei due ragazzi e sperava di ridare loro un po' di serenità.

-La colazione è pronta!- sulla tavola del piccolo soggiorno erano appoggiati dei piatti pieni di cibo fumante.

-Non  avevo molto ma spero che vi piaccia.- Leila si era svegliata quasi all'alba per iniziare a preparare. Vanitas e Ventus si sedettero su due delle sedie libere guardando i piatti che avevano dinanzi. Il biondo aveva una ciotola di fiocchi d'aveva e frutti di bosco mentre il corvino budino al cioccolato e crema di latte. I due stavano per iniziare quando- Cambiatevi i piatti!- disse loro la ragazza. All'inizio pensavano che scherzasse poi vedendo la sua espressione seria con dei movimenti fluidi spostarono i propri pasti in direzione dell'altro. Lanciarono un'altra occhia a Leila e vedendo la sua approvazione iniziarono a mangiare. Erano scettici sul perché dovessero fare una cosa del genere ma si ricredettero quando dopo il primo assaggio sentirono il palato esultare di gioia.

-Buono?-

-È la cosa più buona che mangio da secoli.- rispose Vanitas. Leila nella sia testa aveva deciso di continuare a chiamarlo così, sebbene Van fosse un nomignolo carino non voleva che il ragazzo attribuisse al proprio nome un qualcosa di negativo a causa di un pazzo nevrotico. Si sarebbe occupata di quel problema insieme alle crisi di personalità multipla.... e anche della psiche di Ventus. Quel ragazzo era un concentrato di ansia, iniziava a sudare anche per le cose più semplici.

-Ma come facevi a sapere che....?-  le chiese il biondino.

-Hai la faccia di uno che ama il cacao! Van invece è uno più.... salutista!-

-Ehy!! Se una cosa è sana non vuol dire che sia brutta!- ribatté il corvino

-Riku aspetta! Non sai nemmeno da dove iniziare!- Kairi cercava di bloccare l'albino il quale aveva deciso di prendere una navetta e partire alla ricerca dell'amico.

-Non posso starmene qui con le mani in mano!-

-Ma girare l'universo senza meta non servirà a nulla! Sora aveva sicuramente una meta e non ha senso sperare di riuscire a trovarlo girando a zonzo! Riku sai che dobbiamo fare!-

-No!- rispose lui secco. -Roxas è stato abbastanza chiaro: non ci dirà nulla e quindi io lo lascerò fuori da questa storia.-

-Io credo che Roxas centri più di quanto crediamo. Hai visto come ha reagito quando gli abbiamo detto che Sora era scomparso e quando facevamo le nostre ipotesi. Riku lui sa cosa sta succedendo ma per qualche motivo non lo vuole dire.-

-E che se lo tenga per se! Sora non mi avrebbe mai nascosto nulla! Nulla! Gli deve essere successo qualcosa e io vado a salvargli il culo!- il loro litigio fu interrotto da un urlo. L'urlo di Roxas per l'esattezza. I due corsero subito nella sua stanza trovando il biondo ancora intento a urlare reduce da un terribile incubo.

-Roxas Calmati! Calmati! Era solo un sogno!- gli disse Kairi con voce dolce cercando di tranquillizzarlo. Riku era abbastanza vicino da vedere che Roxas era talmente scosso da non riuscire a percepire la presenza dei due. L'albino fece per andarsene ma fu bloccato: Roxas gli aveva afferrato il braccio.

-Cos?-

-Abbiamo fatto troppo. Troppo. TROPPO! Non può succedere. Dovevo essere io.-

-Roxas Calmati!- continuava a dirgli Kairi. -Di cosa parli?-

Riflesso sdoppiato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora