Sora e Roxas, qualcuno e nessuno, non sono riusciti a ricongiungersi in un unico essere, qualche gio... (continua)
-Leila veloce! Più veloce!- Sofia stava spronava una piccola Leila di circa dieci anni.-Ci sto provando!- rispose la bambina con il fiatone. Si stava allenando nella scherma ma i suoi riflessi erano troppo lenti. Sofia aveva insistito che fosse il modo migliore per acquisire una forza tale da proteggere lei e i suoi fratelli.
-Mettici più impegno! Affondo, affondo, difesa.-
-Ma come fai? Sofia hai praticamente settant'anni.-
-Sessantotto!- ribattè lei seccata. -Forza! Ci puoi riuscire Leila!-
-Non ci riesco!-
-Leila!- la bambina di giro vedendo un piccolo bambino con i capelli rossi e gli occhi verdi venirgli incontro.
-Jonathan.- non poteva usare il suo vero nome perché erano all'aperto e qualcuno poteva sentili. Roxas aveva problemi a nascondere i capelli sotto la parrucca e a indossare le lenti a contatto ma come biasimarlo, aveva solo otto anni.
-Com'è andata a scuola?-
-Abbiamo fatto un tema e Miss Prix dice che sono stato bravo.-
-Allora sta sera lo leggi a casa!- gli disse Sofia.
-Poi compriamo le cose per domani?- le due sorrisero, l'indomani era il compleanno dei gemelli e questo voleva dire preparare i loro piatti preferiti, decorare la casa e un sacco di lavoro per le due uniche donne in famiglia.
-Ci andremo quando Leila finirà l'allenamento.- Leila vedeva il fratello sorridere e le si scaldò il cuore, amava quel sorriso più di qualunque altra cosa, lo avrebbe protetto ad ogni costo. E per farlo doveva essere forte, doveva essere in grado di proteggerli tutti.
-Roxas mangia qualcosa.- erano tutti riuniti intorno a un grande tavolo: lei, Ventus, Vanitas, Riku, Kairi e Roxas. Quest'ultimo non aveva ancora toccato cibo.
-Non ho fame.- rispose lui secco. Riku nel frattempo era sconcertato dalla somiglianza dei tre ragazzi: Roxas e Ventus erano come gocce d'acqua mentre Vanitas sembrava una versione di Sora corvino. Era inquietante quella scena.
-Che c'è?- gli chiese Vanitas vedendo il mondo in cui l'albino lo guardava.
-Nulla.- scosse la testa.
-Non è quello che stai pensando.- gli rispose Ventus prendendo un morso del suo pane tostato.
-E come fai a sapere che penso?-
-Sei abbastanza prevedibile. Ti ripeto che te lo avrei detto se fosse successo.-
-Come l'ultima volta?-
-Smettetela voi due!- li rimproveró la ragazza.
-Di che parlava?- Kairi sussurrò in modo che solo Leila la sentisse.
-Vanitas ha delle crisi di personalità multipla.- rispose lei alzando un po' il tono di voce.
-Personalità multipla?- gli chiese Riku. -Vuoi dire che....- Leila diede un'occhiata a Ventus e Vanitas che stava tranquillamente conversando.
-Meglio che non lo incontri. È abbastanza sadico. Sembra un'altra persona.-
-Ne soffriva anche prima?- Kairi ricordava che a Destiny Island si era diffusa la notizia che Jonathan Cristopher soffriva di personalità multipla ma credeva che fosse una semplice leggenda.
-No. Quando li ho trovati Ventus era già affetto da amnesia così come Vanitas ma lui sembra aver sviluppato anche questa seconda personalità. Ho pensato che fosse una specie di autodifesa, considerando che erano feriti quando li ho trovati. Una difesa mentale contro gli aggressori ma... questa si manifesta nei momenti più insoliti, non quando è in pericolo ma anzi quando è calmo e sereno. E non so perché sembra voler colpire Ventus.- Ibris prese un sorso del suo succo d'arancia.
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Riflesso sdoppiato
FanfictionSora e Roxas, qualcuno e nessuno, non sono riusciti a ricongiungersi in un unico essere, qualche giorno dopo Sora scompare e lascia un messaggio: è un assassin