8.

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Noemi:

Mi sveglio ancora mezza addormentata, e mi preparo come tutte le mattine in cui ho scuola.

Sento il clacson di qualcuno alla porta, quindi inizio a gridare a Martina che è arrivato Cameron e di muoversi, e se mi può dare un passaggio dato che congelerei a fare la strada fino a scuola a piedi.

<<Guarda che tua sorella è già uscita dieci minuti fa>> mi dice mia mamma dalla cucina, mentre il rumore non finisce.

Che spirito d'osservazione che ho...

Dato che il clacson suona un'altra volta prendo la cartella ed esco di casa, sia per andare a scuola, sia per dire a chiunque sia di smetterla.

Esco dalla porta e me la richiudo dietro di me, girandomi per vedere una jeep che ho già visto, ma non mi ricordo dove, parcheggiata davanti al mio palazzo.

Probabilmente sarà quella la macchina che continuava a suonare, anche perché c'è una persona dentro.

Mi avvicino alla macchina verde, un po' ammaccata sulla portiera destra, e busso contro il finestrino. Questo si abbassa e vedo Shawn.

Ecco dove avevo già visto questa macchina...

<<Ehi >> mi saluta allegro.

<<Ciao... >> rispondo, insicura <<Si può sapere perché è da almeno dieci minuti che stai suonando il clacson davanti al mio palazzo? Avrai pure svegliato tutti... >>

Lui si allunga verso di me per aprire la portiera, e mi fa segno di salire.

<<So che la mattina fai la strada a piedi, o prendi l'autobus, quindi pensavo che sarei potuto venire a prenderti e accompagnarti a scuola. Hai fame? Ti ho portato un muffin. >> dice, iniziando a cercare in alcuni sacchetti appoggiati nei sedili posteriori, dove li prende facilmente allungando il braccio. <<Ho pure dei cupcakes, una ciambella, un frullato al cioccolato, e... Una brioche. >> sorridendo ancora, continua ad allungarmi sacchetti con tutto questo dentro.

<<Mh... Grazie. Ma... Quando sei andato a prendere queste cose? >>

<<Oh, prima. Mi sono alzato alle quattro e mezza per fare tutto, penso di aver bevuto cinque caffè... No, solo quattro. >>

Rido e, nonostante abbia appena fatto colazione, afferro un muffin al cioccolato e lo divido a metà con lui, che mi sorride.

<<Basta sorridere, sei inquietante >> dico, mentre gli lancio addosso le briciole della mia seconda colazione.

<<Ho bevuto troppo caffè, non riesco a smettere >> risponde, ridendo ancora.

Intanto accende la macchina e ci avviamo a scuola.

Iniziamo a parlare e non finiamo fino a che non arriviamo davanti al cancello. Devo dire che all'inizio ero abbastanza in imbarazzo, ma adesso, che stiamo scendendo dalla macchina mentre non finiamo di parlare, sento solo una sensazione piacevole.

Ovviamente non ho dimenticato quello che ha fatto, ma voglio godermi questo momento.

Ci avviciniamo al muretto, dove ci sono tutti gli altri, che ci guardano straniti ma non fanno domande.

Suona la campanella e andiamo in classe, questa volta Shawn si siede di banco vicino a me, dato che la loro classe è ancora inagibile.

Continuiamo a parlare anche durante la lezione, di tutto, e anche se mi sembra strano lo trovo veramente bello. Vorrei che ci fosse sempre questo clima fra di noi, e proprio mentre penso questo e Shawn continua a parlare, la professoressa ci richiama.

<<Il signor Mendes e la signorina là vicino preferiscono ascoltare la lezione come tutti gli altri >> al che sollevo le sopracciglia << O vogliono continuare a parlare tra di loro fuori, magari in presidenza? >>

<<Ci scusi, prof... Colpa mia >> risponde Shawn <<Le stavo rispiegando la sua ultima lezione, perché non l'aveva capita bene... >>

<<Lo sapete benissimo che potete chiedere a me se non capite >> risponde, secca.

Sì, come no, così ti dice che dovevi stare attenta o che non ha tempo da perdere.

<<Dato che la sai meglio di me tanto da rispiegargliela allora potresti spiegare tutto alla classe, che ne dici? >>

<<Ma prof, veramente >> inizio a dire, ma mi interrompe Shawn.

<<Certo, sarà un piacere >>

Quindi, sotto le risate degli altri compagni, si alza e va davanti alla cattedra, poi si gira in modo che tutti lo vedano.

Anche se sarebbe un po' difficile non notarlo, dato che è più alto di un armadio.

Sorprendentemente spiega veramente, come farebbe un professore, ed è pure bravo. A quanto pare non sono l'unica persona a pensarla così, perché la classe si zittisce e pure la professoressa, che lo guarda sbalordita.

Dopo un po' lo fa andare a posto e mi congratulo con lui.

<<Hai un futuro da professore e non me l'hai nemmeno detto... Ma guarda questo >> commento.

<<Forse è perché io studio. Sai, la cosa che fai quando prendi un libro, lo apri, leggi le parole e le impari >> risponde.

<<Ah ah ah. Davvero simpatico >>

<<Lo so, è comunque ricordati che ho due anni in più e queste cose le so già >> dice, facendo l'occhiolino.

E Dio mio, quant'è bello mentre lo fa.

Cioè, è sempre bello, ma ora che non è più "mio" ancora di più.

Appoggio la testa sul palmo della mano, rattristata da questi pensieri.

La professoressa continua a parlare, ed io penso a tutt'altro.

Sento una mano che prende la mia sotto il banco, e la voce di Shawn che sussurra un "tutto bene?".

Guardo le nostre mani intrecciate.

Perché l'ha fatto?

Basta, mi sto facendo troppe paranoie. Vuole solo farsi perdonare per quello che ha fatto.

Faccio segno di sì con la testa e gli stringo più forte la mano.



Spazio autrice:

Ciaooo, scusatemi veramente tantissimo per essere stata assente per quasi un mese, ma ho riniziato sincro e ho iniziato le superiori, oggi ho già fatto una verifica e venerdì ho quella di latino... Inoltre questo weekend sono stata male.

Sono in classe con tre pallanuotisti, come ho già detto, e il mio odio per loro sta crescendo, specialmente per uno ma vabbè. Aaaah, che rabbia.

Coooooomunque, spero che voi stiate bene, ora continuo a scrivere giuro. Noemi 💗

Because I had you | Shawn Mendes | 📍Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora