PARADISE CITY

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CIAO A TUTTI

 QUESTO E' IL SECONDO CAPITOLO, SPERO VI PIACCIA. COME AVRETE NOTATO ( ALMENO CREDO LOL) I TITOLI SONO TUTTI DELLE CANZONI DEI GUNS N' ROSES, CHE ANDRANNO DAL PRIMO ALBUM ALL'ULTIMO. MENTRE NELLA STORIA, OVVIAMENTE, SI PARLERA' SOLO DEL PRIMO ALBUM. RIGUARDO IL CAST, CI STO ANCORA PENSANDO... E' DAVVERO DIFFICILE DARE DEI VOLTI A DEI PERSONAGGI CHE HO SOLAMENTE IMMAGINATO NELLA MIA TESTA.

ANYWAY, BUONA LETTURA,FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE E MAGARI LASCIATE DELLE STELLINE.

 KIWISXN

<<Sì Thommy, io sto bene. Tu cerca di rimanere tranquillo e di non far arrabbiare zia Gwen. Non ti preoccupare, appena il signor Walker e i suoi uomini avranno finito torneremo a casa... Certo che te le preparo le frittelle... Sì, ti lascerò bere anche la Coca-Cola... Ti voglio bene anche io, fai il bravo.>>, Alex posò il telefono e si districò il filo che si era in precedenza attorcigliato alle dite. Era l'unica sveglia poiché i genitori di Harry erano entrambi a lavoro e il ragazzo stava ancora dormendo; tuttavia non si sentiva spaesata, quella era praticamente la sua seconda casa. Entrò in cucina, quella cucina che tanto le piaceva: molto semplice e i colori predominanti erano il nero e il bianco. Iniziò a preparare la colazione, prese il bacon e le uova e li mise nella padella; nel frattempo prese il piatto, le posate e il succo di frutta. Alex si appoggiò al bancone, lasciandosi cullare dal rumore del bacon che friggeva in padella. I suoi occhi si spalancarono quando sentì l'odore del bacon pronto. Proprio quando stava per addentare un pezzo di bacon, Harry entrò in cucina con ancora gli occhi chiusi <<'Giorno scricciolo.>> disse sbadigliando. <<'Giorno Harry, tutto okay?>> chiese Alex mentre si legava i capelli. Il ragazzo fece spallucce e si chinò a prendere una fetta di bacon dal piatto dell'amica, lei lo guardò in malo modo e lui le mandò un bacio <<Amo il modo in cui cucini il bacon.>>, addentò l'ultimo pezzo di bacon. Alex guardò con malinconia il suo piatto ormai vuoto e, proprio quando stava per reclamare, il campanello suonò. I due ragazzi si guardarono in faccia <<Aspetti qualcuno?>>, il ragazzo scosse la testa e impugnò un coltello dal cassetto. Alex e Harry arrivarono davanti alla porta e lei si nascose dietro la figura imponente del suo amico. Harry aprì la porta e lei si fece più piccola dietro di lui. <<Ma che cazzo fai con quel coltello?! Sei uscito pazzo?!>>, la voce familiare di Max rassicurò Alex che usci dal suo nascondiglio. Quando Max vide Alex, le corse in contro e la abbracciò. <<Oddio, stai bene? Stanotte non ci ho capito più niente.>> Max farfugliò il tutto mentre stringeva ancora a se Alex. <<Sì Max, ma ora staccati, non riesco più a respirare.>>, la ragazza la lasciò e poi abbracciò anche Harry. Al contrario, il ragazzo la sollevò da terra e la baciò. Alex li guardò, per lei era normalissimo; lo faceva anche con lei, e poi non c'era da meravigliarsi, erano migliori amici. Non ricordava esattamente quando il loro rapporto fosse cambiato, ma a lei stava bene; aveva due migliori amici e si sentiva a suo agio e amata. In realtà; all'inizio erano solo lei e Harry, solo qualche anno prima si era aggiunta Max. la conobbero ad una serata al "Rainbow", il loro locale preferito; stavano vicino al bancone e un ragazzo stava importunando Max ed Harry, pregato da Alex, andò a fare un occhio nero al signorino. Da allora, i tre non si erano mai più separati, e poi erano arrivati a quel punto. <<Hey, scricciolo, ci sei?>> la voce di Harry la riscosse dai suoi pensieri, Alex lo guardò con sguardo interrogativo. <<Max ed io avevamo in mente di andare un po' in giro, vieni con noi?>>, la razza annuì solamente e poi si recò di sopra. Mentre si stava spogliando, entrò Max che le diede uno schiaffo sul sedere, Alex le mandò un bacio. Dato che non aveva vestiti con se, dovette cercare nell'armadio; i vestiti le sarebbero andati sicuramente larghi, ma non poteva lamentarsi, almeno erano da donna. Prese un jeans a vita alta, quello che sembrava starle meglio, e una maglietta a giro maniche nera che infilò nei jeans. Si slegò la coda che si era fatta e poi si guardò allo specchio, come aveva pensato, i vestiti le andavano un po' larghi, e le donavano un'aria un po' trasandata. I capelli ricci e neri le arrivavano alla vita e le incorniciavano il viso piccolo e abbronzato. Gli occhi chiarissimi spiccavano come dei fari in contrasto con la pelle scura, segno delle se origini. Max uscì dal bagno e le chiese se fosse pronta, Alex annuì e s'incamminarono entrambe al piano di sotto, dove Harry le stava aspettando. Uscirono dalla casa e si diressero verso la Porsche 911 Carrera 3.2, che Harry chiamava semplicemente "Pamela". Salirono in macchina e Harry mise in moto, nel frattempo Alex smanettava vicino alla radio, quando riuscì ad accenderla, si appoggiò al sediolino ascoltando la canzone di Madonna che stavano mandando. Max chiese a Harry dove fossero diretti, ma l'unica risposta che ricevette fu il silenzio. Nemmeno Alex sapeva dove il ragazzo le stesse portando, ma si lasciò carezzare dal vento che entrava dai finestrini spalancati; mise i piedi sul cruscotto della macchina, pur sapendo che Harry si sarebbe arrabbiato. Con suo grande stupore, il ragazzo la guardò in malo modo, tuttavia non le disse niente <<Tutto ok? Ti vedo strano, e poi non mi hai nemmeno sgridata per vare messo i piedi sul cruscotto di...Pamela.>>. Prima di risponderle, guardò in cagnesco Max seduta sui sedili posteriori, che cantava a squarciagola, <<Sì, stavo solo pensando a quello che è successo stanotte; mio padre dice che sia stato un ladro, all'inizio anche io lo pensavo; ma ora non ne sono più sicuro. Insomma, l'hai visto anche tu, certo era tutto sottosopra ma non mancava nulla; avrebbero potuto prendere il televisore o le posate in argento...>> il ragazzo si zittì. Alex si girò verso il finestrino, decine di palme le sfrecciavano affianco; e lei, guardandole, chiuse gli occhi e l'ultima cosa che sentì fu la voce di qualche cantante che lei non riuscì a riconoscere. <<Alex, Alex, svegliati siamo arrivati.>> la voce di Max la svegliò. La ragazza aprì gli occhi e si ritrovò accecata dal sole, impiegò qualche istante a riprendere lucidità. Mise a fuoco il luogo circostante e si rese conto che erano di fronte alla scritta di Hollywood, <<Perché siamo qui?>> Alex guardò il ragazzo <<Avevo voglia di guardare la città dall'alto.>>, Harry le rivolse un sorrisino un po' macabro. Alex guardò con sguardo interrogativo Max, che a sua volta alzò le spalle a mo' di risposta. I tre ragazzi si avviarono verso il sentiero che portava alla scritta. In fila indiana, salivano piano piano la collina mentre si stuzzicavano a vicenda. Quando furono arrivati in cima, tutti e tre avevano il fiatone, Alex si girò e ammirò la città, era enorme e da lontano arrivava una canzone che Alex sospettava fosse " Land of Confusion" dei Genesis. <<Alex muoviti, non siamo ancora arrivati.>> girandosi Alex trovò Harry intento a salire sulla scaletta che si trovava sul lato della lettera "H". La ragazza osservò la lettera e poi si affettò a raggiungere i suoi amici; mentre saliva, pensò a tutti i modi in cui poteva cadere e rompersi la noce del collo, scacciò via quei pensieri lugubri e si concentrò a salire. Quando arrivò in cima, trovò già i suoi amici seduti che stavano preparando le cartine con il tabacco. Con cautela, Alex si sedette al fianco di Max. la vista da lassù era ancora meglio, le veniva voglia di alzarsi e allargare le braccia, come se fosse stata un uccello; la paura di cadere al suolo però, la frenò. <<Amo questa città, è il paradiso. Belle ragazze...>> guardò le sue due amiche <<e l'erba è verde.>> disse infine tirando dalla sua sigaretta, poi lasciò uscire il fumo a forma di anelli. <<Sapete, nel 1932 un'attrice, Peg Entwistle, si tolse la vita. Si lanciò nel vuoto, proprio dove siamo noi...>> Alex rimase a guardarlo, non sapeva cosa dire; ma una certa inquietudine s'impossessò di lei. <<Perché?>> la voce di Max le arrivò quasi ovattata. La mente di Alex iniziò a viaggiare per ritrovarsi esattamente dove si trovava in quel momento ma cinquantacinque anni prima. Non conosceva quella ragazza e non sapeva il motivo di quell'ultimo atto di disperazione, ma la vide, lì davanti ai suoi occhi; le rivolse un ultimo sorriso e poi si lanciò. Quell'ultima scena fu sufficiente a farla ritornare nel mondo reale <<... in ogni modo ci sono molte teorie, nessuno lo sa con certezza.>>, si era persa la prima parte della risposta di Harry; ma non voleva saperlo, scoprire la ragione, o ragioni, per cui quella ragazza si era suicidata, l'avrebbe solamente scossa di più. <<Dobbiamo rimanere qui ancora per molto?>> Alex voleva andarsene, era ancora scossa per la notte precedente e pensare anche a una ragazza suicida non era il massimo per la sua salute mentale. <<No, ora andiamo. Avevo pensato di raggiungere gli altri a Santa Monica.>> <<Perché no! È da tanto che non vedo i ragazzi>>. Harry annuì solamente. Il primo a scendere fu Harry e a seguirlo Max, Alex guardò un'ultima volta la visuale e si affrettò a scendere, stando attenta a non cadere. Poté tirare un sospiro di sollievo solo quando si ritrovarono nella macchina di Harry. <<Sono al solito?>>, Harry guardò Max con un cipiglio in volto; <<Penso di sì, non li ho sentiti, ma Julian ieri mi ha detto che oggi sarebbero andati a Santa Monica.>> <<Perfetto.>>, detto questo chiuse la portiera e mise in moto. <<Ma ci saranno proprio tutti?>> <<Sì, Alex e specialmente ci sarà anche Josh...>> Max si sporse dai sedili posteriori e ammiccò ad Alex. Improvvisamente Harry frenò, facendo sbalzare Max davanti. Fortunatamente Alex la prese in tempo, evitandole di finire con la testa nel parabrezza. <<Ma che cazzo! Harry ma che ti prende? Sei anche solo vagamente normale?>> Alex gli rivolse uno sguardo omicida <<Harry, scendi. Fai guidare me, evidentemente sei troppo scosso dagli eventi di stanotte.>> il ragazzo la guardò male <<Alex non dire cazzate; sto bene.>> <<Bene, ma giuro se fai un'altra frenata del genere, scendo e vado a piedi; anche perché sembra che tu voglia uccidermi.>>. Detto questo i tre rimasero in silenzio, lasciando una strana sensazione balenare nell'abitacolo. Appena arrivati, scesero dall'auto e andarono verso la spiaggia e cercarono i resto del gruppo <<Jules!!>> l'urlo di Max entrò fin dentro le ossa di Alex facendola sobbalzare. Il ragazzo in questione andò incontro ai ragazzi e li salutò, soffermandosi particolarmente con le due ragazze; gesto che gli valse un'occhiataccia da Harry, che non sembrava molto contento di stare lì. Raggiunsero gli altri e si sedettero sulla spiaggia formando un cerchio. Alex si trovava di fianco ad Harry e dall'altra parte era seduta Max mentre di fronte a Josh. <<Alex, abbiamo saputo di quella merdata che hanno fatto a casa tua. Cazzo, mi di dispiace un sacco.>> <<Sì, Josh, una bella grande merdata.>> Alex annuì mentre si torturava una pellicina sull'indice della mano sinistra. <<Ovviamente, se hai bisogno di un posto dove dormire, casa mia è aperta... il mio letto è aperto.>> Josh guardò Alex con uno sguardo che lasciava intendere tutte le sue intenzioni. <<Di sicuro lo è, ma tranquillo; Alex rimane da me.>> Harry lo guardò in malo modo. <<Deve essere molto bella casa tua Harry, tutti ne parlano così bene.>> Betty, un'oca bionda e con il vestito di due taglie in meno, si spalmò su tutto il corpo di Harry; <<Se vuoi te la faccio vedere io, con tanto di tour.>> alle parole di Harry, Betty batté più velocemente le sue lunghissime e fintissime ciglia facendogli gli occhi dolci. Uno sbuffo di Josh catturò l'attenzione di tutti, <<Hai qualche problema Josh?>> Harry lo fissò, in attesa di una risposta che non tardò ad arrivare <<Beh, sei un po' incoerente, prima ti alteri per la proposta che ho fatto ad Alex e poi tu fai lo stesso con Betty. Amico, dovresti prestare più attenzione a quello che dici.>> <<Non dovrebbe interessarti quello che faccio con le ragazze.>> <<Beh, allora non dovrebbe importare anche a te quello che io e Alex facciamo.>>. Gli altri erano in silenzio guardando da una parte all'altra, da Josh ad Harry. << Perché, cos'è che fate tu e Alex?>> Harry guardò prima lui poi la ragazza, che spalancò gli occhi iniziando e boccheggiare. <<Hey, calma tutti non vogliamo spargimenti di sangue, almeno per oggi.>> Miles, con i suoi occhi annacquati guardava i due ragazzi e poi continuò <<Ora se state zitti metto un po' di musica.>>. Il ragazzo con i capelli lunghi e castani, tirò fuori dalla sua tasca una cassetta. Più precisamente la cassetta dell'album dei Guns n' Roses. <<Come hai fatto ad averla?>> gli chiese Max sorpresa <<L'ho rubata.>> Miles le rivolse un sorriso sghembo. Un altro ragazzo pelato, Chester, tirò fuori uno stereo portatile che Alex suppose fosse stato rubato. Chester prese la cassetta e la mise nello stereo, smanettò per un po' e tutto d'un tratto partì la prima canzone. Mentre la canzone fuoriusciva dalle casse, Alex si guardò attorno: Max e Julian erano impegnati a risucchiarsi la faccia, Harry e Betty stavano flirtando, Miles e Chester stavano rovistando nei loro zaini e infine Josh. Josh la fissava, fissava ogni singolo centimetro del suo corpo e ad un tratto le si avvicinò. <<Ciao Josh.>> Alex fece un sorriso timido <<Ciao dolcezza, volevo solo dirti che la mia offerta è ancora valida. Per ora mi accontento di portarti a fare un giro sulla mia moto.>> Josh disse il tutto con un tono di voce sensuale, accompagnato da un occhiolino. <<Va bene.>>, Alex non si rese nemmeno conto di aver pronunciato quelle due parole. Josh sfoggiò un sorriso a trentadue denti, mentre Alex volevo rimangiarsi tutto. Tuttavia, guardandosi un'altra volta attorno, si rese conte che non sarebbe stato tanto male andare a fare un bel giro. Josh si alzò e le porse una mano per aiutarla. Camminavano l'uno al fianco dell'altra, nel frattempo Alex osservava il ragazzo. Josh aveva una chioma voluminosa e lunga fino alle spalle, gli occhi neri proprio come i capelli, il naso un po' aquilino e la bocca carnosa; il tutto contornato da un viso spigoloso e da una mascella ben definita. Josh si accorse che Alex lo stava guardando e allora le fece un occhiolino. <<Sei mai stata su una moto?>> <<No, mai. Mio padre ne ha una in garage ma non la usa mai.>>, Josh la guardò in un modo strano e poi aggiunse <<Sì, immagino.>>. Alex si fermò a riprender fiato mentre Josh si avviava alla moto, quando lo raggiunse vide che aveva due caschi in mano. Josh le prese la mano e la fece fermare giusto di fronte a lui, mentre con una mano manteneva i due caschi, con l'altra le spostò i capelli dietro le orecchie e poi le poggiò il casco in testa e si assicurò che fosse stretto al punto giusto. Lui fece la stessa cosa con il suo casco e montò in sella. Alex lo guardò un attimo e poi si issò dietro di lui. Josh mise in moto e, non appena la ragazza sentì il rombo del motore, si strinse forte a lui artigliando con le unghie la sua t-shirt nera. Lui le strinse le mani e le chiese <<Sei pronta?>>, Alex annuì soltanto pur sapendo che Josh non poteva vederla. Il ragazzo partì e Alex strinse forte gli occhi, quando poi si rese conto che era ben salda sulla della moto e che non sarebbe caduta, aprì lentamente gli occhi. Era una bella sensazione, piano piano allentò anche la stretta sulla maglietta di Josh e allargò le braccia; lasciando che il vento le accarezzasse la pelle scoperta sulle braccia. Rimase così per alcuni, finché la strada piena di curve la costrinse a reggersi di nuovo al ragazzo. Dopo dieci minuti tornarono indietro, tuttavia si fermarono sul lungo pontile pieno di ristoranti e giostre. Era quasi ora di pranzo, quindi Josh si fermò vicino a una bancarella e comprò due hot-dog, poi ne porse uno ad Alex che lo ringraziò con tanto di sorriso. Mentre mangiavano i due ragazzi passeggiavano sul lungo pontile. <<Allora, ti è piaciuto il giro?>> <<Sì, è stato bellissimo, non me l'aspettavo.>> <<Mi fa piacere ti sia piaciuto, spero allora che potremmo farne di altri.>> Alex gli sorrise <<Si potrebbe fare, grazie anche per l'hot-dog.>> <<Di nulla.>>. Si sedettero su una panchina e finirono di mangiare in silenzio. Quando Alex si girò verso Josh per chiedergli una cosa e vide in che condizioni era, scoppiò a ridere. Josh la guardò con uno sguardo interrogativo, <<Perché ridi?>> <<Hai tutta la faccia sporca di ketchup.>>. Alex continuava a ridere mentre il ragazzo le porgeva un tovagliolo <<Aiutami tu.>>. Alex prese il pezzo di stoffa e iniziò a pulire i rimasugli di ketchup dalla faccia di Josh. Gli si avvicinò di più e passo il tovagliolo sulle labbra carnose di Josh, il quale la guardò intensamente negli occhi. Alex fece saettare lo sguardo tra i suoi occhi che si erano fatti ancora più neri e le sue labbra piene. Non ci pensò più e lo baciò intensamente. Josh non perse l'occasione e approfondì il bacio, facendo dimenticare ad Alex quello che voleva chiedergli. Lei portò le mani nei suoi lunghi capelli, mentre lui la avvicinò di più facendo scontrare il suo petto con il seno di Alex. <<Hey voi due, per l'amor di Dio smettetela, questo è un luogo pubblico, se non ve ne andate chiamo la polizia.>> una vecchietta che passava di là li fermò, i due si guardarono negli occhi e accennarono ad un sorriso. Quello di Alex era divertito, mentre quello di Josh era soddisfatto. <<E' meglio andare, gli altri si staranno chiedendo dove diamine siamo finiti.>> Josh annuì e le rivolse un ultimo sorriso prima di avviarsi alla moto. Si misero in sella e dopo nemmeno due minuti arrivarono dagli altri. Quando si avvicinarono, videro Max che dormiva sulle gambe di Jules, il quale stava parlando con Harry che le rivolse uno sguardo strano quando la vide affianco a Josh. Un po' più in là, erano seduti vicini Miles, Chester e Betty che avevano le teste chinate su una piccola tavola di plastica. Quando si alzarono, Alex vide che c'erano delle piccole strisce bianche lungo tutta la tavola. Cocaina. E i tre la stavano sniffando. <<Dai venite qua, ce n'è abbastanza per tutti.>> la voce di Betty era ancora più fastidiosa. Lei rimase lì, tuttavia tutti gli altri si avvicinarono. Alex guardò sorpresa sia Max sia Harry. Max tirò tre strisce mentre Harry solamente una <<Alex tu non vuoi?>> <<No, grazie Chester sto bene così.>> il ragazzo le sorrise debolmente. Quando ebbero finito Jules domandò <<Io vado a prendere dei burrito, io ho fame. Quanti ne prendo?>> <<Io e Alex abbiamo già mangiato.>> Josh le rivolse un sorriso molto accattivante <<Già, l'hot-dog più buono che io abbia mangiato ultimamente.>> Alex ammiccò al ragazzo. Harry fece saettare lo sguardo tra i due mentre Max le rivolse uno sguardo di approvazione. <<Va bene, ne prederò solo sei allora.>>. Mentre tutti gli altri stavano parlando, Alex si allontanò e si sdraiò sulla sabbia. <<Tutto okay?>> aprì gli occhi, la figura snella di Harry le faceva ombra; <<Sì, sono solo stanca.>>. <<Beh sì, fare pompini è stancante.>> Alex lo guardò con gli occhi sbarrati. <<Ma che cazzo? Sei serio?!>> <<"L'hot-dog più buono che abbia mai mangiato". Secondo te sono scemo?!>> <<E anche se fosse, non sono problemi tuoi. Tu non puoi dirmi cosa posso o non posso fare. Fino a prova contraria, tu non sei mio padre o mio fratello.>> <<Non lo so. Ma sono il tuo migliore amico, io te lo dico per il tuo bene.>>. Harry la sovrastava con tutta la sua altezza, aveva le braccia incrociate e sul volto uno sguardo disgustato; guardandolo in quel preciso istante notò una somiglianza con il padre, entrambi, quando volevano, sapevano incutere timore. <<Harry, io non fragile, non sono un pezzo di cristallo che potrebbe rompersi al minimo urto.>> <<Dannazione lo so, ma non dovresti fare queste cose.>>, Alex lo guardò quasi schifato. <<Beh, questa mi mancava. Ovviamente quando voi maschi vi scopate tutte le ragazze nel giro di quattro isolati, siete dei grandi; mentre quando lo facciamo noi donne siamo delle troie. Bel ragionamento del cazzo.>> Harry si affrettò a rispondere <<Alex... io no...>> <<No, ne ho sentite abbastanza.>>. Alex si alzò di botto e si andò a sedere vicino a Max e Josh. << Tutto okay Alex?>> <<Sì, grazie Josh, tutto okay.>>. Rimasero tutti in silenzio per un po', lasciando che il rumore delle onde fosse l'unico suono udibile. La risata stridula di Betty ruppe il silenzio <<Harry non qui, suvvia smettila.>>; i due erano pressati l'uno contro l'altra ed Harry aveva la faccia nell'incavo del suo collo. Alex alzò gli occhi al cielo. Dopo una mezz'oretta si alzarono tutti, Max, Harry e Alex si diressero verso la Porsche; Josh e Julian verso l'Harley Davidson e Chester, Miles e Betty verso una Ford. Durante il tragitto nessuno dei tre parlò, l'unico suono che si sentiva era Max che canticchiava una canzone. Quando arrivarono a casa di Harry, si ritrovarono di fronte lo sceriffo Walker, e la sua faccia non annunciava niente di buono.

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