5. Pity

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Mi è doveroso fare una piccola premessa per questa storia.

Era destinata ad un concorso, ma la mia lentezza non ha permesso di postarla in tempo per farla partecipare e quindi nulla, poco male visto che la pubblico qui in attesa di un vostro riscontro. Sono sempre curiosa dei pensieri altrui. :D

Ah, un'ultima cosa, forse la più importante: è ispirata ad un opera  d'arte (come il concorso richiedeva) e l'opera in questione è: I sette peccati capitali di Otto Dix.

Enjoy!! <3

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Esisteva un tempo e un luogo, lontano da questo tempo e questo luogo, ove si era soliti non valutarsi l'uno con l'altro. Un luogo dove non esisteva il pregiudizio, la bellezza esteriore come quella interiore; un luogo dove lo specchio era bandito.

Esiste tuttora un tempo in cui si cura poco, forse niente, l'interesse e il sentimento del prossimo. Un tempo in cui nessuno ha torto e nessuno ha ragione. Un luogo che sembra regredire ogni giorno e ogni notte, quasi fosse dipeso dal comportamento stesso dell'umanità che lo abita. Sempre se di umani si sta parlando.

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Non è semplice vivere a Pity, nessuno ha mai detto che lo fosse. Soprattutto se si bazzica al mercato centrale, là si che la vita fa schifo. E non fatevi ingannare dalla parola "centrale", di centrico ci sono solo le latrine dove solitamente ci finiva il pescatore di turno a pulire il pesce quando era buono o a scartarlo quando non lo era. Non so se sia peggio il tanfo di viscere o la merda, sicuramente le due cose messe insieme non aiutavano.

Si vocifera di un paio di assassini nei dintorni del paese, non sono mai stati ritrovati i loro corpi: probabilmente non ne valeva la pena. "Di pene ce ne sono parecchie dopotutto.." era solito dichiarare il Capitano Robbie "Bob" Dingley ai cronisti senza palle.

E non aveva tutti i torti! Nonostante la poca delicatezza di quelle parole e la troppa superficialità della sua persona, Dingley rispecchiava la realtà nuda e cruda di quel piccolo mondo.

Un paese che conta all'incirca mille abitanti, più o meno. Anche qui qualcuno nasce e qualcun'altro muore.

Pity, la città del peccato, viveva in una costante bolla di orrore e disgusto. Una di quelle bolle fatte di putrida patina indelebile, difficile scollarsela di dosso. Il giudizio, tra l'altro, era offuscato da questa melmosa e invisibile barriera e, molto di rado, gli abitanti di Pity si giudicavano gli uni con gli altri. Nessuno era pulito o perfetto.

E si ci sono anche loro, gli abitanti di Pity: coloro che dovrebbero abitare nessun pianeta. Umani si, ma della peggiore categoria. Li chiamano "I peccatori", forse qualcuno lo avete già conosciuto nel vostro mondo, tra le vostre strade. A Pity, invece, incontrarli è la routine.

Si dice che abbiano visto molte volte Susy aprire quelle sue cosce al passante di turno. Si dice anche che Geordie, con il suo enorme collo taurino e il triplo mento, facesse incetta di tali raffinatezze.

C'è chi di voi può dire di essere stato a Pity ed essere tornato come prima, più o meno. C'è chi la descrive, mette in prosa i suoi peccati.. e c'è invece chi la dipinge, chi ne descrive con l'arte del disegno e dei colori anche il più piccolo terrificante dettaglio.

I dettagli, quelli si che smuovono un intero universo di cose e situazioni!

Torniamo a Susy, e perchè no a Geordie. Chi l'avrebbe mai detto che la Gola si sarebbe lasciata sedurre anche dalla Lussuria? Eppure così strano non può risultare, i piaceri dell'ingordigia sono parecchi e di varia natura, perfino qui a Pity.

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