Ciao Diario, come stai?
Leo è venuto a sapere la mia vera età, il mio vero anno di nascita, una settimana fa.
So che avrei dovuto scrivertelo prima ma non avevo neanche quel minimo di forza per prendere una penna nera ed incominciare a raccontarti;
ora almeno la penna riesco ad impugnarla, che poi la mia grafia sia uno schifo e con milioni di cancellature non farci caso ed apprezza lo sforzo.
Ero al Mirror con Leo, dei suoi amici, Carlotta e Ludo; verso l'ora di pranzo, vista l'inaspettata fame, ho detto loro
-"Ragazzi, passo all'Ancora a prendere il mio solito tramezzino prosciutto e formaggio ed arrivo" e dopo aver avuto un "Sì Meg, ti aspettiamo qui" come risposta generale mi sono alzata, ho sorriso a Leo e mi sono incamminata verso la staccionata che divide i due stabilimenti.
Avevo da poco comprato il tramezzino e mi stavo incamminando verso la staccionata di legno, quando vedo Ludo corrermi incontro:
- "C-C-Carlotta ha detto a Leo che devi compiere 13 anni e non 14, Meg", mi ha detto, il tramezzino a cui ancora non avevo dato neanche un morso è stato mangiato dalla sabbia: ho allargato le mani e ho visto il mio pranzo cadere lentamente a terra; inutile scriverti che allo stesso modo è caduta la mia fame, la mia voglia di fare qualsiasi cosa e la felicità che ho provato dalla prima volta che mi sono resa conto di essere innamorata del fatidico Ricciolino dagli occhi verdi.
Sono scappata via verso la mia cabina a piangere, Diario, avevo la tremenda paura di vedere la faccia di Leo, avevo il timore potesse giudicarmi.
Mentre piangevo mi sono sentita sbagliata, stupida, inadeguata e 'la ragazza di troppo': come se fossi stata una mattonella fuori posto in un pavimento di tutte mattonelle uguali.
Mi ha scritto Leo, la sera stessa,
"Perché non me l'hai detto subito?" mi ha chiesto,
"Lo sai perché",
"No, non lo so" ha scritto.
Voleva solo sentirselo dire, voleva sentirsi dire che l'ho fatto perché sono innamorata di lui, che sapevo lui non mi avrebbe neanche parlato se l'avesse saputo subito, che avevo tanta paura che se glielo avessi detto mi avrebbe vista come una bimba e niente più.
Dopo avergli confessato la verità, così ha fatto e così sta facendo da una settimana intera; mi ignora: mi passa di fianco, mi guarda per un secondo e poi si gira dalla parte opposta come se non ci fossimo mai conosciuti, non mi chiede come sto, non mi sorride, non posa gli occhi su di me per più di due secondi.
Io tengo gli occhi fissi su di lui e lui guarda tutto e tutti, ma non me.
Io ho scritto in faccia "A malapena respiro se non ci sei tu"
e lui ha scritto sulle spalle "Per me non esisti più, o forse non sei mai esistita".
A me trema la voce se lo vedo da lontano, lui neanche mi nota.
Mi fa male, mi fa male tutto questo, Diario.
Non mangio più, però questa volta non è come le altre volte in cui mi sentivo in colpa perché mangiavo ma poi già sapevo che già pochi minuti dopo avrei vomitato tutto e che, oltre i succhi gastrici in gola, non avrei sentito nessun altro fastidio.
Questa volta è diversa: so che non mangerò, ma non perché mi sento grassa ed allora ho deciso di trattenere la fame e saziarmi con un pacchetto di sigarette, è che semplicemente non ho più fame.
"Non ne ho voglia", "Mangio fuori con Ludo", dico sempre a mia madre quando mi chiede se mangio a casa e/o se ho fame; non penso reggerebbe all'accorgersi che sua figlia, oltre che ex bulimica, è passata alla fase nella quale ha perso la voglia ed il bisogno di mangiare, perciò invento scuse facendole credere che va tutto come andava prima, anche prima di Leo.
Quando dico che 'va tutto ok' è perché mi pesa raccontare quel che mi succede, ci sarebbero troppe cose da dire, preferisco ascoltare e provare ad aiutare chi sta male, peggio di me o meno di me poco importa; ora però dire che 'va tutto come andava prima' sarebbe una bugia bella grossa perché il dolore che provavo è aumentato: è come se la mia vita fosse un continuo trovare -involontariamente- nuovi pretesti per farmi prendere in giro, la gente ora per esempio gode all'idea che io e Leo non parliamo più ed alle mie spalle sento voci di persone diverse che dicono:
- "Era ovvio che andasse così, sperava veramente che uno come lui potesse filarsi una come lei?",
- "Povera illusa",
-"Ha tredici anni, ancora puzza di latte", vorrei avere la forza di zittirle ma la verità è che oramai sono come musica incessante dentro le mie orecchie e non basta togliermi le auricolari per non smettere di sentirle, neanche quando sono sola.
Vorrei, vorrei, vorrei...
Vorrei essere un sacco di cose, ma non me.
Ci sentiamo presto Diario, mi sei mancato.
La tua migliore amica Meg ✍🏻Metà Agosto 2013
Ciao Diario,
Dopo giorni che Leo non mi parla più ho deciso di andare io da lui.
Con la voce rotta gli ho chiesto scusa e gli ho detto che mi dispiaceva, ma non ho specificato per cosa...
Lo so, non è da me; io che specifico sempre tutto per questa volta ho pensato che sarebbe stato meglio non farlo.
Il fatto è che mi dispiace, mi dispiace da morire, essere me.
Mi dispiace avere l'età che ho, il corpo che ho, il viso che ho.
Leo non mi vuole e, forse, mai mi vorrà.
Dovrei accettarlo.
Dovrei accettarmi.
Ma non ci riesco; come faccio ad accettarmi se Leo non mi accetta? Come faccio a piacermi se non piaccio a Leo?
Il quale poi mi ha risposto solo con un 'Ok Meg', mentre parlava gli studiavo la forma delle labbra ed ho pensato che voglio sia lui ragazzo a cui voglio dare il mio primo bacio.
Sono così innamorata, non ricordo di aver mai provato un sentimento tanto (o più) forte quanto quello che provo per Leo,
sento di poter provare tutto, vedere tutto, fare tutto, ora che lui è entrato dentro me.
Vorrei mi parlasse come un mese fa, vorrei mi sorridesse come un mese fa e vorrei mi guardasse, proprio come un mese fa.
Perché il tempo, quando passa, non mi prende per mano e mi lascia nel giorno in cui Leo mi bacerà?La tua migliore amica Meg✍🏻
Fine Agosto 2013
Ciao Diario,
Sono sempre io, Meg.
L'estate passa, ma il sentimento per Leo resta, persiste imperterrito e speranzoso che qualcosa di vero fra me e quel Ricciolino possa nascere, prima o poi..
Sono sempre più innamorata, più distratta e più magra.
Leo ha notato che ho perso peso, non gli ho detto quale fosse la causa, ma in fondo Diario, a te posso dirlo: speravo con tutta me stessa di catturare la sua tanto attesa quanto desiderata attenzione;
-"Cosa hai fatto, Meg?", mi ha chiesto (speravo in una domanda diversa)
-"Che ho fatto, Leo?" ho risposto sorridendo, facendo finta di non capire a cosa si stesse riferendo.
Non mi interessava quanti chili avessi perso o quanta forza fisica e mentale mi mancasse da quel giorno di inizio Agosto; avevo Leo, a distanza di un bacio da me e non avevo altro pensiero al difuori del desiderio di avvicinarmi di un centimetro ed unire le mie labbra alle sue; volevo rischiare, capito Diario?
Volevo rischiare di essere felice quindi l'ho fatto, ho sentito il cuore martellarmi nel petto, le gambe tremanti, tre brividi freddi che si facevano strada all'interno della mia pancia, ho sentito le voci che urlavano dentro di me "Meg, non farlo! NON FARLO!", ma ho silenziato tutto ed ho azzerato la distanza che ci separava...
Non è andata come speravo: appena io ho sfiorato a malapena le labbra di Leo e lui le mie, mi ha allontanata dicendo
-"Meg, io amo Flavia, la mia ex ragazza. Ora ho troppi problemi e non voglio averne altri", ha detto; gli ho sorriso
-"Capisco" ho detto e sono andata via.
Ma la verità è che non avevo capito un bel niente, mi sento stupida come al solito; io volevo solo essere felice davvero, come una volta, come per la prima volta; sapevo che Leo mesi fa fosse fidanzato ma non ho mai voluto soffermarmi su chi fosse la sua ragazza (anche perché non l'ho mai visto, per fortuna, baciarsi con nessuna) ma ora sono così curiosa di sapere di come sia fatta questa Flavia che non riesco a concentrarmi su nient'altro.
E se lei fosse più bella di me? Più grande, più alta e più intelligente?
Sono una povera illusa, certo che lo è.
Chissà cosa si prova ad essere amata, baciata, abbracciata da Leo; magari io avrei iniziato a mangiare regolarmente, avrei cominciato a curarmi di più e magari avrei anche iniziato a guardarmi allo specchio e sentirmi "quasi ok", "quasi carina" e, proprio per esagerare e scrivere cose a dir poco paradossali, "quasi amata".
Tu, Diario, ti sei mai sentito amato? Cosa si prova? Fammi sapere, probabilmente Leo si sente amato da me. Secondo te?
La tua migliore amica Meg ✍🏻
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Ti guardi e non ti vedi
RomanceMargherita è una ragazza di tredici anni che nonostante la sua ancora giovane vita, sta attraversando uno dei (se non il) periodi più brutti della sua adolescenza a causa di una malattia. Questa costringerà la piccola Meg a vedere tutto nero, a gua...